«È ora che l’Unione europea inizi a discutere de ll ’op po rtu ni tà di introdurre l’obbligo di vaccinarsi»: le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, hanno scatenato la prevedibile gazzarra da parte di tutti i fanatici della inoculazione nel Vecchio Continente. Bene, brava, bis (anzi tris, considerato che siamo alla terza dose, e attendiamo la quarta). Tra i più entusiasti, manco a dirlo, Francesco Boccia, ex ministro per gli Affari regionali del Pd e fan sfegatato dell’obb l i go vaccinale: «Angela Merkel e il cancelliere tedesco in pectore, Olaf Scholz», esulta Boc - cia, «hanno annunciato che la Germania avvierà il dibattito parlamentare per il vaccino obbligatorio anti Covid. Mi auguro che ci possa essere ora u n’accelerazione verso l’ob - bligo automatico del vaccino che garantisce la massima protezione possibile nelle condizioni date, a partire, immediatamente, dalle fasce di età più a rischio». Fasce d’età , badate bene: la tentazione del Pd e, stando a indiscrezioni attendibili, di molti esponenti del governo guidato da M a r io Draghi è capovolgere ancora una volta le decisioni appena prese, cambiando strategia. Ricordiamo infatti che l’ob - bligo vaccinale, già in vigore in Italia dal 1° aprile scorso per il personale sanitario e quello delle Rsa, è stato esteso dal Consiglio dei ministri dello scorso 24 novembre ad alcune categorie professionali: personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia, soccorso pubblico (obbligo che entrerà in vigore a partire dal prossimo 15 dicembre). Niente fasce di età, quindi, ma categorie: il ragionamento alla base della decisione dell’esecutivo è stato quello di proteggere, come è evidente, i lavoratori dei settori più a rischio. Ora, però, si torna indietro, si parla di obbligo per gli over 60, e in questa ottica le parole del sottosegretario alla Salute, Andrea Cos ta , sono sibilline: «L’obb l i go vaccinale», dice Costa a L a 7, «non è un tabù per il nostro governo. È una scelta che, in parte, abbiamo già fatto, in maniera graduale, introducendo l’obbligo per personale sanitario e Rsa, che sarà esteso a personale scolastico e forze dell’ordine a partire dal 15 dicembre. Valuteremo quindi cosa succederà nelle prossime settimane e, se sarà necessario decidere altre misure, saremo pronti a farlo». L’obbligo vaccinale per gli over 60 è stato introdotto, fino ad ora, solo in Grecia, dove i cittadini di questa fascia di età che non si faranno inoculare le dosi, a partire dal 16 gennaio 2022, saranno puniti con una multa di 100 euro al mese. Le somme incassate saranno destinate a un fondo speciale che finanzierà gli ospedali. È vero che in Italia siamo ormai abituati a decisioni che smentiscono quelle di poche ore prima, come è accaduto ad esempio sulla quarantena per le classi con un alunno contagiato, ma procedendo in questo modo non si riuscirà mai a convincere gli italiani della bontà dell’azione del governo. Non solo: prevedere l’obbligo vaccinale per gli over 60 produrrebbe paradossi giganteschi. Per esempio, un pastore di 60 anni che vive isolato dovrebbe sottoporsi obbligatoriamente al vaccino, mentre un cinquantanovenne che esercita un mestiere che lo porta ogni giorno a contatto con decine di persone sarebbe libero di non farsi inoculare le dosi. Come insegna l’esperienza, è probabile che introdurre l’obbligo vaccinale per gli over 60 sarebbe solo il grimaldello per poi passare ai cinquantenni, ai quarantenni e passo dopo passo a tutta la popolazione. «Rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti», commenta all’Adnkronos Arnal - do Caruso, presidente dei virologi italiani, «non è la via giusta. Un obbligo generalizzato produrrebbe importanti contrasti a livello sociale e non risolverebbe niente. Non si può obbligare chi non vuole ricevere un farmaco o una cura, e non si può nemmeno costringere al vaccino chi non lo vuole fare». La discriminazione per fasce d’età, tornando al discorso sugli over 60, sarebbe odiosa, oltre che inutile, e finirebbe con il creare una sorta di criminalizzazione degli anziani, una ghettizzazione intollerabile. Ricordiamo quanto accadde in Israele, nel marzo 2020, all’inizio della pandemia, quando l’attuale premier Naftali Bennett, all’epo - ca ministro della Difesa, lanciò la campagna di isolamento degli anziani: «La cosa più importante per sconfiggere il virus», disse B e n n ett , «non è la quarantena o fare test, test test, bensì isolare i vecchi dai giovani. Nulla è più letale di un abbraccio tra nonna e nipote. Quindi tenete i nonni lontani», aggiunse Be n nett , «parlate loro con Whatsapp e con Skype, portate loro da mangiare fuori dalla porta». All’epoca si urlò alla discriminazione anagrafica, l’idea fu ritenuta, a tirto o a ragione, irricevibile. Eppure presto, molto presto, i nonni non vaccinati potrebbero nuovamente essere costretti a una sorta di isolamento obbligatorio. Uno scenario che farebbe ripiombare l’Italia nel buio tunnel, e che tuttavia qualcuno considera un sogno da realizzare al più presto.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento