Per mesi ci hanno ripetuto
che i vaccini sono sicuri ed
efficaci» commenta Enzo Iapich i n o legale di Idu, l’asso -
ciazione Istanza diritti umani
che comprende medici, operatori sanitari, sociosanitari e
cittadini. «Non ci hanno però
detto che la garanzia di questi
due requisiti era appesa a una
serie di documenti che negli
uffici degli enti competenti
non sono mai arrivati».
Efficacia e sicurezza dei
sieri sono state al centro delle
dichiarazioni del ministro
della Salute Roberto Speranza già dal 15 aprile 2021 quando alla Camera rilanciava la
campagna vaccinale, così come del direttore generale di
Aifa Nicola Magrini che il 12
settembre, dopo la pubblicazione sulle reazioni avverse,
dichiarava a un noto quotidiano che si poteva comunque
stare tranquilli.
Rassicurazioni ripetute da
più di un anno e ora messe in
discussione da una denunciaquerela contro i massimi dirigenti di Aifa (Agenzia italiana
del farmaco), Istituto superiore di Sanità, Comitato tecnico-scientifico e ministero
della Salute depositata di recente da Idu alla Procura di
Roma.
Ipotesi di reati contro la salute pubblica, lesione, omissione d’atti d’ufficio, falso in
atto pubblico frutto di un’in -
dagine approfondita condotta da un team di quattro legali,
I a pich i n o e Antonio Petrongol o per Idu, Stefano Galeani
e Aldo Minghelli per l’asso -
ciazione Diritti umani e salute (Dus); dall’indagine emergerebbe come quanti dovevano garantire la sicurezza dei
cittadini italiani non avrebbero mai recuperato dati e documenti che la legge imponeva
loro di raccogliere e valutare.
«Non abbiamo inserito il ministro della Salute solo per
evitare che, passando attraverso il Tribunale dei ministri, la querela facesse la fine
di tutte le cause che in questi
due anni sono state mosse
contro S p e ra n za e l’a l l o ra
premier Giuseppe Conte,
parcheggiate o con richiesta
di archiviazione pendente»
precisa Petro n gol o.
Il punto di partenza della
querela è che non essendo
stati sottoposti a un ciclo
completo di sperimentazione, come generalmente accade per ogni nuovo prodotto, i
vaccini anti Covid sono stati
immessi sul mercato in «regime di autorizzazione condizionata», subordinata cioè al
rispetto di una serie di requisiti che le case farmaceutiche
devono garantire e sottoporre
a continua verifica.
Sono gli stessi foglietti illustrativi di Pfizer, Moderna,
AstraZeneca e Johnson &
Johnson a specificarlo, così
come Aifa, tramite una determina del 23 dicembre 2020
pubblicata sulla Gazzetta uffic iale n. 318. In questo documento, l’Aifa chiede alle
aziende una serie di «Rapporti intermedi di sicurezza» da
depositare secondo un calendario programmatico, appunto da gennaio 2021 fino a
dicembre 2023, nonché un
primo Psur, Rapporto periodico di aggiornamento sulla
sicurezza, entro 6 mesi dall’autorizzazione in commercio. […]
Per accertarsi dunque che
Aifa e gli enti competenti ab -
biano adempiuto ai propri
doveri, lo scorso 29 novembre
Idu e Dus presentano istanza
di accesso documentale. Dopo circa un mese, Mag rini ri -
sponde di non possedere la
documentazione richiesta
specificando che i «rapporti
di sicurezza mensili» sono riservati perché di proprietà
esclusiva delle aziende produttrici. Oltre a negare quanto scritto nero su bianco in
Gazzetta ufficiale, invita a rivolgersi all’Ema e in riferimento al primo Psur, rimanda a una pagina del sito dell’Agenzia europea che non risulta più esistente.
«Che l’organo di controllo
istituzionale per il territorio
italiano, a 14 mesi dall’i n i z io
dalla campagna vaccinale,
non sia in possesso delle relazioni a supporto di efficacia e
sicurezza dei farmaci è grave»
commenta I a pich i n o. «Inoltre è curioso che se da un lato
ci dicono che i dati sono privati, dall’altro ci invitano a rivolgerci a Ema per ottenerli».
L’assenza di questi dati
fondamentali per comprendere eventuali controindicazioni alla somministrazione
dei vaccini non ha però impedito alle principali istituzioni
in materia di prendere decisioni non previste dai fogli illustrativi originari: da quella
di mescolare sieri diversi, a
quella di vaccinare i bambini
di 5 anni, fino all’obbligo per
gli over 50. «Su quali basi sono state adottate queste misure se i dati necessari a garantire la sicurezza dei vaccini non sono noti o non sono
stati comunicati?» si chiede
la presidente di Idu, Giusy Pac e. […]
Nessun tipo di documentazione è emersa neanche dai
cassetti del ministero della
Salute che, dopo aver ammesso di non avere il materiale
richiesto, per bocca del direttore generale della Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza,
ha a sua volta sostenuto che la
raccolta dati toccasse a Ema.
Con l’Agenzia europea del
farmaco il carteggio è ancora
più estenuante. Questa chiede delucidazioni, tergiversa,
dice di non capire l’og getto
della richiesta, fino a quando
il 9 febbraio fornisce finalmente una risposta: negativa.
Nessuna possibilità di accesso agli atti perché non ravviserebbe un interesse pubblico prevalente rispetto a quello privato che possa giustificare la divulgazione dei documenti richiesti.
Non solo. Secondo l’Agen -
zia, la divulgazione dei dati
«pregiudicherebbe gravemente il processo decisional e» . «Una risposta che ci
preoccupa e ci porta a chiederci se ci stiano nascondendo qualcosa» osserva Pac e.
[…]
Dubbi e interrogativi sui
quali ora l’ultima parola spetterà alla Procura di Roma.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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