Il tormentone Superlega
non smette di tenere banco,
garantendo colpi di scena
manco fosse una serie televisiva. In attesa che la Corte di giustizia dell’Unione europea dica la sua sull’iniziativa promossa, e poi sospesa, da Real
Madrid, Barcellona e Juventus, la Uefa capeggiata dall’av -
vocato sloveno Aleksandr Ce -
fe r i n ha ottenuto ieri un piccolo successo.
Il Tribunale di Madrid, che
nell’aprile 2021 aveva imposto
alla massima organizzazione
del calcio continentale di ritirare le sanzioni contro i tre
club promotori di un campionato a parte per squadre dal
portafoglio pingue, ha accettato il ricorso di C e fe r i n . Le
parti si ritroveranno in sede di
giudizio il 14 giugno. Ci ha pensato il magistrato Sofia G il
G a rc i a , a capo della sezione 17
del Tribunale Commerciale
iberico, a ribaltare il verdetto
precedente, confezionando
u n’ordinanza di 18 pagine in
cui si circostanziano i motivi
della decisione. «I club promotori della Superlega», si
legge, «i soci attori e le società
erano al corrente delle possibili conseguenze, che non
hanno impedito l’adozione di
impegni di finanziamento che
non si può presumere non siano ostacolati da eventuali sanzioni». Insomma, la misura
cautelare che obbligò l’Uefa ad
archiviare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei ribelli è stata revocata, e adesso
saranno Juventus, Real e Barca a presentare ricorso. Resta
da capire se C eferin abbi a
realmente intenzione di sanzionare le tre società e, soprattutto, si attende la sentenza
della Corte di Giustizia Ue. In
que l l ’occasione sarà stabilito
se l’Uefa goda effettivamente
di una posizione dominante e
detenga il monopolio sull’or -
ganizzazione delle competizioni del continente, prima tra
tutti la Champions League.
Ormai è trascorso un anno
da quel fatidico 19 aprile 2021,
quando 12 blasoni tra i più noti
del calcio europeo, sotto la
spinta delle tre società già
menzionate, annunciarono la
creazione di un torneo indipendente sganciato dai campionati nazionali e dalle coppe
continentali. L’ira di C e fe r i n
si tradusse in strali contro i
cospiratori, si mobilitarono
persino le alte sfere della politica per scongiurare un colpo
di stato calcistico che avrebbe
massacrato i tornei locali. Il
blitz durò poche ore, le squadre britanniche inizialmente
aderenti si defilarono, seguite
da Milan e Inter. Blancos,
bianconeri e blaugrana rimasero con il cerino in mano. Ma
per bocca di Florentino Perez,
presidente del Real, e di An -
drea Agnelli sul versante juventino, non pensarono nemmeno per un istante di demordere, attendendo prospettive
temporali favorevoli.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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