STUPIDA RAZZA

mercoledì 20 aprile 2022

L’Aifa: «Vaccini sicuri ed efficaci» Ma non ha i dati, la Procura indaga

Per mesi ci hanno ripetuto che i vaccini sono sicuri ed efficaci» commenta Enzo Iapich i n o legale di Idu, l’asso - ciazione Istanza diritti umani che comprende medici, operatori sanitari, sociosanitari e cittadini. «Non ci hanno però detto che la garanzia di questi due requisiti era appesa a una serie di documenti che negli uffici degli enti competenti non sono mai arrivati». Efficacia e sicurezza dei sieri sono state al centro delle dichiarazioni del ministro della Salute Roberto Speranza già dal 15 aprile 2021 quando alla Camera rilanciava la campagna vaccinale, così come del direttore generale di Aifa Nicola Magrini che il 12 settembre, dopo la pubblicazione sulle reazioni avverse, dichiarava a un noto quotidiano che si poteva comunque stare tranquilli. Rassicurazioni ripetute da più di un anno e ora messe in discussione da una denunciaquerela contro i massimi dirigenti di Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Istituto superiore di Sanità, Comitato tecnico-scientifico e ministero della Salute depositata di recente da Idu alla Procura di Roma. Ipotesi di reati contro la salute pubblica, lesione, omissione d’atti d’ufficio, falso in atto pubblico frutto di un’in - dagine approfondita condotta da un team di quattro legali, I a pich i n o e Antonio Petrongol o per Idu, Stefano Galeani e Aldo Minghelli per l’asso - ciazione Diritti umani e salute (Dus); dall’indagine emergerebbe come quanti dovevano garantire la sicurezza dei cittadini italiani non avrebbero mai recuperato dati e documenti che la legge imponeva loro di raccogliere e valutare. «Non abbiamo inserito il ministro della Salute solo per evitare che, passando attraverso il Tribunale dei ministri, la querela facesse la fine di tutte le cause che in questi due anni sono state mosse contro S p e ra n za e l’a l l o ra premier Giuseppe Conte, parcheggiate o con richiesta di archiviazione pendente» precisa Petro n gol o. Il punto di partenza della querela è che non essendo stati sottoposti a un ciclo completo di sperimentazione, come generalmente accade per ogni nuovo prodotto, i vaccini anti Covid sono stati immessi sul mercato in «regime di autorizzazione condizionata», subordinata cioè al rispetto di una serie di requisiti che le case farmaceutiche devono garantire e sottoporre a continua verifica. Sono gli stessi foglietti illustrativi di Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson a specificarlo, così come Aifa, tramite una determina del 23 dicembre 2020 pubblicata sulla Gazzetta uffic iale n. 318. In questo documento, l’Aifa chiede alle aziende una serie di «Rapporti intermedi di sicurezza» da depositare secondo un calendario programmatico, appunto da gennaio 2021 fino a dicembre 2023, nonché un primo Psur, Rapporto periodico di aggiornamento sulla sicurezza, entro 6 mesi dall’autorizzazione in commercio. […] Per accertarsi dunque che Aifa e gli enti competenti ab - biano adempiuto ai propri doveri, lo scorso 29 novembre Idu e Dus presentano istanza di accesso documentale. Dopo circa un mese, Mag rini ri - sponde di non possedere la documentazione richiesta specificando che i «rapporti di sicurezza mensili» sono riservati perché di proprietà esclusiva delle aziende produttrici. Oltre a negare quanto scritto nero su bianco in Gazzetta ufficiale, invita a rivolgersi all’Ema e in riferimento al primo Psur, rimanda a una pagina del sito dell’Agenzia europea che non risulta più esistente. «Che l’organo di controllo istituzionale per il territorio italiano, a 14 mesi dall’i n i z io dalla campagna vaccinale, non sia in possesso delle relazioni a supporto di efficacia e sicurezza dei farmaci è grave» commenta I a pich i n o. «Inoltre è curioso che se da un lato ci dicono che i dati sono privati, dall’altro ci invitano a rivolgerci a Ema per ottenerli». L’assenza di questi dati fondamentali per comprendere eventuali controindicazioni alla somministrazione dei vaccini non ha però impedito alle principali istituzioni in materia di prendere decisioni non previste dai fogli illustrativi originari: da quella di mescolare sieri diversi, a quella di vaccinare i bambini di 5 anni, fino all’obbligo per gli over 50. «Su quali basi sono state adottate queste misure se i dati necessari a garantire la sicurezza dei vaccini non sono noti o non sono stati comunicati?» si chiede la presidente di Idu, Giusy Pac e. […] Nessun tipo di documentazione è emersa neanche dai cassetti del ministero della Salute che, dopo aver ammesso di non avere il materiale richiesto, per bocca del direttore generale della Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza, ha a sua volta sostenuto che la raccolta dati toccasse a Ema. Con l’Agenzia europea del farmaco il carteggio è ancora più estenuante. Questa chiede delucidazioni, tergiversa, dice di non capire l’og getto della richiesta, fino a quando il 9 febbraio fornisce finalmente una risposta: negativa. Nessuna possibilità di accesso agli atti perché non ravviserebbe un interesse pubblico prevalente rispetto a quello privato che possa giustificare la divulgazione dei documenti richiesti. Non solo. Secondo l’Agen - zia, la divulgazione dei dati «pregiudicherebbe gravemente il processo decisional e» . «Una risposta che ci preoccupa e ci porta a chiederci se ci stiano nascondendo qualcosa» osserva Pac e. […] Dubbi e interrogativi sui quali ora l’ultima parola spetterà alla Procura di Roma.


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