STUPIDA RAZZA

mercoledì 16 marzo 2022

Nascite sotto quota 400mila, pesa il Covid Leggera risalita negli ultimi due mesi 2021

 

I numeri sono duri: nel 2021 le nascite in Italia per la prima volta nella storia sono scese sotto quota 400mila, e la popolazione residente è slittato sotto 59 milioni, non accadeva dal 2007. Ma non tutto è negativo: se per i primi dieci mesi dell’anno i dati erano in calo ,a novembre e dicembre le cose sono cambiate. Infatti si sono registrati aumenti consistenti di nati rispetto agli stessi mesi del 2020 (rispettivamente +6,8% e +13,5%). Anche la ripresa nei mesi di novembre e dicembre 2021, come già osservato nel mese di marzo, riguarda soprattutto le nascite da donne over 35. Comunque un quadro demografico «inimmaginabile» fino a qualche anno fa, come ha detto il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, nella presentazione del rapporto sullo scorso anno, che ha visto un calo della  popolazione di 253 mila unità rispetto all’inizio dell’anno. Nei due anni di pandemia il calo di popolazione è stato di quasi 616 mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale: nel 2020 le morti sono state circa 740mila, lo scorso anno 709mila (un dato «ai livelli della seconda guerra mondiale»), causate dalla pandemia. Il dato delle nascite sotto “quota400mila” era stato previsto da Blangiardo già a inizio ottobre, nell’intervista al Sole 24 Ore, e si è confermato, anche se in un range appena migliore di quanto stimato. I nati della popolazione, esattamente 399.431, sono in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% a confronto col 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. Il calo dei nati totali già osservato nel corso del 2020 (-3,6% rispetto al 2019) tuttavia è dovuto solo in parte limitata agli effetti della pandemia. Un’analisi dettagliata della dinamica consente di attribuire le nascite ai comportamenti nelle varie fasi della pandemia, ma un dato emerge chiaro: il crollo delle nascite tra dicembre 2020 e febbraio 2021, da riferirsi ai mancati concepimenti durante la prima ondata pandemica, è sintomo della posticipazione dei piani di genitorialità che si è protratta in modo più marcato nei primi sette mesi, per poi rallentare verso la fine dell’anno. Il rinvio delle nascite è particolarmente accentuato tra le donne più giovani. La questione è centrale per il Paese, e da anni l’Istat batte sul tasto della necessità di politiche strutturali a lungo termine (in Europa la Francia è di gran lunga l’esempio più virtuoso, ma anche in Germania le cose vanno meglio). «Il desiderio di genitorialità nel nostro Paese è certamente elevato, ma è una corsa a ostacoli, tra la casa, il mutuo, il lavoro e la gestione dei figli, e così spesso si arriva a 40 anni per cercare di diventare genitori. Questi sono problemi importanti, si parla di investimento nel capitale umano, e vanno affrontati, anche se va detto che l’assegno universale è certamente un passo importante» ha commentato Blangiardo. Sul fronte dei decessi – 709.035 - a differenza di quanto accaduto nel 2020, l'eccesso di mortalità rispetto alla media 2015-2019 non è concentrato al Nord ma si manifesta su tutto il territorio. È nel Mezzogiorno che si osserva l’eccesso di mortalità maggiore dell'anno 2021 rispetto al periodo 2015-19 (+12,9% di decessi), con regioni come Puglia (+18,5%) e Molise (+14,6%) ben sopra la media nazionale (+9,8%). In ripresa i movimenti migratori: nel corso del 2021 si contano in totale 1.743.216 iscrizioni in anagrafe e 1.686.703 cancellazioni. Segnali positivi anche sul fronte dei matrimoni, all’interno dei quali avviene il 70% circa delle nascite: nel 2021 ne sono stati celebrati circa 179 mila, rispetto al 2020 si tratta di un raddoppio, anche se questo aumento non è sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente; rispetto al 2019 i matrimoni sono infatti inferiori del 2,7%. Un ritorno ai livelli del 2019 - specifica Istat - si osserva solamente per i matrimoni civili (+0,7% nel 2021 rispetto al 2019), che sembrano essere stati meno penalizzati dalle limitazioni imposte per il contenimento della pandemia.

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