D
i solito sono le oche a starnazzare. Ma in questi
giorni sono i falchi della politica monetaria a far
chiasso e confusione, negli Stati Uniti come in
Europa. Chiedere movimenti immediati e radicali
dei tassi di interesse significa non conoscere i tempi
e i modi della politica monetaria. Ma se il falco che
starnazza di mestiere fa banchiere centrale, la cosa è ancora più
grave: vuol dire essere degli opportunisti.
Negli Stati Uniti, l’ultimo starnazzio di falchi è stato quello
emesso giovedì da James Bullard, presidente della Fed di St.
Louis. Lo strepito lamentava un grave ritardo della banca centrale
nell’adeguare il livello dei tassi di interesse, di fronte a un tasso di
inflazione «eccezionalmente alto». Il lamento continuava,
ovviamente di fronte a taccuini e microfoni schierati, ma alla fine
di una conferenza. Per cui il falco, utilizzando una tecnica ormai
collaudata, rilasciava dichiarazioni non ufficiali nella forma, ma
rilevanti nella sostanza, essendo il predetto volatile membro
dell’attuale consiglio della Fed, per giunta con diritto di voto.
Un diritto di voto che il Bullard ha strategicamente utilizzato
anche durante l’ultima riunione della banca centrale americana,
quando è stato l’unico membro del consiglio a votare contro
l’aumento di 25 punti base del tasso di riferimento della
politica monetaria, volendone uno da 50.
Votare da soli contro un provvedimento che altrimenti
raggiungerebbe l’unanimità è la
scelta preferita dei consiglieri
opportunisti che vogliono farsi
notare, senza per questo
ostacolare la decisione collettiva
della banca centrale. Va aggiunto
che durante quella riunione
anche altri membri del consiglio
avrebbero preso in
considerazione l’ipotesi dei 50
punti base, ma l’irrompere sulla
scena dell’aggressione russa
all’Ucraina aveva consigliato
di soprassedere, per
riconsiderare un aumento dei
tassi più corposo in un secondo
momento. Cionostante Bullard ha votato contro; quale migliore
occasione per far notare il suo starnazzio?
D’altra parte, il nostro non è nuovo allo schiamazzo opportunistico.
Lui è un rapace di lungo corso. Come tanti, conta sulla memoria
corta degli altri. E allora ricordiamo. Agosto 2008: tre mesi prima la
Fed ha orchestrato il salvataggio, mal digerito dai falchi, della banca
di investimento Bear Stearns. Tra di loro, Bullard già c’era. Gli
scricchiolii a Wall Street non erano affatto terminati. Occorreva una
scelta: fare attenzione al rischio di instabilità finanziaria, oppure
preoccuparsi per il tasso di inflazione, pari al 5 per cento. James
Bullard non ha dubbi: «Il livello del rischio finanziario è a zero».
All’epoca il falco non è solo: il consiglio privilegia il tema
dell’inflazione, a cui viene dedicato l’87% della discussione, mentre
al rischio instabilità finanziaria solo il 6 per cento. Alla fine, la
decisione è uno stallo: la politica monetaria rimane neutrale.
Si arriva così al fatidico 15 settembre quando fallisce Lehman
Brothers. Il giorno dopo il consiglio della Fed si riunisce. Quanto
spazio dedica a ciò che sta accadendo in quelle ore sui mercati
finanziari? Il 3% della discussione, mentre la parte del leone la fa
nuovamente il rischio inflazione, meritevole dell’81% del
dibattito. Un altro falco – Thomas Hoenig, all’epoca presidente
della Fed di Kansas City – chiede di «guardare oltre Lehman
Brothers, perché abbiamo un problema inflazione», subito
echeggiato dal nostro Bullard, che vede con preoccupazione
«un’inflazione che sta montando». Alla fine, si decide
nuovamente di non fare nulla: niente iniezioni di liquidità per
evitare la crisi finanziaria. Tre giorni dopo, l’amministrazione
Obama approva precipitosamente il piano di salvataggio; si
chiudeva la stalla, ma oramai era troppo tardi.
A differenza delle oche del tempio di Giunone sul Campidoglio,
lo starnazzio dei falchi fu un evento funesto. Se è vero
che anche nel perimetro della Bce si rumoreggia allo stesso
modo, non è una buona notizia.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento