L’entità della presa per i fondelli si misura nella cronaca di una giornata surreale che ha costretto milioni di famiglie ad assistere sgomente a due voltafaccia incredibili. Al centro, il ministro dell’Is tr u - zione - forse a sua insaputa, a questo punto - Patrizio Bianchi. Tre giorni fa,costui ha dichiarato: «Stiamo lavorando non solo per evitare la Dad, che è stata un momento importante e che ha avvicinato molti al digitale. Stiamo evitando quest’idea della paura, di diffidare l’uno degli altri. La scuola rimane il posto più sicuro». Ebbene, visto che (come da un anno a questa parte) al ministero erano impegnati a «evitare la Dad» proprio ieri il ministro ha cambiato versione. Ha ammesso di fronte ai giornalisti che la Dad si farà eccome, che il protocollo di sicurezza sottoscritto dal ministero e dall’Istituto superiore di sanità meno di un mese fa è carta straccia, e che l’in - tero sistema dei controlli ha fallito. «È stata presa una misura assolutamente prudenziale», ha detto ieri il ministro. «È stato segnalato un aumento dei contagi. Per la sicurezza della scuola un attimo di cautela l’abbiamo presa». In sostanza il 3 novembre scorso ministero e Iss hanno elaborato una serie di norme utili a scongiurare la didattica a distanza. Gli scenari previsti erano tre. Se in classe si fosse trovato un solo positivo, questo sarebbe stato isolato, mentre gli altri avrebbero potuto rientrare dopo il tampone. Con due positivi, sarebbero finiti in quarantena solo gli studenti non vaccinati (discriminazione terrificante e inutile). Con tre positivi, infine, era prevista la reclusione domestica per tutta classe. Meno di quattro settimane dopo, il protocollo non vale più. Il ministero emana una nuova circolare: «Ultimamente si sta assistendo a un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2, anche in età scolare», recita il testo, «con un’incidenza settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti». Ergo, «si ritiene opportuno sospendere - provvisoriamente - il programma di sorveglianza con testing e considerare la quarantena per tutti i soggetti a contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico». Insomma, «nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate a intervenire tempestivamente […] il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale e urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’i nte ro gruppo classe». Tutto chiaro? Basta un solo contagio per spedire in Dad un’intera classe. Ma alle 18 circa, quando fiumi di famiglie hanno già cercato di incastrare tate, nonni e lavoro per adattarsi a tenere i figli a casa, ecco un nuovo, surreale dietrofront. In pratica il governo smentisce B i a n ch i , che pure dovrebbe farne parte. «Fonti di governo» fanno sapere alle agenzie che «alla luce della situazione epidemiologica attuale e dopo i necessari approfondimenti, continuano a valere le precedenti regole sulla quarantena in classe». Nel frattempo «la struttura del commissario straordinario del generale Fi - g l iuol o intensificherà le attività di testing nelle scuole». A questo punto le suddette famiglie da un lato berciano contro questo tira e molla inaccettabile, dall’altro tirano un sospiro di sollievo. I dirigenti scolastici si affannano a cancellare o smentire le direttive di poche ore prima. Il pastrocchio genera un compromesso, sotto forma di circolare congiunta B ia n ch i (sic!) - S p eran za , fatto così: tutti a casa con un solo positivo in classe per i bambini fino a 6 anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni (cioè primarie e prima media), e dai 12 in poi in Dad con almeno tre positivi. Una sciarada, ma non casuale, e vedremo perché. Intanto, trovare le parole per commentare tutto questo è praticamente impossibile. Da mesi il ministro ripete che la scuola a distanza va evitata, e puntualmente la Dad torna a ripresentarsi, come «atto di prudenza» smentito però da D ra g h i e Spe ranza. Fino a quando? Cambieranno idea ancora? Mistero sanitario. Purtroppo, che il ricatto della Dad fosse destinato a ripresentarsi era piuttosto chiaro, come avevamo scritto più volte nelle settimane scorse. Qui siamo di fronte a un conclamato fallimento politico del ministero. Non si capisce come sia possibile che il titolare del dicastero «copra» la richiesta delle Regioni con dichiarazioni pubbliche e sei ore dopo venga platealmente contraddetto dal collega della Salute e, di fatto, da D ra g h i , visto che è Figliuolo a supportare la maggior forza nei controlli necessaria a evitare la didattica a distanza. Ieri, per sei ore, siamo stati costretti a pensare al peggio. Prima ci hanno spiegato che - vista la difficoltà nel fare i controlli e dato che i test salivari non vengono utilizzati su larga scala (e, chissà perché, sono considerati inutili dalle istituzioni) - si preferiva far stare tranquilli i dirigenti e rispedire tutti di fronte al computer, compresi quelli che il computer non ce l’hanno. Poi - a strettissimo giro - è arrivata la retromarcia sulla retromarcia, ovvero una inversione a U che lascia Bia nchi poli ticamente scoperto e in una posizione di fragilità totale. Aspettate, però, perché il bello deve ancora venire. Se malgrado queste regole la Dad dovesse tornare massiccia, sapete cosa succederà? Bisognerà trovare qualcuno su cui scaricare la colpa. Secondo voi con chi se la prenderanno? Ma è chiaro: con i non vaccinati. Vi chiedete perché dai 12 anni scatti la regola dei tre contagi? Ma è semplice: perché dai 12 in su ci si può vaccinare. E così tra meno di un mese, quando si potranno vaccinare anche i più piccoli, partirà la gogna: siete pieni di no vax? Più Dad e più quarantene lunghe: il capro espiratorio è servito. Questa surreale faccenda viene del resto già utilizzata per sostenere l’op p ortun ità dell’inoculazione dei più giovani, come se la puntura potesse fermare i contagi in fasce di età per larghissima parte immuni da conseguenze gravi. E, come al solito, non mancano i fanatici pronti a inventarsi provvedimenti allucinanti pur di far parlare di sé. È il caso di Michele Emiliano, governatore della Puglia. Ecco la sua trovata: «Chiameremo i dirigenti scolastici e chiederemo loro di portare gli studenti agli hub così il controllo sarà molto preciso e avremo l’effet - to di vaccinarli tutti insieme e di non avere diacronie. Partiremo con questo meccanismo appena avremo il via, credo dal 6 dicembre». Fregandosene della privacy, delle decisioni delle famiglie e persino della volontà dei singoli studenti, Emiliano propone di portare tutte le scuole agli hub per u n’inoculazione di massa. Rattrista, ma non stupisce più di tanto. Va sempre a finire così: per coprire le loro mancanze, se la prendono con i ragazzi. Non vogliono mettere in sicurezza la scuola, bensì il proprio sedere.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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