La Corsica è in fiamme dopo l’aggressione a un indipendentista, in carcere per
l’omicidio di un prefetto.
Tutto è iniziato lo scorso 2
marzo quando Yvan Colonna, mentre faceva attività fisica nella prigione di Arles, è
stato aggredito da un altro
detenuto. Il fatto ha fatto
scalpore in Francia e soprattutto nell’isola mediterranea appartenente a Parigi.
Questo perché né C ol o n n a
né il suo aggressore - il trentaseienne camerunese Fra n -
ck Elong Abé - sono dei detenuti comuni. Il primo è un ex
pastore corso sessantunenne, condannato in via definitiva all’ergastolo per la morte del prefetto Claude Erig nac, ucciso con tre colpi
sparati alle spalle il 9 febbraio 1998. Il secondo è un
jihadista - arrestato in Afghanistan nel 2012 e consegnato alla Francia nel 2014 -
che sta scontando diverse
condanne come quella per
«associazione a delinquere
in previsione della preparazione di un atto terroristico». Dopo l’aggressione, a
Elong Abé è stato contestato
anche il reato di «tentativo di
omicidio in relazione ad un
impresa terroristica».
La Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) francese
ha acquisito rapidamente la
competenza sulle indagini
relative all’aggressione. Questo perché, come ha spiegato
alla stampa il procuratore
capo della Pnat, Jea n- Fra n -
çois Ricard, è stato escluso
«ogni movente diverso da
quello religioso» nonostante
il terrorista camerunese, durante l’interrogatorio, avesse
riferito che Colonna ave s s e
«sputato su Dio» e «parlato
male del profeta». Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza gli inquirenti hanno potuto ricostruire la dinamica dell’aggressione che Ricard ha definito otto minuti di «accanimento sistematico» con colpi violentissimi, tecniche di
strangolamento e un tentativo di soffocamento con un
sacchetto di plastica. Ma oltre alla violenza inaudita
scaricata su Colonna da
Elong Abé, è apparso chiaro
fin da subito che il jihadista
non avrebbe dovuto svolgere
delle mansioni di pulizia nella palestra del carcere, durante i periodi di accesso di
un «detenuto particolarmente segnalato» come l’indipendentista corso.
La notizia dell’a g g re s s io -
ne a Yvan Colonna ha subito
infiammato la Corsica perché, da anni, era stato richiesto il trasferimento del detenuto in un carcere dell’isola.
Ma Parigi si era sempre rifiutata di concedere lo spostamento, tenuto conto della
pericolosità dell’ex pastore.
Fin dai primi giorni in varie
città corse si sono svolte manifestazioni ed è stato un
crescendo di violenza. Su
muri e striscioni si potevano
leggere frasi come «Stato
francese assassino». La sera
del 9 marzo è stato parzialmente devastato e incendiato il tribunale di Ajaccio. Il 13
marzo, a Bastia, sono invece
scese in piazza circa 7.000
persone. Anche in questo caso i manifestanti hanno dimostrato una forte aggressività. Per i poliziotti intervenuti a sedare i disordini si è
trattato di una vera e propria
«guerriglia». Anche a Bastia
è stato incendiato un ufficio
pubblico, quello della locale
Agenzia delle entrate.
Emmanuel Macron ha mandato oggi sull’isola il ministro dell’interno Gérald Darmanin per mostrare l’atte n -
zione di Parigi alle richieste
corse. Ma anche per evitare
l’emorragia di voti isolani alle prossime elezioni presidenziali. Secondo alcuni
commentatori della stampa
francese, Colonna s a rebb e
diventato una sorta di pedina «offerta» ai corsi in cambio di un sostegno a M ac ro n
alle prossime elezioni. Per
questo, a Parigi ci sarebbe
apprensione per le condizioni di salute dell’e rga s to l a n o,
tuttora gravissime. Nelle
stanze dei bottoni si spera
che Colonna si riprenda altrimenti sarà più difficile contenere la collera dei corsi.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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