Anche per i titoli di Stato italiani il tempo della normalità è lontano. Secondo le stime aggiornate del Tesoro la discesa del fabbisogno innescata dalla crescita extra dovrebbe fermare nel 2022 i nuovi titoli a medio-lungo termine tra gli 80 e i 90 miliardi, compresa la quota di prestiti Ue, ben sotto quindi i 100 indicati dal programma di finanza pubblica su cui è costruita la legge di bilancio ora al Senato. Ma l’incremento delle scadenze (229 miliardi) fa risalire il contatore delle emissioni verso i 310-320 miliardi, a cui si affiancheranno circa 160 miliardi di BoT. Il programma 2020, l’ultimo scritto prima della pandemia, ne prevedeva 253 in un Paese già allora super-indebitato. L’arrivo del virus lo fece poi balzare a 369 miliardi (e 182 di BoT). La corsa, insomma, è destinata a proseguire agli stessi ritmi del 2021, che il Tesoro sta per archiviare con un dato cerchiato in rosso: il costo medio all’emissione del debito italiano si è fermato a un inedito 0,1%, il più basso della storia repubblicana (era lo 0,59% l’anno scorso, lo 0,93% nel 2019), e schiaccia l’onere medio dello stock al 2,4%. Il risveglio inflattivo degli ultimi mesi ha tenuto lontano il dato da quel 2,1-2,2% a cui nelle stanze del Mef si guardava prima dell’estate; ma visti i tassi che caratterizzano i titoli in scadenza la discesa è destinata a proseguire l’anno prossimo anche in caso di inflazione meno «transitoria» di quella sperata ai piani alti della Bce. L’opera paziente di costruzione del muro contro i rischi di rifinanziamento e di tasso del resto è proseguita anche sotto i colpi della crisi pandemica. Lo ha rivendicato ieri il dg del Tesoro Alessandro Rivera nella presentazione delle Linee guida sulla gestione del debito pubblico nel 2022, pubblicate ieri dal Mef insieme a un calendario delle aste che fa della regolarità e della stabilità di programma uno dei suoi punti di forza. «Abbiamo allungato la vita media del debito a 7,12 anni dai 6,95 del 2020 - ha spiegato -, e se si include la componente dei prestiti Ue di Next Generation e Sure il dato sale a 7,29 anni». Il fronte comunitario che vede «l’attuazione del Pnrr secondo le previsioni» e «la possibilità di raggiungere tutti i target e le condizioni per il primo pagamento - ha aggiunto Rivera - favoriranno sul mercato una percezione sulla qualità del nostro debito e una conferma della sua sostenibilità». Percezione certificata da cinque miglioramenti di outlook e un upgrade inanellati negli ultimi mesi, e favorita da una «stabilità del quadro politico» richiamata dalle Linee guida che solleva ora le incognite più importanti alla vigilia del voto per il Quirinale. L’ottica dei mercati torna a essere cruciale proprio nel 2022, che viaggerà sull’onda dell’effetto trascinamento prodotto dalla netta riduzione del fabbisogno registrata quest’anno grazie alla crescita extra ma vedrà riporre l’assetto attuale delle armi non convenzionali di politica monetaria utilizzate dalla Bce. I calcoli sono in corso, e i risultati dipendono anche dalla flessibilità degli acquisti dei titoli in scadenza che Francoforte porterà avanti. Ma le prime stime, spiega il dg del Debito pubblico Davide Iacovoni, indicano che dopo aver assorbito negli ultimi due anni tutte le emissioni nette italiane, nel 2022 dell’ombrello Bce dovrebbe coprirne «ben più della metà». Circa 30-40 miliardi, quindi, dovrebbero cercare acquirenti fuori dall’Eurosistema. Su queste basi è costruito un programma di emissioni che punta a rafforzare tutti i canali del ricco “portafoglio prodotti” targato Tesoro. In calendario per i piccoli investitori c’è il ritorno del BTp Italia, accantonato nel 2021 anche per assenza di titoli al traguardo (nel 2022 c’è invece una scadenza da poco più di 2 miliardi), e del Futura (possibili anche due emissioni) che potrà essere rivisto anche per adeguarlo al nuovo contesto inflattivo senza però abbandonare il principio del premio fedeltà ancorato alla crescita nominale del Paese. Ma per il retail le novità potranno riguardare anche le modalità di un’offerta che nelle ultime emissioni ha già cominciato a viaggiare sempre più online. In arrivo anche un nuovo BTp Green, con scadenza inferiore a quella (2045) del debutto di marzo, e fino a due nuove offerte in dollari: con un focus sulla liquidità che inciderà anche sulle valutazioni degli specialisti partner del Tesoro. Completano il quadro due nuove linee di BTp Short Term e 1-2 nuovi strumenti CctEu, novità del 2021 destinate ad avere un ruolo importante nella gestione della liquidità dei prossimi anni.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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