STUPIDA RAZZA

giovedì 25 novembre 2021

Draghi loda ancora il modello Italia ma intanto confina i suoi cittadini

La conferenza stampa di M a r io D ra gh i dopo il Consiglio dei ministri ieri sera è cominciata così. «La situazione italiana oggi è sotto controllo, in una delle situazioni migliori in Europa, grazie alla campagna italiana che è stata un successo notevole. Voglio ringraziare gli italiani che si sono vaccinati e quelli che ora stanno aderendo con uguale partecipazione a terza dose ». E allora perché varare la nuova stretta con super green pass? Perché «vediamo una situazione molto grave ai nostri confini» e anche la situazione italiana «è in lieve ma costante peggioramento. Non siamo nella pienezza dell’inverno e la copertura vaccinale del ciclo comincia ad affievolirsi». E ancora: «Vogliamo prevenire per preservare. Prevenire per conservare quello che ci siamo conquistati nel corso di quest’an - no. I nostri ricordi vanno ai quasi 130.000 morti, alla caduta dell’attività economica del 8-9% , a ricordi negozi chiusi, i ragazzi in Dad. Non vogliamo rischi. Vogliamo conservare la normalità» acquisita, «vogliamo continuare ad essere aperti, ad avere i ragazzi a scuola». Una «normalità» che riguarda solo i vaccinati. E che, invece, sarà negata agli altri, lo zoccolo duro che è poco più del 10% degli over 12. Ovvero i no vax. Nella prima parte del suo intervento, Dra ghi ha sottolineato come sia «importante non sottovalutare le diversità di comportamenti, di vedute. Non sottovalutare, né criminalizzare ma cercare di continuare sulla strada, cercando di convincere, non credo ci siano alternative». Poi però i toni si sono fatti più duri rispondendo all’ultima domanda dei giornalisti presenti in sala. Tema: come sarà il Natale del prossimo anno? «Spero un Natale normale. Se abbiamo un po’ di restrizioni, per i vaccinati questo Natale è normale. E speriamo che la pandemia si evolva in maniera tale che il prossimo sia veramente un Natale per tutti. Questo è quello che vogliamo riconquistare, che lo sia per tutti. Bisogna che anche coloro che da oggi saranno oggetto di restrizioni o a cui saranno riservate le restrizioni possano essere, tornare, ad essere parte della società con tutti noi». Ma per queste feste i non vaccinati saranno fuori dalla società. Più chiaro di così. Meno cristallina è stata la sua risposta sulla durata dello stato di emergenza che sta per scadere e non può essere prorogato oltre i 24 mesi. «Sullo stato di emergenza non mi azzardo a dire niente a un mese dalla scadenza, sennò Cassese (Sabino, ex giudice costituzionale, ndr) mi sgrida, valuteremo la situazione man mano che si presenterà», ha detto in conferenza stampa. Aggiungendo poi la parte più criptica: «Ma a noi cosa interessa? Prolungare l’emergenza o avere a disposizione tutta la struttura di mobilitazione sanitaria che ci ha permesso sinora di combattere l’epidemia? Credo che la risposta sia la seconda. La strada di buonsenso è quella di chiedersi di mantenere questa struttura senza prolungare un altro stato di emergenza, ma non lo so se questo è possibi l e » . Attenzione: qualche giorno fa, lo scorso 20 novembre, il ministro Renato Brunetta aveva dichiarato, in un’inter - vista al Corriere della Sera, che gli piacerebbe poter tornare «a una situazione di normalità, attribuendo tutti i poteri straordinari a una struttura di missione di Palazzo Chigi. Sarebbe un atto di grande responsabilità, con un enorme potere simbolico». «Ne ha parlato con D ra g h i ?», gli era stato chiesto. «Il governo sta riflettendo, ne ho parlato con Spe - ra n za e altri colleghi. Possiamo mantenere i poteri straordinari senza la cappa dell’emergenza», aveva risposto. In sostanza, fine (formale) dello stato di emergenza, ma poteri «straordinari» (sostanzialmente derivanti dallo stato di emergenza) che restano incardinati a Palazzo Chigi. È questo che voleva dire D ra g h i ieri sera? Vedremo. I giornalisti presenti hanno interpretato la sua frase sibillina come un non essere favorevole alla proroga, «questo non l’ho detto», ha però ribattuto subito il premier. Che di fatto ha dichiarato di non sapere se mantenere la struttura senza prolungare l’emergenza è possibi l e. Il presidente del Consiglio si è poi espresso sui vaccini per i bambini tra i 5 e gli 11 anni: «Stiamo aspettando la pronuncia dell’Ema, l’A ge n z i a europea del farmaco, ma è stato deciso dal Cdm di iniziare subito una importante campagna di sensibilizzazione, perché è prevedibile che ci possano essere esitazioni». Quanto ai controlli che serviranno per far rispettare le regole del super green pass e del green pass «base» sui trasporti pubblici, il premier ha assicurato che «di questo è stata investita la ministra dell’I nterno, le forze dell’ordine saranno mobilitate in modo tota l e » . Infine, il versante politico. Le nuove norme sono state varate ieri dal Cdm all’unanimi - tà e D ra g hi ha sottolineato l’importanza - per ricucire la contrapposizione tra chi si vaccina e chi no - che il governo sia compatto nelle sue determinazioni. «Non deve avere cedimenti o posizioni un po’ diverse come già visto tante volte nella storia italiana: la mancanza di compattezza viene utilizzata come scusa per evadere l’obbligo», ha aggiunto. Precisando anche, in risposta a una domanda di una giornalista, che «non ci sono stati sforzi di convincimento» nei confronti di Matteo Salvini per accettare il «green pass rafforzato» anche in zona bianca. «La prospettiva che è stata data in primis da presidenti delle Regioni e altri governatori è cosa fare per non chiudere. La domanda non è quando entreremo in zona “x” cosa dobbiamo chiudere. La questione è non chiudere e secondo me è molto convincente » .



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