STUPIDA RAZZA

giovedì 3 marzo 2022

Carenze di materiali e rincari mettono a rischio anche le forniture di acciaio

 

Non solo gas e petrolio, ora a rischio sono anche le forniture dell’acciaio. Il gruppo siderurgico russo Severstal ha annunciato il blocco delle consegne in Europa dopo le sanzioni imposte dalla Ue al suo principale azionista russo, l’ol i ga rc a Alexei Mordashov (che è anche il maggiore azionista unico del gruppo di viaggio tedesco Tui), come rappresaglia per l’invasione dell’Uc ra i n a da parte di Mosca. «Abbiamo interrotto le consegne all’Ue come parte delle sanzioni contro gli azionisti. Stiamo reindirizzando i flussi di materie prime verso mercati globali alternativi», avrebbe spiegato Severstal in una dichiarazione citata dalle agenzie russe dopo le indiscrezioni rilanciate dal quotidiano economico Ko m m e rsa n t . Alla fine del 2021, circa il 47% dei ricavi di Severstal proveniva dalle vendite ai mercati di esportazione (oltre il 30% al mercato europeo). L’ex po rt della società nella Ue ha iniziato a diminuire prima che le sanzioni a M o rd a s h ov venis - sero imposte perché numerosi clienti hanno congelato i nuovi contratti temendo le pressioni dell’opinione pubb l ic a . Trattandosi di una delle più grandi imprese siderurgiche del mondo, gli effetti si vedranno comunque su tutto il settore e sui mercati Ue, dopo i prezzi record toccati lo scorso anno. Senza dimenticare che l’acciaio ucraino copre il 10% del fabbisogno europeo e passa attraverso il Bosforo. La guerra ha ulteriormente complicato un mercato che già soffriva per ragioni strutturali e gli stop alla filiera stanno pesando sulle acciaierie, comprese quelle italiane, perché il livello delle scorte è molto basso e l’autonomia è ridotta. Secondo gli ultimi dati di Federacciai, la produzione media annuale di acciaio in Italia negli ultimi cinque anni è stata di 23 milioni di tonnellate con aziende che insieme contano complessivamente 70.000 dipendenti. Alcune acciaierie in Italia hanno bloccato le vendite perché non sanno quando avranno materia prima per produrre nuovo acciaio. L’alte rnativa può essere quella di spostarsi su altri mercati come il Brasile, ma per farlo serve tempo. E la filiera deve fare già i conti con il caro bollette e con la mancanza di un piano energetico ad hoc che restituisca anche dignità produttiva all’I l va e a Piombino. Sono tornati intanto a impennarsi i prezzi del petrolio dopo la decisione dei Paesi esportatori dell’Opec+, guidati da Arabia Saudita e Russia, di non aumentare la produzione più del previsto, nonostante il rialzo in corso, che sta alimentando un’in f la zione galoppante in molti Paesi. Il petrolio Wti registra con un rialzo del 3,7% a 107 dollari al barile mentre il Brent sale a 109 dollari (+4,4%). Le aziende associate ad AssopetroliAssoenergia, operative nella distribuzione dei carburanti sia attraverso la rete stradale sia all’ingrosso, hanno registrato nell’ultima settimana una significativa contrazione della disponibilità di prodotto in extrarete su numerose basi l og i s t ic h e. Hanno raggiunto nuovi record anche alluminio e gas che supera i livelli di dicembre 2021 (ad Amsterdam ieri si è attestato a 168 euro al megawattora) . Non sembra per ora frenare i prezzi la decisione, ufficializzata ieri, di non tagliare fuori dal sistema Swift (il più utilizzato per le transazioni internazionali al di fuori dell’area euro) Gazprombank e Sberbank, attraverso le quali passano i pagamenti per le importazioni energetiche degli Stati membri. Sono sette le banche russe che invece vengono sospese, si legge nella lista pubblicata dalla G azzetta Uff iciale Ue: Bank Otkritie, Novicombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, Vev e Vtb bank. «La decisione», si legge nella nota, «è stata coordinata con i partner internazionali dell’Ue e con la Gran Bretagna». Le banche escluse dal sistema Swift sono state scelte, spiega la Commissione, perché già oggetto di sanzioni europee e di altri Paesi del G7. La misura entrerà in vigore entro dieci giorni, che daranno al sistema di transazioni internazionali il tempo per mettere a punto le misure e mitigare eventuali effetti negativi sulle attività economiche e sui mercati finanziari. La Commissione, si legge ancora nella nota, è pronta ad aggiungere altre banche all’elenco e questo dipenderà dal comportamento della Russia. Nel nuovo pacchetto di sanzioni c’è anche il divieto di «vendere, trasferire, fornire o esportare euro a qualsiasi persona giuridica o fisica in Russia, inclusi governo e Banca centrale o comunque per il loro utilizzo in Russia». Nel frattempo, ieri le Borse europee hanno centrato il rimbalzo in scia con Wall Street, con Jerome Powell che si dice favorevole a un aumento dei tassi di interesse di un quarto di punto in marzo: Parigi ha guadagnato l’1,5%, Londra l’1,4, Francoforte lo 0,6% e Milano lo 0,7%. A Piazza Affari riprendono fiato anche le due big (Unicredit ha chiuso con un +2,1% e Intesa Sanpaolo con +1,3%, mentre la Vigilanza di Bce e Banca d’Italia sta chiedendo formalmente in questi giorni a tutti gli istituti l’espo - sizione diretta e indiretta verso le controparti russe e se fra i propri clienti vi siano soggetti colpiti dalle sanzioni Ue. 

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