STUPIDA RAZZA

sabato 23 aprile 2022

I «ribelli» della Superlega a rischio sanzioni

Il tormentone Superlega non smette di tenere banco, garantendo colpi di scena manco fosse una serie televisiva. In attesa che la Corte di giustizia dell’Unione europea dica la sua sull’iniziativa promossa, e poi sospesa, da Real Madrid, Barcellona e Juventus, la Uefa capeggiata dall’av - vocato sloveno Aleksandr Ce - fe r i n ha ottenuto ieri un piccolo successo. Il Tribunale di Madrid, che nell’aprile 2021 aveva imposto alla massima organizzazione del calcio continentale di ritirare le sanzioni contro i tre club promotori di un campionato a parte per squadre dal portafoglio pingue, ha accettato il ricorso di C e fe r i n . Le parti si ritroveranno in sede di giudizio il 14 giugno. Ci ha pensato il magistrato Sofia G il G a rc i a , a capo della sezione 17 del Tribunale Commerciale iberico, a ribaltare il verdetto precedente, confezionando u n’ordinanza di 18 pagine in cui si circostanziano i motivi della decisione. «I club promotori della Superlega», si legge, «i soci attori e le società erano al corrente delle possibili conseguenze, che non hanno impedito l’adozione di impegni di finanziamento che non si può presumere non siano ostacolati da eventuali sanzioni». Insomma, la misura cautelare che obbligò l’Uefa ad archiviare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei ribelli è stata revocata, e adesso saranno Juventus, Real e Barca a presentare ricorso. Resta da capire se C eferin abbi a realmente intenzione di sanzionare le tre società e, soprattutto, si attende la sentenza della Corte di Giustizia Ue. In que l l ’occasione sarà stabilito se l’Uefa goda effettivamente di una posizione dominante e detenga il monopolio sull’or - ganizzazione delle competizioni del continente, prima tra tutti la Champions League. Ormai è trascorso un anno da quel fatidico 19 aprile 2021, quando 12 blasoni tra i più noti del calcio europeo, sotto la spinta delle tre società già menzionate, annunciarono la creazione di un torneo indipendente sganciato dai campionati nazionali e dalle coppe continentali. L’ira di C e fe r i n si tradusse in strali contro i cospiratori, si mobilitarono persino le alte sfere della politica per scongiurare un colpo di stato calcistico che avrebbe massacrato i tornei locali. Il blitz durò poche ore, le squadre britanniche inizialmente aderenti si defilarono, seguite da Milan e Inter. Blancos, bianconeri e blaugrana rimasero con il cerino in mano. Ma per bocca di Florentino Perez, presidente del Real, e di An - drea Agnelli sul versante juventino, non pensarono nemmeno per un istante di demordere, attendendo prospettive temporali favorevoli.


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