N o n s a p p i a -
mo ancora quali
siano le caratte-
ristiche epide-
miologiche del-
la nuova varian-
te Omicron, né la sua capaci-
tà di indurre malattia più o
meno grave, né se e quanto sia in grado
di aggirare la barriera vacci-
nale. Ma il mercato è già anda-
to nel panico. I timori che la
Omicron possa alimentare
epidemie in molti Paesi e
mettere sotto pressione i si-
stemi sanitari, eludere poten-
zialmente i vaccini e compli-
care gli sforzi per riaprire
economie e frontiere hanno
scatenato un’ondata di avver-
sione al rischio nelle sedute di
venerdì. L’indice S&P 500 è
sceso del 2,4% mentre in Eu-
ropa lo Stoxx 600 è sceso del
3,7% segnando il suo più gran-
de calo da giugno 2020 e Piaz-
za Affari ha ceduto oltre il 4%.
Il petrolio è crollato di oltre il
10%, scendendo sotto i 70 dol-
lari al barile a New York per la
prima volta dalla fine di set-
te m b re.
Della nuova variante sap-
piamo ancora molto poco. Ep-
pure qualcuno, cavalcando
l’allarme Omicron, ha già
guadagnato parecchio. A co-
minciare da chi ha shortato,
ovvero scommesso al ribasso
sul prezzo di un’azione. Sui
forum di trader c’è chi stappa
lo champagne guardando al
prevedibile rimbalzo di alcu-
ni titoli domani, quando ria-
priranno le Borse. Ma brinda
anche il comparto dei fondi
che in portafoglio hanno tito-
li legati al Pharma. Quelli di
Moderna sono saliti di oltre il
20% a Wall Street (partiva da
273,4 dollari con una capita-
lizzazione di circa 110 miliar-
di e a chiuso a 329,6 dollari
con una market cap di 133,
quindi ha aumentato il valore
di 23 miliardi), seguiti a ruota
d a l l e a z i o n i B i o n T e c h
(+15,5%, 10 miliardi in più in
termini di market cap) e da
quelle di Pfizer (+6%) che so-
no passate da 50,8 dollari a 54
dollari aggiungendo 17 mi-
liardi di dollari al suo valore di
mercato e portando la capita-
lizzazione in un giorno da 286
a 303 miliardi di dollari. Se si
sommano i guadagni di ve-
nerdì, quindi, i tre colossi in-
sieme al momento valgono 50
miliardi in più.
Va poi considerato un altro
tipo di effetto che l’allarme
Omicron avrà sul business
dei colossi farmaceutici pro-
duttori di vaccini. In termini
non borsistici ma di strategia.
È infatti già partita la gara tra
big a chi trova prima lo scudo.
Pfizer e Biontech fanno sape-
re che stanno già studiando
Omicron e contano di avere i
primi risultati «al più tardi
entro due settimane». Non
solo: «nel caso emerga una va-
riante che sfugga al vaccino
saranno in grado di sviluppa-
re e produrre un immuniz-
zante su misura in circa 100
giorni, previa approvazione
normativa». Moderna ha an-
nunciato di avere tre linee di
difesa che avanzano in paral-
lelo: «Un booster con una do-
se più alta di mRna-1273. Poi,
stiamo studiando in fase cli-
nica due candidati booster
multivalenti che anticipano
mutazioni come quelle emer-
se nella Omicron e i dati sono
attesi per la prossima setti-
mana. Inoltre stiamo dendo con un candidato boo-
ster specifico», ha detto Stè -
phane Bancel, Ceo dell’a z ie n -
da Usa.
Occhio poi ai nuovi concor-
renti pronti a scendere in pi-
sta. Come Novavax, il cui vac-
cino contiene una versione
effettiva della proteina Spike
del virus che non può causare
malattie ma può attivare il si-
stema immunitario. L’a z ie n -
da americana ha affermato di
aver iniziato a sviluppare una
proteina Spike basata specifi-
camente sulla sequenza gene-
tica nota della variante sco-
perta in Sudafrica. «Il lavoro
iniziale richiederà alcune
settimane», ha detto un por-
tavoce dell’azienda (che ve-
nerdì ha guadagnato quasi il
9% in Borsa). Intanto, la sfida
tra big si giocherà anche su un
altro campo, quello dei cosid-
detti t re at m e n t . Ovvero le te-
rapie che funzionano in un
approccio integrato con il
vaccino (e non sono quindi
u n’alternativa a esso). Lo
scorso primo settembre A l-
bert Bourla, ad di Pfizer, ha
cinguettato su Twitter che «il
successo contro il Covid pro-
babilmente richiederà sia
vaccini che trattamenti», per
poi annunciare il nuovo anti-
virale orale progettato per
combattere il virus in adulti
non ospedalizzati e a basso
rischio. Che farà concorrenza
alla pillola lanciata da Merck.
Una volta rafforzato l’arse-
nale contro il Covid, però,
vanno considerate altre va-
riabili: come il costo dei nuovi
booster anti varianti (già a
febbraio, in un incontro con
Merrill Lynch il direttore fi-
nanziario di Pfizer aveva par-
lato di 150-170 dollari riferen-
dosi al prezzo «target» della
singola dose di vaccino). Ma
anche le dinamiche geopoliti-
che che incidono sugli acqui-
sti che nel caso dell’Eu ro pa
potrebbero essere non più
centralizzati, come nel primo
round della campagna vacci-
nale. «I contratti dell’Un io n e
europea con i produttori af-
fermano che i vaccini devono
essere adattati immediata-
mente alle nuove varianti
man mano che emergono»,
ha detto venerdì la presidente
della Commissione Ue, Ur su -
la von der Leyen.
Con chi si schiererà Bru-
xelles nella prossima sfida tra
produttori? Verranno, come
è successo già al primo giro,
«spinte» Pfizer e l’alleata te-
desca Biontech? Vedremo. Di
certo, l’allarme Omicron è
inoltre scattato mentre con
l’addio di Angela Merkel, la
Cdu è ancora forte a Bruxelles
contro il cosiddetto governo
«semaforo» di Olaf Scholz.
Quanto all’Italia, ha già speso
2,3 miliardi per 121,5 milioni
di dosi di vaccino prodotto da
Pfizer-Biontech a 19,50 euro a
dose. Ovvero il 13,5% di quel
nuovo contratto da 900 milio-
ni di dosi firmato dalla Com-
missione Ue a inizio maggio
per avere garantite le fornitu-
re a partire da gennaio 2022. E
la cifra può anche raddoppia-
re considerando la parte pro
quota degli altri 900 milioni
di dosi già opzionate da Bru-
xelles da qui al 2023. L’e s s e re
legati troppo a una sola azien-
da può esporci al rischio di
e s s e r n e d i p e n d e n t i p e r i
prossimi anni, sia in termini
di forniture sia di gestione dei
richiami. Presto arriveranno
sul mercato nuovi vaccini,
persino più evoluti, e nuove
terapie. Avremo i soldi per
c o m p ra rl i ?
meno grave,
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