Elon Musk pagherà più di undici miliardi di dollari di imposte nell’anno in corso. (D'ALTRONDE E' L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO,GIUSTO ?) In testa alle classifiche mondiali della ricchezza con una fortuna oggi stimata da Bloomberg in 243 miliardi, il fondatore e top executive di Tesla (e SpaceX), ha assicurato in un tweet che verserà una cifra capace di battere ogni record, questa volta, nella storia del fisco americano. «Per chi se lo domandasse, pagherò oltre undici miliardi in tasse quest’anno», (ECCO PER VENDI A MAN BASS LE TUE AZIONI TESLA !) ha twittato Musk. Che aveva già rivendicato nei giorni scorsi l’imminente annuncio di voler tagliare un traguardo senza precedenti per l’erario degli Stati Uniti durante un duello a colpi di microblog con la senatrice progressista Elizabeth Warren. La senatrice invocava riforme delle tasse per far pagare il dovuto alla «persona dell’anno», un riferimento alla scelta della rivista Time di insignire del titolo il magnate dell'auto elettrica e hi-tech. Le tasse di Musk sono da tempo oggetto di intenso dibattito. Il grande imprenditore e la Warren, portavoce delle istanze della sinistra del partito democratico, sono già finiti in passato ai ferri corti su proposte di nuove imposte destinate ai miliardari e alle loro fortune. E il consorzio di giornalismo investigativo ProPublica ha riportato come Musk e altri magnati abbiano versato zero imposte nel 2018, con Musk che nei quattro anni tra 2014 e 2018 ha pagato al fisco 455 milioni su 1,52 miliardi di reddito mentre la sua fortuna nello stesso periodo è lievitata, almeno su carta, di quasi 14 miliardi. A complicare la partita delle tasse, Musk riceve compensi interamente sotto forma di azioni Tesla. Nelle scorse settimane ha annunciato l'avvio di vendite di frazioni del proprio pacchetto proprio per coprire imposte. Anzi, ha anche condotto un referendum online per chiedere ai suoi seguaci su Twitter, circa 65 milioni nel segno di un'influenza che va oltre il mondo del business, se vendere fino al 10% della sua quota in Tesla. Risultato: una maggioranza ha approvato la decisione. (COGLIONI !) Da allora, erano gli inizi di novembre, Musk ha fatto scattare una serie di cessioni – ad oggi pari a 14 miliardi di dollari – per pagare il previsto conto con il fisco. In realtà, tuttavia, ha fatto di necessità virtù: Musk sta anche esercitando progressivamente opzioni per l'acquisto di azioni Tesla a prezzi fortemente scontati che aveva ricevuto come parte dei suoi compensi nel 2012: entro agosto deve convertire in azioni options per 22,9 milioni di titoli, che altrimenti andrebbero in fumo. Esercitandole, però, deve pagare le imposte sui guadagni, stando alle stime destinando all'erario federale forse 9 miliardi. Senza contare le ulteriori imposte locali dovute alla California, stato dove risiedeva prima di un recente trasloco in Texas in parte per ragioni di minor pressione fiscale. La girandola di operazioni e annunci orchestrata da Musk ha contribuito a generare pressioni sulle quotazioni di Tesla, che hanno ceduto circa un quarto del loro valore pur restando in rialzo di oltre il 23% da inizio anno. In dodici mesi sono lievitate del 38% e nell'arco degli ultimi cinque anni del 2.000% per una market cap del gruppo che sfiora i mille miliardi.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento