Siccome scarseggiano i virologi di pronto intervento, il tribunale di Milano ha deciso di nominarne uno ad honorem. Con una sentenza un po’ originale, i giudici hanno deciso di dirimere una controversia tra i genitori di una ragazza di 14 anni che intendeva aspettare un po’ prima di vaccinarsi, imponendole l’obbligo di iniezione. Nonostante l’adolescente avesse dichiarato di essersi informata circa gli effetti collaterali e di non essere stata influenzata dalla mamma, i magistrati hanno comunque autorizzato il padre a far immunizzare la figlia. E nel farlo hanno rimproverato alla madre di aver trascurato «tra l’altro il monito del presidente della Repubblica, che il 28 luglio ha detto che la vaccinazione è un dovere morale e civico». Insomma, M atta rel l a virologo ad honorem, i cui interventi non solo vanno ascoltati, ma messi in pratica come tavole della legge e se non lo si fa ci pensa il tribunal e. Se ieri parlavamo di un’arietta di regime, qui si va anche un po’oltre, perché non ci si adegua a un decreto, provvedimento che, per quanto non transitato dal Parlamento, appartiene all’ambito della legislazione d’urgenza, ma ci si conforma addirittura a un discorso, che pur apprezzabile o condivisibile, rimane sempre un’opinione, anche se espressa dalla massima i s t i tu z io n e. Ciò detto, per capire il clima un po’ isterico che imperversa, segnaliamo gli allarmi scaturiti dalla scoperta della variante sudafricana, trasformazione pericolosa del Covid, perché più contagiosa e in grado di aggirare le protezioni offerte dai vaccini. Per alcuni giorni, i giornali hanno messo in pagina il panico: tonfi di Borsa e incubi quotidiani, ingigantiti dalla scoperta di un paziente zero rintracciato nel tragitto tra Milano e Caserta. Intervistato dai cronisti, l’italiano sospettato di aver importato per primo il terribile virus, ha però rilasciato dichiarazioni tranquillizzanti, precisando che, nonostante il contagio, grazie al vaccino gode di buone condizioni di salute. Così, in un amen, siamo passati dallo scenario più nero a quello più roseo, con uno spot a prime, seconde e anche terze dosi. Come sia stato possibile il miracolo, che ha consentito di lasciarsi alle spalle un’a n go - scia coltivata in prima pagina per un paio di giorni, lo hanno spiegato gli stessi giornali che avevano lanciato l’allarme. La Re p ub b l ic a per esempio con u n’intervista ad An gelique C o etze e, la dottoressa sudafricana che ha scoperto la variante Omicron. E, anche se in contrasto con quello dei giorni precedenti, già il titolo dice tutto: «Non allarmatevi, i sintomi sono molto lievi». A capo dell’a ssoc iazione dei medici del suo Paese e nella task force sanitaria governativa, C o etze e si è accorta che i sintomi di alcuni contagiati non coincidevano con il virus del Covid classificato come Delta, ossia con la variante indiana. «Stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore». E l’incubo con cui era stata aperta la prima pagina? E gli scienziati che la definivano più contagiosa delle precedenti e più pericolosa perché «può intaccare l’efficacia delle dosi»? Un abbaglio. «Finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi». C’è stato qualche caso più particolare di altri? chiede la giornalista. «Una bimba di sei anni. Aveva febbre e tachicardia. Mi sono domandata se fosse il caso di ricoverarla. Due giorni dopo, quando l’ho rivisitata, stava benissimo». Il C o r rie re, che nei giorni scorsi aveva annunciato l’arrivo in Europa della pericolosa Omicron, dando conto dell’allarme in Europa e della preoccupazione di Rober to S p e ra n za , ieri innestava la retromarcia con un articolo su una colonna dal titolo «Sintomi lievi». Nel testo erano rintracciabili le stesse dichiarazioni della dottoressa sudafricana riportate da Re p ub b l i - ca, con l’annotazione che né i ricoveri né i decessi avevano fatto registrare impennate e l’aggiunta di un giudizio degli scienziati: «Prematuro prevedere una nuova crisi». E allora? La paura di venerdì e sabato? Il blocco dei voli in partenza da Johannesburg? L’annuncio del divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti da alcuni Paesi d e ll ’Africa meridionale (quelli dalla Libia, dal Marocco e dalla Tunisia, soprattutto se clandestini possono stare tranquilli)? Niente, probabilmente non c’era alcun motivo di allarmarsi. «Non bisogna fare terrorismo», dice Nino Car tabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Sì, ma intanto, con la scusa della Omicron, al ministero della Salute già ne hanno approfittato per spingere con le terze dosi. Al punto che, secondo il Giornale d’Ital ia , qualcuno ha pensato al vecchio articolo 658 del codice penale. Quello che punisce con l’arresto il procurato allarme.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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