La politica cinese anti Covid è messa a dura prova dal mega focolaio di Shanghai, in totale lockdown. Ieri le autorità sanitarie hanno certificato 21mila nuovi contagi; il blocco delle attività economiche e del porto potrebbero costare alla Cina il 2% del Pil. Intanto in Italia è stata individuata la variante Xe, pare destinata a sostituire Omicron 2. Il ministero della Sanità indica la quarta dose per gli over 80, gli ospiti delle Rsa e per i 60- 79enni fragili. A Shanghai la strategia Zero Covid, sperimentata con successo due anni fa a Wuhan, non funziona. Nella megalopoli da 25 milioni di abitanti, a dispetto della paralisi imposta da una decina di giorni a qualsiasi tipo di spostamento, in ventiquattr’ore si sono registrati 824 nuovi contagi e oltre 20mila asintomatici, tutti trasmessi localmente. Non si sa se e quando terminerà la quarantena più feroce mai applicata in Cina con figli piccoli di 5-6 anni separati dai genitori, pazienti dirottati in altre province, divieto assoluto di consegna di cibo a domicilio. Il tutto su una scala di decine di milioni di esseri umani coinvolti. I vertici del Politburo non mollano di un palmo, la politica Zero Covid è giusta perché «punta a ottenere il massimo effetto di prevenzione e controllo al minor costo». La tesi è: se si mollasse ora, il virus dilagherebbe in tutto il Paese con effetti ancor più devastanti perché i vaccini locali sono meno efficaci e il tasso di copertura degli over 80 è inferiore del 51% rispetto ad altri Paesi. Quindi, se tutta Shanghai in tre giorni si sottoponesse a test PCR, l’obiettivo sarebbe raggiunto in una settimana. Fin qui la teoria. La realtà va da tutt’altra parte e consegna le stesse immagini di Wuhan con gran dispiego di mezzi, intervento dell’esercito, addirittura da oggi il National Exhibition and Convention Center, gigante fieristico a forma di enorme quadrifoglio da 600mila metri quadrati, fiore all’occhiello per l’attrazione di investimenti, diventerà un ospedale da 50mila posti letto. La parola d’ordine è prevezione: Zhengzhou, capoluogo della provincia dell’Henan si prepara al peggio, Pechino ha stretto le maglie dei controlli, nello Yunnan anche i villaggi si attrezzano in assetto da guerra. Almeno 23 città finora sono finite in quarantena, con circa 193 milioni di abitanti, in pratica il 22% del Pil cinese è rimasto congelato. Ma i danni da effetto-Shanghai già si vedono: si stima che la città metropolitana perderà il 6% del Pil, equivalente al 2% su base nazionale, e non sarà un fatto di giorni né di settimane, le oscillazioni continueranno a oltranza. I futures sui metalli non ferrosi ieri erano in calo, con i prezzi dell’acciaio sotto del 2%, i container iniziano ad accumularsi nel porto a causa dei ritardi nei trasporti su gomma necessari al ritiro specie di cibi congelati e prodotti chimici. Le importazioni sono bloccate dai test obbligatori sugli autisti, costretti a loro volta a dribblare i lockdown. Smic, il gigante dei chip non assicura l’arrivo di componenti da assemblare, i magazzini sono chiusi e questo colpisce le esportazioni di prodotti da aree strategiche come lo Zhejiang e lo Jiangsu, che totalizzano un terzo dell’export cinese. Colpite le aree di interscambio Corea, Taiwan e Vietnam. Il traffico in calo del 40% implica un crollo della domanda di combustibile, appena il 10% dei voli pianificati da Shanghai sono effettivamente decollati. Se ieri la Borsa di Shanghai ha chiuso positiva con le blue chip e il Composite Index su dello 0,5% è merito della Banca centrale. Su di lei sono puntati gli occhi degli investitori e degli analisti, si spera che il Governatore Yi Gang proceda a un taglio dei tassi di interesse o dei ratios per le Pmi, mentre ben 23,58 miliardi di dollari di prestiti a medio termine maturano venerdì prossimo e, quindi, un intervento sarebbe benvenuto anche in questo campo.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento