Mancano dieci giorni alla data in cui scadrà il
provve dime nto
che impone la
mascherina sui
mezzi di trasporto, nelle sale
cinematografiche e nelle
scuole, ma nessuno ancora
sa dire che cosa accadrà dopo
il 15 giugno, perché il ministro della Salute a tutt’oggi risulta non
pervenuto. In sua vece, ieri
ha parlato il presidente del
Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, noto
portatore di cattive notizie,
il quale ha anticipato che
dovrebbe esserci una riconferma dell’obbligo di imbavagliarsi quando si sale sui
treni a lunga percorrenza,
ma non è detto che la stessa
imposizione riguardi gli aerei. Che pericolo di contagio
esista su un treno nella tratta Milano-Roma, impiegandoci tre ore, e su uno che va
da Bari a Taranto, mettendoci un’ora e mezzo, non è dato
sapere e credo che neppure
arrampicandosi sui vetri Locatel l i riuscirebbe a trovare
una giustificazione della disparità di trattamento. Su
convogli come Frecciarossa
e Italo esiste un sistema di
sanificazione dell’aria che
non sempre è montato sui
treni regionali, dunque volendo prendere precauzioni
ed evitare il contagio, l’ob -
bligo di mascherina dovrebbe essere in vigore sui treni a
bassa percorrenza e non su
quelli ad alta. Peraltro, risulta incomprensibile anche la
differenza adottata tra diversi mezzi di trasporto: forse il virus viaggia con l’A l ta
velocità e disdegna gli aerei ?
Ma tra le varie follie a cui il
ministro della Salute ci condanna, c’è quella che riguarda gli studenti, per i quali,
nonostante la temperatura
africana, è previsto l’obb l i go
di mantenere la mascherina
anche nel periodo della maturità. Perfino Matteo Bass etti , star degli infettivologi
tv, ieri è insorto, dicendo che
costringere con questo caldo dei ragazzi a indossare
per ore i dispositivi di protezione quando basta tener
aperta la finestra, è fuori dal
mondo. «È un braccio di ferro che non aiuta nessuno e
non aiuta neppure il dispositivo di protezione, che in
questo modo è svilito. Con
40 gradi è assurdo». Tuttavia, le assurdità non finiscono qui, perché a teatro si
deve continuare a tenere la
mascherina, per di più Ffp2,
mentre in discoteca no. Anche in questo caso dovrebbe
funzionare il buon senso,
che a quanto pare latita dalle
parti del ministero, dove evidentemente si continua a ritenere che il Covid si propaghi più facilmente sul palcoscenico e in platea che sulla
pista di ballo.
La latitanza di Speranza
non si segnala però solo per
le mancate risposte, che, a
dieci giorni dallo scadere degli obblighi, sono indispensabili per gli operatori turistici, ma anche per ciò che
riguarda gli effetti avversi
conseguenti alle vaccinazioni. Sono numerose le persone che segnalano di aver riportato conseguenze dopo
essersi sottoposte all’in iezione anti Covid e tuttavia
queste persone, invece di ricevere aiuto, sono considerate invisibili. Per l’Is t i tuto
superiore di sanità, praticamente, non esistono e se esistono sono vittima di suggestioni. Mitomani insomma.
O per lo meno malati immaginari. Peccato che numerose ricerche, certo non condotte da pericolosi no vax,
ormai riconoscano l’es istenza di effetti gravi e meno
gravi dopo l’i m mu n i z za z io -
ne. Sono una minoranza rispetto al numero di vaccinati? Ovvio, ma il fatto che una
percentuale, per quanto ridotta, abbia sintomi di un
certo tipo non legittima nessuno a ignorare le loro difficoltà. Le chat di italiani che
lamentano conseguenze da
vaccino traboccano di testimonianze. Possibile che il
segretario di un partito che
si chiama Articolo 1 e che,
dunque, dichiara di voler difendere la Repubblica democratica e soprattutto la
sovranità del popolo poi, alla prova dei fatti, a quel popolo sofferente volti poco
democraticamente le spalle? Chi si è vaccinato ha fatto
una scelta fortemente raccomandata dal governo nelle sue più alte sfere. Ecco
perché le alte sfere devono
scendere dal piedistallo e
parlare con chi oggi denuncia un peggioramento delle
proprie condizioni di salute.
Troppo comodo, e soprattutto troppo cinico, voltarsi
dall’altra parte.
Ps. A La Spezia, giorni fa,
alcuni contestatori hanno
impedito a S p e ra n za di parlare e ieri, sempre nella cittadina ligure, sono comparsi
manifesti con la sua immagine corredata da una svastica. L’intolleranza non è
mai una buona cosa e neppure gli insulti. Non approviamo quasi nulla di ciò che
è stato fatto e di ciò che
ancora fa il ministro della
Salute, ma un conto è una
critica, un altro la minaccia.
Per quante ragioni si abbiano, la seconda non solo non
è mai consentita, ma non
porta neppure risultati alla
causa che si vuole sostenere.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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