Ogni volta che vengono
comminate nuove sanzioni
contro la Russia, il conto per
l’Italia è sempre molto salato.
Anche perché si tratta di misure realizzate letteralmente
alla cieca, senza indicazioni
sulla durata o motivate da
obiettivi ben precisi. Su queste ultime, così come per
quelle precedenti, insomma, i
dubbi legati in particolare alla
durata delle limitazioni (anche a fronte di una ipotetica
fine del conflitto) restano
ap e rt i .
Il quarto pacchetto di limitazioni varato dai rappresentanti dei 27 Paesi membri dell’Ue e annunciato l’11 marzo
scorso dalla presidente della
Commissione europea, Ursu -
la von derL eye n ,in particolare, introduce il divieto di importare in Ue alcuni prodotti
siderurgici, scelta che dovrebbe costare alla Russia 3,3
miliardi di euro di ricavi e il
divieto di esportare beni di
lusso dall’Ue verso l’ex Unione sovietica. Proprio quest’ul -
timo aspetto costerà caro al
nostro Paese. Secondo le stime di Confartigianato, l’Ita l i a
è il primo Paese tra quelli Ue
per l’export in Russia di prodotti della moda, per un valore di 1,3 miliardi di euro, e di
prodotti per l’a r re d a m e nto
(circa mezzo miliardo di euro). Si tratta, di fatto, di cifre a
cui l’economia italiana dovrà
dire addio.
Addio, inoltre, anche all’esportazione di sigari, gioielli e
vino. Solo nel caso del «nettare di Bacco», il nostro Paese
dovrà dire addio a ricavi per
350 milioni di euro. Ben più
salato il conto per l’export di
gioelli italiani a Mosca e dintorni. Si stima un giro d’affari
di 1,4 miliardi e che ora gli
orafi nostrani dovranno saluta re.
Tra le nuove sanzioni che
avranno un impatto significativo sull’economia italiana c’è
anche una restrizione globale
al l’esportazione di attrezzature, tecnologia e servizi per
l’industria energetica (ricavi
in Russia per oltre un miliardo di euro) e di auto di lusso.
Come è noto, l’Italia è tra i
maggiori produttori di auto di
lusso al mondo con marchi
come Ferrari, Lamborghini,
Pagani, oltre alla componentistica delle quattro ruote, indotto che dà da mangiare a
migliaia di lavoratori.
In questo caso, si stima che
la perdita di giro d’affari dovuto alla mancata vendita di
supercar sia superiore ai 4
miliardi di euro.
Per l’Italia, quindi, la mazzata sarà probabilmente più
pesante che per altri Paesi Ue.
Senza considerare che inflazione e costi per l’energia erano già alti prima che iniziasse
il conflitto russo-ucraino.
Come spiega Confartigianato, tra le Regioni più esposte con esportazioni sul mercato russo vi è l’Emilia Romagna, seguita da Veneto, Marche, Piemonte, Friuli Venezia
Giulia e Lombardia. A livello
provinciale, l’export manifatturiero in Russia pesa maggiormente a Vercelli, Fermo,
Vicenza, Reggio Emilia, Frosinone, Treviso, Bologna e Piac e n za .
D’altronde, per l’Italia si
tratta, purtroppo, di un film
già visto. Le prolungate sanzioni economiche alla Russia,
tra il 2013 e il 2021 hanno fatto
calare del 22,2% l’export europeo verso Mosca, con una
maggiore penalizzazione dell’Italia (-28,5%).
In 8 anni le nostre vendite
sul mercato russo hanno accumulato perdite per 24,7 miliardi di euro, pari a 3 miliardi
di euro medi all’anno. Come
spiega l’associazione degli artigiani, tra i prodotti maggiormente venduti dalle imprese
italiane in Russia, la diminuzione è stata pesantissima
per la moda (-41,8%), seguita
dai macchinari (-25,8%). A livello territoriale, gli effetti
più gravi in termini di crollo
dell’export verso la Russia tra
il 2013 e il 2021 si sono registrati in Abruzzo (-75,9%), nelle Marche ( -59,6%), in Toscana (-40,4%). Forti cali anche
per Lombardia (-30,4%), Veneto (-26,2%) ed Emilia-Romagna ( -25,2%).
Ora la situazione si è fatta
ancora peggiore e a pagarne le
conseguenze sono gli imprenditori italiani, già indeboliti
da anni di domanda particolarmente debole causata dalla
pandemia del Covid-19.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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