STUPIDA RAZZA

giovedì 2 giugno 2022

coerenza, antidoto all’incertezza

 

S e l’incertezza è la tossina macroeconomica per eccellenza, il suo antidoto è la coerenza della politica monetaria e della politica fiscale. È questo il messaggio che il Governatore Visco ha lanciato con le sue Considerazioni Finali. L’incertezza è il sostantivo che più volte ha echeggiato nel Salone dei Partecipanti di Via Nazionale. È importante che l’analisi della Banca d’Italia abbia rimarcato quello è il tratto caratteristico della congiuntura economica degli ultimi anni. Se torniamo indietro con la memoria, fino a due anni fa l’analisi economica aveva classificato i rischi che aumentano l'eventualità di una recessione in tre categorie. La prima categoria è quella in cui è inclusa la Grande Depressione, che ha segnato i Paesi avanzati tra le due Guerre Mondiali: una caduta della domanda aggregata, andata a braccetto con deflazione, crollo dei mercati azionari, fine dell’ancora monetaria aurea. (BINGO !) La seconda categoria la si ritrova nella Grande Inflazione degli anni Settanta: impennata dei costi delle materie prime, crollo della offerta aggregata, lievitazione dei prezzi al consumo. La terza categoria era stata riscoperta di recente: l’eccesso di banca e finanza diventa il detonatore della Grande Crisi del 2008. In ciascuna categoria l’incertezza era stata già presente, ma non con quelle caratteristiche endemiche e pervasive che ha caratterizzato la recessione pandemica. E all’incertezza pandemica si è sovrapposta negli ultimi mesi l’incertezza da aggressione bellica, scoppiata con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Le Considerazioni Finali ripercorrono i dolorosi eventi, i perduranti effetti negativi sulle catene produttive e distributive, appunto il ruolo intossicante dell’incertezza. Ma in parallelo il Governatore Visco ha indicato anche l’antidoto: la coerenza delle politiche economiche, con particolare attenzione alla politica monetaria ed alla politica fiscale. Dal lato della politica monetaria, coerenza significa innanzitutto trasparenza. Per cui sono stati ripercorsi i tre pilastri su cui si fonda l’attuale strategia della BCE, a cui concorre l'azione ed il pensiero della Banca d'Italia. Il primo pilastro è quello della natura dell’inflazione. È stato ribadito come siano stati prevalentemente gli shock negativi dal lato dell’offerta aggregata ad indebolire il quadro congiunturale dell’area Euro. È stata marcata la differenza con la situazione degli Stati Uniti, dove più forte è il ruolo del surriscaldamento della domanda aggregata. Inoltre è stata ribadita la previsione di una flessione dei prezzi in modo deciso fin dal prossimo anno. Purchè - ed è il secondo pilastro - non ci sia un aumento delle aspettative di inflazione che, incardinandosi permanentemente nella dinamica di salari e stipendi, trasformi la natura della crescita dei prezzi da temporanea a permanente. Finora, ha sottolineato Visco, la dinamica delle retribuzioni è rimasta in generale moderata. (DIREI MOLTO MODERATA : DEFLAZIONE SALARIALE !) Quindi sarà importante monitorare l’andamento delle aspettative, che a loro volta dipendono anche da quello che le banche centrali dicono e fanno. Qui emerge il terzo pilastro: la politica monetaria dovrà tornare alla normalità - cioè abbandonare i tassi ufficiali negativi - con una strategia che deve continuare ad essere impostata, come è stato finora, al gradualismo. Quindi la politica monetaria deve ridurre il suo tono espansivo, ma progressivamente e senza strappi. Allo stesso tempo, sarà cruciale che la coerenza dei comportamenti caratterizzi anche la politica di bilancio, nelle cancellerie nazionali come a Bruxelles. La Banca d'Italia auspica interventi di bilancio di natura temporanea, che però al contempo non incidano sull’equilibrio delle finanze pubbliche. Non solo: vengono visti con favore anche ulteriori passi verso una politica di bilancio europeo. La voce della Banca d’Italia è chiara: la coerenza è l’antidoto contro l’incertezza. Ora spetta ai politici ascoltarla. (🤣🤣🤣)



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