Kenji Ya m am oto, chirurgo
c ardiova sc ol are
presso l’Oka mura Memorial Hospital di Shizuoka, in Giappone, ha scritto una
lettera alla redazione di Virolo -
gy Journal, una rivista peer reviewed, chiedendo che come
misura di sicurezza dovrebbero essere sospese ulteriori vaccinazioni di richiamo. Il medico sottolinea come la pandemia da Covid-19 abbia portato
all’uso diffuso di vaccini genetici, inclusi mRna e vaccini vettoriali virali ma, sostiene «la
loro efficacia contro la proteina Spike altamente mutata dei
ceppi di Omicron è limitata».
Secondo le raccomandazioni
dell’Agenzia europea per il farmaco (Ema), anche frequenti
iniezioni di richiamo potrebbero influire negativamente
sulla risposta immunitaria.
Ya m a m oto ha fatto riferimento allo studio pubblicato da
The Lancet a febbraio sulla
perdita di efficacia dei vaccini
Covid-19 e il declino dell’im -
munità, che otto mesi dopo la
somministrazione di due dosi
era inferiore a quella in individui non vaccinati. Dopo 4-5
mesi di follow-up, l’efficacia di
Pfizer era stata stimata superiore all’80% in uno studio, di
circa il 50% in altri due studi, e
a circa il 20% in uno studio del
Q ata r.
«Nel complesso, l’e fficacia
del vaccino oltre i sei mesi rimane incompleta», riportava
lo studio retrospettivo di coorte sulla popolazione in Svezia,
vaccinata e no. Nella coorte
principale, l’efficacia stimata
del vaccino era superiore al
90% nel primo mese, con un
progressivo declino che iniziava subito dopo, risultando infine in non rilevabile dopo sette
mesi. Un calo causato da diversi fattori, le proteine Spike non
decadono immediatamente
dopo la somministrazione di
vaccini mRna, circolano in tutto il corpo per più di quattro
mesi e le cellule endoteliali vascolari sono danneggiate dalle
proteine Spike nel flusso sang u i g n o.
Non ultimo, il peccato antigenico originale, ovvero la memoria immunitaria residua
del vaccino di tipo Wuhan, può
impedire al vaccino di essere
sufficientemente efficace contro i ceppi varianti. Tutti questi meccanismi possono essere coinvolti nella maggior
esposizione al Covid dei vaccinati. Ya m a m oto segnala problemi con l’insorgenza di fuoco di Sant’Antonio, a volte indicato come «sindrome da immunodeficienza acquisita da
vaccinazione». Dalla fine dello
scorso anno, il team dell’Oka -
mura Memorial Hospital ha
avuto diversi casi di sospette
infezioni che non è stato possibile controllare anche dopo diverse settimane di utilizzo di
più antibiotici, e persino alcuni decessi. Così pure si sono
verificati «molti casi» di trombocitopenia trombotica immunitaria indotta dal vaccino
(Vitt), sindrome associata al
vaccino a vettore adenovirale.
Ad oggi, scrive sempre Yama -
m oto, quando si confrontano i
vantaggi e gli svantaggi dei vaccini mRna, la vaccinazione è
comunemente raccomandata.
Però, una volta superata la fase
pandemica, diventano sempre
più evidenti eventi avversi post vaccino, cui fa un rapido
cenno. «È stato ipotizzato un
aumento delle malattie cardiovascolari, in particolare
delle sindromi coronariche
acute, causate dalle proteine
Spike nei vaccini genetici»,
elenca, «e oltre al rischio di infezioni dovute all’abba ss amento delle funzioni immunitarie, esiste il possibile rischio
di danno d’organo sconosciuto causato dal vaccino che è rimasto nascosto senza manifestazioni cliniche apparenti,
principalmente nel sistema
circolatorio». Pertanto, scrive
«sono essenziali un’attenta valutazione del rischio prima
d e l l’intervento chirurgico e
delle procedure mediche invasive. Sono inoltre necessari
studi randomizzati controllati
per confermare queste osservazioni cliniche». La conclusione di questa lettera pubblicata sul Virology Journal è che
«la vaccinazione anti Covid-19
è un importante fattore di rischio per le infezioni nei pazienti critici».
Kristian Andersen, che studia l’evoluzione virale presso
lo Scripps Research Institute,
centro di ricerca nel campo
delle scienze biomediche con
sede a La Jolla, in California, su
S c ie n c e di maggio rifletteva
che sebbene non sappiamo come saranno le future varianti
«possiamo essere certi che
continueranno a essere sempre più capaci di evadere il sistema immunitario», portando forse a una minore protezione non solo contro le infezioni, ma anche contro la malattia grave. «Dobbiamo concentrarci sull’a m p l ia m e nto
della nostra immunità», affermava. Non lasciandoci infettare più volte l’anno ma nemmeno sottoponendoci a raffiche
di richiami. Anche perché la
protezione limitata che l’infe -
zione da BA.1 ha fornito contro
le nuove sottovarianti negli
studi di laboratorio ha già sollevato dubbi sull’utilità dei
nuovi vaccini specifici per
Omicron. Secondo L in fa
Wang , professore nel programma sulle malattie infettive emergenti presso la DukeNus Medical School di Singapore «un ampio cocktail di anticorpi monoclonali mirati a
diversi ceppi potrebbe essere
il modo migliore per andare
ava nt i » .
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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