STUPIDA RAZZA

mercoledì 29 giugno 2022

«Ci vuole il fronte del dissenso unito»

 

 Ventisei anni fa sedeva in Parlamento, la politica nostrana oggi non vorrebbe nemmeno commentarla «per carità di Patria». «Strano Paese, il nostro», ripete spesso Alessandro Meluzzi. Nato a Napoli nel ’55, poi torinese, è psichiatra, psicoterapeuta, criminologo, scrittore di libri. È anche - ci tiene - un metro della Chiesa ortodossa italiana autocefala, per l’esattezza «metropolita prim ate » . Disse Aldo Grasso di lei che passò da essere massone, a comu n i s ta , a vescovo ortodosso. Partiamo da qui Meluzzi? Dalla sua fede? «A 14 anni mi chiedevo se andare a fare il frate cappuccino, poi nel ’69 iniziai il liceo a Torino e contarono di più il marxismo e le gonnelle. La parola di Dio in me ha germinato più tardi, grazie a grandi personaggi del pensiero come padre Adeodato Mancini, don Pierino Gelmini e Gianni Baget Bozzo, raffinato teologo e polit ic o » . Non vinse in lei il cattolicesimo, q ua nto più la chiesa ortodossa. «Ha giocato anche un certo rifiuto della chiesa bergogliana. Ma nella mia vita ha ricoperto grande importanza la vicinanza a Benedetto XVI, il più grande teologo cristiano degli ultimi cinque secoli senza alcun dubbio». Sempre Grasso la accostò sul C o r rie re anche a monsignor Viga n ò . «Credo il suo obiettivo fosse squalificare lui. Ritengo che in realtà abbia reso magari involontariamente un grande servizio alla Provvidenza, rivelando come esistano oscuri disegni in questo tempo della storia umana». A proposito di disegni oscuri è frenetica, da inizio pandemia, la sua attività sui social su questi temi. C’è chi non stenta a definirla complottista. «(Ride) Complottista è chi fa i complotti, non chi cerca di farli emergere. Il mio maestro di storia, giurisprudenza internazionale, diritto e geopolitica è stato Francesco Cossiga. Grazie ai suoi insegnamenti oggi sono un lettore critico e modesto di cose che un tempo potevano pure sembrare bizzarre, ma che ora son sotto gli occhi di tutti». Come per esempio… «(Ride ancora) Da dove vuole che partiamo? La pandemia è stata come un catalizzatore; ha creato effervescenza come il carbonato di sodio a contatto con l’acido citrico. Un presidente del Consiglio italiano che dice che appellarsi a rifiutare l’i nut ile vaccino è appellarsi a morire non le basta? Quando la maggioranza dei morti di oggi era invece vaccinata…». Ora c’è lo spettro di una nuova ondata. «Quando leggo che ne parla Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe, che, come ho ricostruito, è finanziata dalle big pharma, mi sembra evidente il disegno, no?». Inutile chiederle, Meluzzi, se si è poi vaccinato. «No di certo. E come me ne conosco centinaia che hanno fatto il Covid e non sono morte » . Si è contagiato? «Sì, circa tre mesi fa. È stato poco più di un raffreddore per tutta la mia famiglia. Non le devo parlare del raddoppio dei profitti di aziende come Pfizer, vero, per esser chiaro? Ora sono certo si debba smaltire qualche milione di dosi che altrimenti scadono. Per non esser processati dalla Corte dei Conti, vedrà, la nuova ondata sarà inevitabile». Chissà quanti follower si è conquistato in questi due anni, e quanti odiatori, anche. «Guardi, il mio mestiere è un altro e nessuno mi paga per commentare ciò che sta accadendo. L’argomento follower mi interessa davvero poco o niente » . L’impressione è che ultimamente la invitino meno in tv. Po s s i bi l e? «Vado a Quarto grado (Rete 4, ndr) a fare il mio mestiere ma se mi invitano di meno non me ne sono nemmeno accorto. Provo un certo fastidio per la televisione; in certi programmi proprio non ci andrei. La Rai non ne parliamo, ma non solo. E poi perché? Per essere ricoperto di contumelie? Alcuni talk sono solo dei gallinai. C’è di buono che tante voci libere e non mainstream hanno resistito e sono sorte, le ringrazio». Lei si oppone al «pensiero unico», ne parla spesso. E dai vaccini per il Covid ha cominciato a parlare di armi e guerra in Ucraina. In modo critico, natu ra l m e nte. «A me non frega niente di Putin, so solo che distribuire armi è sempre stato nella storia il modo peggiore per fermare una guerra». Tanti no va x sono descritti oggi come putiniani. « L’unica linearità che c’è è quella della ricerca della verità. I contorni di quel che sta