STUPIDA RAZZA

venerdì 4 marzo 2022

In Sardegna i primi licenziamenti

 

Dopo gli effetti negativi
della guerra russo ucraina su
gas e materie prime, ora ini-
ziano a vedersi i primi pro-
blemi anche per lo c c upa z io-
ne italiana. In Costa Smeral-
da, infatti, sono molte le im-
prese immobiliari in capo a
imprenditori russi che gesti-
scono residenze di pregio da
affittare per le vacanze a fa-
coltosi vacanzieri di Mosca e
dintorni. Il problema è che le
diverse ville presenti in Gal-
lura venivano da sempre date
in gestione da questi gruppi
immobiliare a piccole società
sarde che fornivano lavoro a
muratori, elettricisti, gover-
nanti, sorveglianti o anche a
professionisti del mondo del
turismo. Ora che però il flus-
so di cassa in arrivo da Mosca
si è interrotto, sono iniziati a
fioccare i primi licenziamen-
ti.
Lallarme è stato lanciato
da Cisl Gallura in seguito a
quanto già fatto notare dal
sindaco di Arzachena, Rober-
to Rag nedda. Come ha spie-
gato allagenzia Agi il segreta-
rio territoriale della Cisl, Mir-
ko Idili, si tratta di «una situa-
zione in divenire ma già alcu-
ni manutentori e operai edili
sono stati sollevati dallinca-
rico già da oggi (ieri, ndr) e
qualcuno da lunedì pr ossi-
mo». Secondo il sindacalista
che cita lOsservatorio Sarde-
gna turismo, nel Nord Est del-
lisola, più precisamente nel-
la zona tra Olbia e Tempio
Pausania, arrivavano ogni an-
no 40.000 russi, alcuni molto
facoltosi, che davano lavoro,
secondo la Cisl, a centinaia
tra manutentori, colf, addetti
alla vigilanza, cuochi, autisti
e giardinieri. Come se non ba-
stasse, il conflitto è arrivato
dopo la pandemia, evento che
aveva già messo a dura prova
il turismo sardo. Così nel
2020, secondo Idili, cè stato
un calo dell occupazione del
60% rispetto al 2019 e ora la
preoccupazione è che il 2022
si presenti ancora più nefasto
degli anni precedenti con tut-
ti i turisti russi in ritirata.
Secondo Assoturismo, in-
fatti, l escalation militare in
Ucraina priverà alberghi e
strutture ricettive di qualco-
sa come 175.000 pernotta-
menti, con una perdita corri-
spondente a quasi 20 milioni
di euro di fatturato.
Oltre alla Costa Smeralda,
il timore è che gli stessi pro-
blemi si presentino ora in al-
tre località ambite dai turisti
russi come Portofino, Capri,
Forte dei Marmi o Sabaudia.
Sarebbero diversi, infatti, i
russi che si stanno organiz-
zando per gestire i propri
possedimenti in Italia. In par-
ticolar modo, i molti yacht in
capo agli oligarchi che prima
facevano tappa nel Golfo del
Tigullio, in Costiera Amalfi-
tana e sulle coste toscane, ora
faranno tappa verso il Monte-
negro o le Maldive, dove le
sanzioni dellUe non hanno
effetto.
Il punto è che questi gigan-
ti del mare danno lavoro a tec-
nici, skipper, cuochi, marinai
e chi più ne ha, più ne metta.
Tutti professionisti che ora
potrebbero essere assunti
fuori dallItalia, dove la ma-
nodopera costa decisamente
m e n o.
Come per la Costa Smeral-
da, dunque, ora si teme che
tutte le grandi ville e proprie-
tà sparse sul territorio italia-
no, fino all anno scorso di -
sponibili su svariati siti im-
mobiliari rigorosamente in
cirillico, ora finiscano per es-
sere vuote e quindi senza per-
sonale. Un esempio è il Mona-
stero di Torre Paola, sul lito-
rale laziale, di proprietà di un
anonimo magnate russo e
prima intestato alla Reveren-
da camera apostolica che lo
aveva trasformato in un al-
bergo aperto a tutti. La pro-
prietà, da quando è in mani
russe, veniva utilizzata per
paradisiache e costose vacan-
ze appannaggio di oligarchi
che ora potrebbero non veni-
re più, preferendo mete me-
no complicate viste le sanzio-
ni Ue.

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