STUPIDA RAZZA

giovedì 23 giugno 2022

«Bisogna tenersi pronti all’addio totale al gas russo» L’Ue deciderà dopo l’e st at e

 

Festina lente. «Affrettati lentamente». Sembra essere questo il motto scelto dal governo e dall’Ue per affrontare la crisi energetica. Come ha scritto Camilla C o nti su La Verità di ieri, il Comitato per l’emergenza gas di due giorni fa, presieduto dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha ritenuto di non dover alzare il livello di allerta, nonostante la situazione critica. Il Comitato ha dato comunque mandato a Snam di procedere senza indugio al riempimento degli stoccaggi. La giacenza di gas in Italia cresce troppo lentamente rispetto alle necessità di accumulare gas per l’i nver no. Parlando della sola Stogit, per arrivare con gli stoccaggi pieni a inizio inverno sarebbe necessario un ritmo di riempimento di 60 milioni di metri cubi al giorno in iniezione. Oggi siamo a una media inferiore ai 45 milioni di metri cubi al giorno, per diversi motivi. Il primo è che le regole per lo stoccaggio sono state emanate dal governo in grave ritardo, a stagione di riempimento già iniziata, e non hanno tenuto conto in maniera adeguata delle difficoltà degli operatori a utilizzare gli stoccaggi in presenza di prezzi estivi altissimi. Il secondo è che nel frattempo il complesso del sistema Italia, pur avendo subito una riduzione dei flussi dalla Russia, in alcuni giorni è risultato «lungo» di volumi, per cui abbiamo assistito a esportazioni anziché a iniezioni in stoccaggio. In una situazione di emergenza quale quella attuale, forse sarebbe stato meglio che quei volumi fossero rimasti in Italia e utilizzati per incrementare la giacenza. Appare bizzarro che lo stesso ministro che afferma di volere un tetto al prezzo del gas dichiari poi di non poter vietare le esportaz io n i . Peraltro, proprio mentre C i n gol a n i raccontava di come e quanto l’idea italiana del tetto al prezzo del gas piaccia in Europa, si è chiarito che nel Consiglio europeo di oggi e domani l’argomento non sarà affrontato. In quel di Bruxelles, i capi di Stato e di governo discuteranno della guerra in Ucraina, di allargamento dell’Unione, di concessione di status di candidato membro a Ucraina e Moldova, di Grande Europa e di dialogo con i Paesi balcanici. Il tema energetico, rivelano fonti dell’Unione, «è una priorità» e sarà sul tavolo della discussione, ma l’incon - tro di oggi e domani potrebbe essere al massimo «l’occasio - ne per progettare il lavoro per settembre o ottobre». Dunque, a dispetto delle roboanti dichiarazioni di C i n gol a n i e della compunta menzione della proposta fatta da Mario Dragh i alle Camere, a Bruxelles non sembra esserci molta fretta di affrontare a livello intergovernativo una discussione sulla proposta italiana di un tetto al prezzo del gas. I contenuti della proposta, peraltro, rimangono avvolti dal mistero, mentre una buona parte degli esperti di settore esprimono scetticismo sulla reale efficacia dello strumento, posto che il prezzo del gas russo cui si vorrebbe mettere un tetto è in realtà il prezzo del Ttf. Si apprende, nel frattempo, che la Commissione europea ha inviato agli Stati membri un questionario nel quale chiede precise indicazioni di quanti e quali sarebbero i settori industriali colpiti da un eventuale blocco improvviso delle forniture di gas dalla Russia. La rilassatezza con cui le istituzioni stanno affrontando il problema rischia di essere un clamoroso errore alla luce dei fatti. La sottovalutazione dell’urgenza appare evidente. Dopo i primi blocchi nei confronti di Paesi periferici, e dopo la secca riduzione delle forniture a Germania, Italia e Austria, l’eventualità di un blocco totale e improvviso dei flussi di gas dalla Russia verso l’Eu ro pa appare quanto mai prossima. È di questo avviso anche l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che ieri ha avvertito l’Europa di prepararsi «immediatamente» allo stop del gas russo e di mettere in atto misure di contenimento della domanda e incremento dell’offerta energetica (carbone e nucleare). Secondo il presidente dell’Iea Fatih Birol, che ha rilasciato un’intervista al Financial Times, i tagli progressivi nelle forniture cui abbiamo assistito sono precursori di tagli ulteriori. I prezzi del gas al Ttf ieri hanno fatto registrare un leggero rialzo, con la quotazione del future sul gas con consegna a luglio che ha chiuso a 127 euro. Sul fronte dei prezzi, anche il governo nonostante gli annunci sul price cap non sembra aspettarsi novità positive: nel decreto per rinnovare i tagli alle bollette, approvato ieri dal cdm, è stata inserita anche la proroga della tassa sugli extraprofitti dal 1° luglio 2022 al 31 marzo 2023 senza indicare la percentuale del prelievo. I quantitativi in ingresso in Italia rimangono costanti su una media di circa 187 milioni di metri cubi al giorno. A Tarvisio, il gas in arrivo dalla Russia fa segnare a giugno una media di 30 milioni di metri cubi al giorno, lontana dalla media di 40 milioni di aprile. Infine, per la settimana prossima è prevista una ulteriore ondata di calore, che potrebbe mettere in crisi il settore elettrico, sotto stress per la mancanza d’acqua che ha ridotto la produzione idroelettrica e che ostacola il raffreddamento delle centrali termoelettriche. Un po’di pioggia a i ute rebb e.


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