accadendo, d’altra parte, sono ben chiari. In vista delle elezioni di medio-termine, il mondo dem americano rappresentato prima da Clinton e ora da questo povero anziano che cade dalla bici - sarà sostituito con Kamala Harris - avrà bisogno di numerosi colpi di scena». Ov ve ro? «La guerra serve». E l’Europa? Sta a guardare? « L’Italia è ormai colonia al massimo grado, sperduta e irrilevante. Un po’ meno la Francia, ma lo è. L’Inghilterra di Boris Johnson fa da gendarme. E la Germania è in difficoltà senza ga s » . C’è un disegno? «Quello di chi crede di essere il mondo intero - Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda - quando invece c’è tutto il resto del Pianeta. Il pensiero di Fukuyama applicato al presente è evidentemente una stupidaggine». L’o biettivo? «Dalla direttiva Bolkestein in poi, chi abbia una casa in centro a Roma o un impianto da sci sulle Alpi o un podere in Toscana, deve cominciare a preoccuparsi della politica di esproprio del potere globale del Paese che gli italiani non meritano. Cercheranno di papparsi l’Italia, e non si accontenteranno. Siamo la terra del più grande risparmio privato. Finiremo in modo non diverso dalla Grecia». Quanto conta e cosa può fare la politica? «Non meriterebbe neanche un commento: non c’è un governo eletto da quanto? Siamo terra di lobby e consorterie, di ambasciate straniere». Con Mario Draghi premier… «Che Cossiga definì un vile affarista. Fa il suo lavoro di funzionario, tra l’altro in modo scolastico e non da statista. Non abbiamo fatto grandi esperienze di cambiamento da chi si è affiliato ad Aspen. E non faccio nomi sempre per carità di Patr i a » . Lei i salotti «buoni» li ha frequentati in passato. «In maniera molto marginale». Ai suoi tempi la politica era d ive r s a? «Antropologicamente diversa. Non c’era ancora stato Beppe Grillo, d’altra parte. Chissà, forse era ancora sul Britannia a spartirsi il patrimonio degli italiani. Di Maio non era nemmeno entrato allo stadio San Paolo. C’erano ancora in circolazione i resti della Prima Repubblica. Craxi in esilio, Andreotti vivo, il ricordo di Moro, Togliatti, Berlinguer. Carature culturali e umane diverse da quelle attuali. Che resistevano, anche se ormai la sovranità era già perduta». Non salva proprio nessuno? Se andremo a votare chi scegliere b b e? «Spero si formi un fronte del dissenso trasversale, inclusivo, di coloro che si oppongono. Oggi è un magma marginale. Occorre cercare un’unità. Creare un gruppo davvero trasversale». Per opporsi a…? «Alla oligarchia tecno-finanziaria-sanitaria che destituisce la democrazia. Alla sovranità sostituita da interessi globalistici. Al transumano che prescinde il libero arbitrio. Alle religioni scambiate per filantropismo». Provo a far qualche nome? Sa lv i n i ? «Mi è parso ondivago, non saprei. Sospendo il giudizio. Mi pare non essere padrone della sua Lega. Negli anni del Covid è sembrata patrimonio degli Zaia e dei Giorgetti». Lei si candidò con Forza Italia. «Berlusconi è un personaggio importante della storia italiana. Non rinnego l’ammirazione per lui, quando feci parte di quel mondo e battei Chiamparino a Mirafiori. Vidi in Berlusconi una linea di resistenza verso la falsa rivoluzione giudiziaria. Ma ora gli suggerirei di usare tempo ed energia per leggere le bozze dei libri che verranno scritti su di lui». Della sinistra che pensa? «Ci ho militato, ma dalla caduta del Muro di Berlino è stata vittima dell’Opa ostile del grande capitale della finanza. Nata per essere rivoluzionaria, mira alla conservazione tecno-finanziaria. Basta guardare alla faccina di Enrico Letta che grida «vaccinatevi» e non occorrerebbe aggiungere altro. Poi c’è la m a g i s tratu ra » . Pol i tic i z zata? «Anzi: assente totalmente. Prima era allineata al potere internazionale, ma oggi latita. Il caso Palamara ne ha rivelato l’ontologia. I medici sospesi per mancata vaccinazione? Solo in Italia. E poi guardi ai licenziamenti legati al green pass. C’è stata la profanazione di ogni vincolo costituzionale, altroché. Con una consueta attitudine a servire il potere». Suoi prossimi progetti? «Casa, famiglia, preghiera. E restare osservatore sempre autonomo e libero di una società italiana che vedo degradata: contano le opinioni dei Ferragnez, capisce?».

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