STUPIDA RAZZA

lunedì 11 aprile 2022

«Chi non ha il vaccino punito come fosse incapace di lavorare»

 

«Ogni giorno riceviamo una valanga di segnalazioni. Sembra davvero che la scuola stia collassando. I docenti sono allo stremo in balia di norme incoerenti, difficili da applicare, i genitori disorientati e i ragazzi passano da un’oc - cupazione a un’altra». Siamo a un punto di non ritorno? Il segretario generale dello Snals-Confsal Elvira Serafini fa un attimo di pausa: «Che vuole che le dica, è sotto gli occhi di tutti. Basta guardare agli interventi più recenti». A quali si riferisce? «Il decreto Riaperture introduce misure che avranno conseguenze notevoli sulla scuola. Il Protocollo per la sicurezza, non sottoscritto dallo Snals-Confsal, non affronta, sul piano della sicurezza e della tutela degli alunni e del personale, le nuove situazioni determinate dalle condizioni per la riammissione in servizio dei docenti non vaccinati e del restante personale della s c uo l a » . Le norme sulla riammissione al lavoro dei non vaccinati stanno facendo impazzire i presidi. Non le pare assurdo che possano entrare a scuola ma non insegnare? «La nota del ministero dell’Istruzione del 28 marzo lascia aperte molte questioni, esponendo le scuole a nuove difficoltà interpretative, in modo particolare per ciò che concerne l’utilizzazione in altri compiti dei docenti inadempienti all’obbligo vaccinale. Senza parlare del vuoto sulla questione dei guariti da Covid per i quali occorre u n’urgente e nuova indicazione operativa dal ministero della Salute. L’i n ad e m pie n za all’obbligo vaccinale è assimilata all’inidoneità all’insegna - mento: è uno sbaglio. I contratti a tempo determinato per la sostituzione del personale non vaccinato saranno possibili solo utilizzando le risorse del fondo delle istituzioni scolastiche, pregiudicando la realizzazione delle attività programmate nel piano dell’offerta formativa e i criteri di ripartizione delle risorse già contrattati. Poi c’è il problema delle risorse». Siamo alle solite carenze di fo n d i ? «Non sono state individuate con precisione le risorse per la proroga dei contratti Covid e soprattutto non si ha la garanzia di risorse necessarie per sostituire tutto il personale non vaccinato che non può rimanere a contatto con gli alunni. Non vi sono garanzie di risorse per l’acquisto di mascherine Ffp2». Avete notizia dei sistemi di aerazione di cui tanto si è parl ato? «Le indicazioni sono generiche quando non assenti, come pure per il distanziamento che viene subordinato alle condizioni logistiche degli edifici scolastici. Inoltre non sono accettabili, per l’uso delle mascherine, le discriminazioni in rapporto all’età nelle scuole dell’infanzia e primarie nello stesso gruppo classe o sezione, per le inevitabili ricadute di ordine psicologico». Il ritorno alla normalità ventilato dal premier Mario Draghi è ancora una chimera per la scuola? «I problemi della scuola non possano essere affrontati con soluzioni provvisorie, frammentate e, in alcuni casi, c o ntrad d i tto r ie » . Qual è la priorità? «È improrogabile la revisione dei criteri per determinare gli organici, in modo da garantire lo svolgimento delle lezioni in condizioni minime di sicurezza. L’organico Covid deve essere reso stabile, a partire dalla copertura finanziaria per la proroga dei contratti fino a giugno. Bisogna rimuovere i blocchi vecchi e nuovi imposti alla mobilità del personale della scuola. Bisogna consentire alle migliaia di dirigenti scolastici in servizio fuori regione di potersi riavvicin a re » . Il concorsone si sta trasformando in una burla. Pensate di intervenire? «Le tornate concorsuali in via di svolgimento dimostrano che non è perseguibile una logica selettiva fondata sui quiz. Tra l’altro si registrano tante bocciature anche nelle prove orali. È il momento di riformare il sistema di reclutamento del personale valorizzando il servizio di coloro che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole, attraverso nuove procedure straordinarie e semplificate per i docenti e rendendo stabile la procedura straordinaria di immissione in ruolo per gli specializzati e gli abilitati». Anche la didattica a distanza per i positivi è diventata complicata. L’obbligo del certificato medico rischia di far perdere giorni di lezione. «Le nuove norme, con la Dad rivolta ad alunni contagiati, si configura come un servizio a domanda individuale, stravolgendo la contrattazione sulla didattica digitale integrata e le linee guida della didattica a distanza. Questa ha rappresentato una soluzione di emergenza durante la pandemia e ha costretto i docenti ad adattare, senza formazione adeguata, le metodologie didattiche alla nuova modalità di insegnamento. Sarebbe stato logico aspettarsi che anche per ques t’anno scolastico il ministero mantenesse la procedura per gli esami di Stato adottata negli anni precedenti. Per consentire agli alunni di recuperare le conoscenze occorre un grande piano di investimenti». Si d i batt e sullo ius scholae come passaporto per la cittadinanza dopo cinque anni su i banchi. Che cosa ne pensa? «Consideriamo con attenzione e interesse la nuova iniziativa di legge, soprattutto in un momento in cui ci sembra indispensabile rinsaldare lo spirito unitario della comunità internazionale. L’approva - zione sarebbe un enorme passo in avanti dopo i vari tentativi, tutti respinti, di attribuire la cittadinanza italiana per ius soli, cioè per il solo fatto di essere nati da noi. Daremo il nostro contributo con emendamenti e proposte». 

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