STUPIDA RAZZA

venerdì 1 aprile 2022

Germania attiva l’allerta per le forniture di gas russo

 

La Germania ha avviato ieri il primo livello del piano di emergenza per il gas. Berlino ha attivato le misure precauzionali di “pre allerta” in risposta a Vladimir Putin che ha minacciato lo stop alla fornitura di gas russo non pagato in rubli. Si tratta del primo di tre livelli di intervento (pre allerta, allarme, emergenza) previsto quando l’offerta di gas è garantita e quando non sussistono colli di bottiglia ma esistono invece «concrete, gravi e sicure possibilità che un evento possa portare a un deterioramento significativo della fornitura di gas tale da far scattare il secondo livello di allarme o il terzo livello di emergenza». Anche l’Austria ha attivato ieri il sistema di allerta preventiva relativa al piano d’emergenza sulle forniture di gas. In serata, nel corso di un colloquio tra il cancelliere Olaf Scholz e Putin, il presidente russo ha assicurato che per il momento il gas potrà essere pagato in euro: spetta a Gazprombank la conversione degli euro in rubli. Le misure cautelari prese ieri dal governo tedesco sono arrivate in un contesto economico incandescente: il Consiglio degli esperti economici ha tagliato la previsioni di crescita del Pil dal 4,6% all’1,8% mentre l’inflazione a marzo è schizzata al 7,3%, un livello record. Il pre allerta sul gas consiste nella istituzione di una speciale unità di crisi per monitorare da vicino l’uso del gas da parte di famiglie, istituzioni e imprese al fine di prepararsi al peggio ovvero «a qualsiasi escalation decisa dalla Russia» sulla fornitura di energia. Questo primo livello di intervento non ha alcun impatto su famiglie e imprese, «per le quali non cambia nulla» in quanto non prevede alcuna forma di razionamento: i cittadini sono però invitati da Berlino a «risparmiare gas il più possibile». Berlino ha assicurato ieri che per le prossime settimane e per questa estate la Germania potrà fare a meno del gas russo. Per il prossimo inverno, altre misure dovranno essere prese: ma resta il principio che «più si consuma in primavera ed estate, più la situazione diventa difficile in inverno». Lo Stato, in questo primo livello di pre allerta, non interviene e lascia piena libertà agli operatori del mercato che però finiscono sotto osservazione, sulla base di un maggiore dialogo con gli organi federali e locali. Così anche negli interventi del livello due “allarme”, gli operatori del mercato sono liberi di operare. Solo nel livello tre di emergenza, lo Stato interviene per decreto per distribuire il gas a fronte di forti carenze o interruzione nella distribuzione e nell’approvvigionamento: il fine è garantire la maggiore distribuzione possibile di gas alle fasce più protette, famiglie, ospedali, centrali elettriche per il riscaldamento. A dare l’annuncio ieri è stato il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck, il quale ha motivato questa decisione come risposta alle minacce del presidente russo Vladimir Putin che ha intimato di fermare l’esportazione di gas alle controparti che non pagheranno le forniture in rubli. Il ministro ha puntualizzato che la Germania, come membro del G7 e della Ue, rifiuta il pagamento in rubli e respinge questa richiesta unilaterale di Putin, che è violazione dei contratti tra privati. «L’obiettivo del governo russo è di sostenere il tasso di cambio del rublo e di indebolire le sanzioni contro la banca centrale russa», ha spiegato il ministero. Nell’annunciare l’avvio della prima fase del piano di emergenza gas, il governo ha sottolineato di aver già presentato una serie di misure per rendere la Germania meno dipendente e poi indipendente dal gas russo. La Polonia ha annunciato ieri che «farà di tutto» per interrompere l’importazione di petrolio dalla Russia entro la fine di quest’anno e di arrivare entro aprilemaggio a un «completo abbandono» del carbone russo.

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