STUPIDA RAZZA

mercoledì 16 marzo 2022

Bce cauta: fine QE condizionata, rialzo tassi non automatico

 


BRAVA BCE, SE NO VIENE GIU' TUTTO IN ANTICIPO !

Per prima la conclusione degli acquisti netti del QE e «qualche tempo dopo» il rialzo dei tassi. L’ordine dei prossimi passi della Bce non cambia, neanche in tempi di guerra, neanche con l’inflazione impazzita e nello scenario “grave” proiettata al 7,1% quest’anno. Quel «qualche tempo dopo» è la grande novità della politica monetaria della Bce annunciata il 10 marzo: il Consiglio direttivo, all’ultima riunione, si è così dato la massima “agilità”, ha sgombrato il campo da qualsiasi tipo di automatismo temporale sui tassi. Con la nota «pazienza e perseveranza», dopo la fine del QE, la Bce si guarderà intorno e solo allora, in base ai dati e alla situazione prevalente sui mercati e nell’economia, valuterà se sarà il caso di intervenire con il primo rialzo dei tassi che servirà a mantenere, con gradualità, l’inflazione sul target di medio termine del 2 per cento. Sarà questa la normalizzazione: chiuso definitivamente il capitolo degli strumenti non convenzionali, inizierà un periodo di transizione durante il quale resterà in piedi la normale politica monetaria effettuata gradualmente (graduale è il passo delle banche centrali) attraverso i tassi d’interesse. La guerra scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina è esplosa in Europa. E l’incertezza, già molto alta a causa della pandemia, ha raggiunto livelli ancor più estremi. É per questo che la Bce ha aggiunto in via eccezionale, nella riunione del 10 marzo, due scenari, avverso e grave, oltre allo scenario base nelle proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema: lo ha fatto con l’obiettivo di indicare che la situazione può evolversi in tanti modi, e che il Consiglio resterà “agile”, per adattare la politica monetaria agli scenari che via via si presenteranno. Al momento, sulla base dei dati che la Bce ha potuto analizzare finora, coesistono nell’area dell’euro forze in direzioni opposte che spingono al rialzo ma anche al ribasso l’inflazione. E la somma di tutte queste pressioni porta l’inflazione a schizzare all’insù e il Pil a crescere molto meno del previsto, ma tutto questo temporaneamente, per un periodo che potrà durare mesi e non anni: alla fine dell’orizzonte temporale delle proiezioni macroeconomiche, l’inflazione nel 2024 scende rà all’1,6% nello scenario avverso e all’1,9% nello scenario più grave ma anche in quello base. Questa proiezione sull’inflazione ha consentito alla Bce di programmare la fine del QE anticipatamente e quindi indicare con condizionalità il termine dell’APP nel terzo trimestre di quest’anno: l’inflazione è leggermente al di sotto del target di medio termine del 2% e quindi gli acquisti netti non servono più, e i tassi d’interesse si muoveranno solo quel tanto che occorrerà per mantenere l’inflazione nell’area dell’obiettivo. La Bce continua dunque a trovarsi in una situazione diversa da quella del tightening (inasprimento) della Federal Reserve e della Bank of England, che invece devono far scendere a colpi di rialzi dei tassi (e all’occorrenza di riduzione del bilancio senza reinvestimento degli assets in scadenza) l’inflazione che altrimenti si stabilizzerebbe sopra il target nel medio termine. Anche sulla fine del QE, la Bce si è presa margini di manovra. Al momento il programma standard APP terminerà gli acquisti netti nel terzo trimestre, con condizionalità, ovvero «se i nuovi dati confermeranno l’aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno neanche dopo la conclusione» del QE. Il Consiglio può decidere di terminare con 10 miliardi al mese per i tre mesi del terzo trimestre, oppure può calare gradualmente da 20 a zero. Ma l’orizzonte temporale può anche allungarsi, alla luce delle proiezioni a giugno. In quanto al tasso di cambio, e il suo impatto sull’inflazione importata, nelle proiezioni di marzo non sono stati previsti grandi movimenti di deprezzamento dell’euro contro dollaro per un periodo esteso, tale da spingere la Bce a intervenire.



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