STUPIDA RAZZA

domenica 13 marzo 2022

L’Italia persino davanti alla guerra non cura gli interessi nazionali

 

Una motovedetta della guardia costiera e una pattuglia della guardia di finanza, a Imperia, presidiano Lady M, il megayacht di oltre 60 metri, del valore di 65 milioni di euro, di proprietà del magnate russo Alexey Mordashov, proprietario di Severstal, colosso che opera nel settore dei metalli e dell’energia, con un patrimonio personale stimato in 23 miliardi di dollari. L’equipaggio è rilassato, fuma e gioca a carte, come se niente fosse; in effetti nulla cambia per loro. Lo stato italiano, che in pompa magna ha annunciato il sequestro di yacht e ville agli oligarchi russi, è tenuto al mantenimento dei beni e a farsi carico del pagamento degli stipendi degli equipaggi. Risultato di queste patetiche operazioni, che servono a placare la sete di vendetta sociale così diffusa in Italia, sarà un onere aggiuntivo per i contribuenti, che si troveranno a doversi far carico del mantenimento di questi beni costosissimi che, in tempi più o meno lunghi, saranno restituiti ai legittimi proprietari, essendo il loro sequestro totalmente illegittimo. Ma così come anni fa la guardia di finanza faceva irruzione nei ristoranti di Cortina d’Ampezzo per fare show, con l’unico risultato di far scappare i turisti, anche in questo caso le conseguenze saranno solamente negative per territori che sono cresciuti negli anni grazie a questi «turisti» e soprattutto all’indotto che questi hanno c reato. L’Italia è sempre prima, quando si tratta di mettere in pratica azioni che danneggino l’economia del paese; in Gran Bretagna, dove gli oligarchi hanno spesso la loro sede operativa, i sequestri dei loro beni procedono con il contagocce, così come, con il contagocce, vengono accolti i profughi, nonostante le dichiarazioni roboanti di Boris Joh n s o n . Ma a Londra, come negli Stati Uniti si ragiona ancora in chiave di real politik, mentre in Italia l’i nte res se degli italiani viene sempre dopo; si deve seguire l’onda, non si devono ascoltare i generali che, con cognizione di causa, ritengono inopportuno e dannoso l’invio di armi all’Ucraina, si devono seguire le indicazioni dei grandi esperti di geopolitica e di conflitti, i vari Severg nini, G ra - mell in i, G ia nn ini e compagnia piangente, che fino a poco tempo fa stigmatizzavano tutti coloro che parlavano di pandemia senza averne i titoli scientifici, ma che ora, senza nessuna vergogna parlano di Mig, di resistenza e di geopolitica dai salotti televisivi. Nel frattempo il mondo va per la sua strada; la Cina condanna le sanzioni, la Turchia, paese Nato, non sanziona Mosca e l’Onu non condanna la Russia in maniera unanime, nonostante quello che raccontano Mario Monti e coloro che non sanno, o forse non vogliono, vedere la realtà. I 141 paesi che hanno condannato l’invasione russa rappresentano il 44,5% della popolazione mondiale, percentuale questa mai passata nella comunicazione mainstream; se si somma chi ha votato contro a chi si è astenuto e a chi non ha partecipato alla votazione, si arriva a 52 paesi, che comprendono colossi demografici e politici come Cina e India, e che rappresentano il 55,5% degli abitanti del pianeta. Ma l’informazione che passa è quella di una Russia isolata, e questa informazione è falsa e rischia per l’ennesima volta di alimentare l’au - togol dell’Europa e ovviamente del suo anello debole, che ne subirà le peggiori conseguenze e cioè l’Italia. L’Eu ro - pa ormai da tempo non è più il centro del mondo. Non c’è niente di strano in questo disegno della storia, gli imperi nascono prosperano e finiscono, come l’antica Roma, l’Egitto, l’impero Ottomano, la ricca Argentina del primo novecento; l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Capirlo significa contrastarlo; l’a l te r - nativa è l’Argentina, con la sua stolta e miope classe dirigente, convinta che Buenos Aires sia ancora la Parigi del nuovo mondo, pur passando da un fallimento all’altro. Si è preso in giro Tr u m p per il suo slogan «America first»; il mondo si è ritrovato con un presidente americano debolissimo, totalmente ostaggio dell’establishment, che continua ovviamente a perseguire lo stesso obiettivo di Tru mp, e cioè l’i nte re ss e americano, con meno slogan, rendendo così felici i fautori della libertà e della democrazia con l’elmetto da salotto, felici di abbassare la temperatura delle loro dimore montane, di accendere le candele nelle loro serate estive; la guerra è lontana, i pescatori e i camionisti che scioperano per il costo del carburante non si vedono, la costa Smeralda con i suoi russi è una meta kitsch, non inclusiva, gli yacht inquinano, le istituzioni europee lanceranno nuovi bond per la nuova crisi. La Cina osserva, sorride e aspetta, l’Italia affonda.

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