STUPIDA RAZZA

giovedì 2 giugno 2022

«Priorità a riforme e riduzione del debito, potenziare le filiere»

 

«Un’analisi puntualissima dello scenario italiano e internazionale», che «abbiamo molto apprezzato». Per Carlo Bonomi le parole pronunciate ieri dal governatore Ignazio Visco, in occasione della presentazione della relazione annuale della Banca d’Italia, hanno offerto, «come sempre, con estrema chiarezza» una fotografia dello scenario economico-finanziario, interno e mondiale, «sottolineando - ha proseguito il presidente di Confindustria - opportuni interventi per sostenere famiglie e imprese tenendo conto dell’incerta evoluzione delle prospettive economiche e dei rischi e delle sfide che ci aspettano» (le preoccupazioni sono legate a una crescita in frenata da metà 2021, e ora in peggioramento a causa del perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina). Il leader degli industriali si è soffermato, in particolare, su tre considerazioni di Visco, «che - ha sottolineato - condividiamo pienamente come imprenditori e cittadini italiani». La prima, è il «fermo richiamo» all’urgenza delle riforme e alla vulnerabilità a cui ci espone l’ingente debito pubblico, testimoniata dalla risalita dello spread. «Un quadro - ha spiegato Bonomi - che confidiamo spinga governo e partiti a ponderare bene criteri e destinazione delle misure anti-crisi per contenere gli effetti di prezzo dell’energia su imprese e famiglie, gravemente colpiti dai rincari» (la stima della bolletta energetica delle imprese, solo per fare un esempio, è schizzata su, salendo da 60 miliardi a circa 80 miliardi, secondo gli ultimi dati dell’Adef, ndr). C’è necessità, quindi, di interventi strutturali, e di portare a casa riforme che il Paese aspetta da 30 anni (fisco, politiche attive, concorrenza, solo per citarne alcune tra le più importanti e attese). La seconda considerazione del governatore di Banca d’Italia sottolineata da Carlo Bonomi è il sostegno all’invito a chiedere in Europa «uno strumento permanente finanziario di debito comune a cui attingere per attenuare gli impatti asimmetrici delle crisi, sapendo bene che per beneficiarne un Paese come il nostro deve prima accettare condizionalità sul suo bilancio pubblico». La terza riflessione del governatore Visco «che condividiamo - ha chiosato il presidente di Confindustria - è quella relativa alla necessità di evitare una divisione del mondo in blocchi e difesa della globalizzazione. Infatti, per la manifattura italiana e per l’Italia, paese trasformatore e povero di commodities, difendere il commercio globale e potenziare le nostre filiere è un’esigenza vitale». Insomma, la strada è quella di considerare l'industria italiana strategica e un tema di sicurezza nazionale; per questo, ai tavoli negoziali (che si spera decolleranno presto per far cessare la guerra) occorre adottare un approccio complessivo che investa Russia e anche Cina, per evitare di uscire dal conflitto con un mondo “spezzato” in blocchi contrapposti.

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