I principali nodi della legge sulla
concorrenza - durata e proroghe tacite delle concessioni, balneari, servizi pubblici locali - saranno sciolti
da governo e maggioranza a partire
dalla prossima settimana: con questo impegno a sbloccare la legge Palazzo Chigi ha risposto alle preoccupazioni portate da Bruxelles a Roma
dalla delegazione della commissione
Ue in missione nei palazzi romani
per fare il punto sullo stato di attuazione del Pnrr. Apprezzamento di
Bruxelles, viceversa, per il rispetto
dei tempi su un’altra riforma chiave,
quella sugli appalti.
Il sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, Roberto Garofoli, che
sull’attuazione del Pnrr coordina il lavoro del governo, insieme al ministero dell’Economia, ha assicurato che lo
stallo sulla concorrenza sarà superato
nel corso di un incontro dedicato tutto alla legge sulla concorrenza che si
è tenuto ieri mattina a Palazzo Chigi.
Gli “ispettori” europei erano arrivati in Italia certamente per controllare che i sette obiettivi fissati per il 31
marzo (T1 2022) fossero stati raggiunti (si veda l’Osservatorio Pnrr sul
Sole 24 Ore di ieri), ma anche e soprattutto per ribadire l’attenzione
della Commissione europea sulle riforme “abilitanti”.
La sessione “monografica” dedicata specificamente alla legge sulla
concorrenza la dice lunga su quale
fosse (e sia) la preoccupazione principale di Bruxelles in questo momento rispetto all’attuazione del
Pnrr italiano. Anche perché le notizie arrivate nelle ultime settimane
sul confronto fra governo e maggioranza in Parlamento erano tutt’altro
che rassicuranti, con le forze politiche che dovrebbero sostenere l’esecutivo preoccupate, in ordine sparso, a issare le proprie bandierine sulle singole questioni.
L’incontro a Palazzo Chigi ha segnato l’aspetto clou della giornata romana di ieri della delegazione europea, che comunque ha potuto constatare il sostanziale raggiungimento
dei sette obiettivi previsti nel Piano
per questa scadenza, nessuno dei
quali davvero pesante nell’economia
del Recovery italiano.
La delegazione ha voluto controllare anche lo stato complessivo di attuazione del Piano, tenendo conto sia
degli obiettivi ben più ingombranti
fissati per giugno (T2 2022) e dei target fissati a livello nazionale (che costituiscono il percorso verso i prossimi obiettivi europei).
I faccia a faccia con i singoli ministeri sono stati puntigliosi su diversi
aspetti, in particolare sul rispetto del
principio del Dnsh (Do Not Significant Harm, non arrecare danno all’ambiente): al ministero delle Infrastrutture, per esempio, si è voluta fare
una verifica puntuale del rispetto della clausola in singoli bandi e progetti.
In questo modo la Commissione di
fatto smentisce le indiscrezioni che vi
sia in prospettiva un allentamento del
principio ambientale, per tener conto
della difficile situazione economica
creata dalla guerra e dalla crisi energetica. Considerazioni che forse si
stanno svolgendo al livello politico di
Bruxelles ma che per il momento non
trovano alcun riscontro “esecutivo”.
Oggi nuovi incontri al Mef: fra i temi oggetto del confronto gli obiettivi
da centrare entro giugno sulla lotta
all’evasione con consenso.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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