STUPIDA RAZZA

martedì 30 novembre 2021

Trasparenz a zero: valutare i progressi è impossibile

 

La tabella di marcia del Pnrr prevede per il 2021 l’adozione di 21 interventi, di cui 27 riforme e 24 investimenti per sbloccare la prossima tranche di finanziamenti europei. L’Italia si è impegnata a conseguire 528 obiettivi entro il 2026. Il 23 settembre, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli ha presentato al Consiglio dei ministri la prima relazione di monitoraggio sull’attuazione del piano, che rivela un ritardo per gli investimenti: quattro su cinque previsti entro settembre dovevano ancora vedere la luce. In arretrato i ministeri del Turismo, della Transizione ecologica, della Pubblica amministrazione, del Mise e della Cooperazione internazionale. Andando a spulciare nei siti dei ministeri è impossibile risalire ai progetti che sono indicati in modo oscuro (volutamente?) con codici. Questo rende impossibile individuare le misure previste dal Piano. La Fondazione Openpolis ha fatto le pulci al portale Italia Domani che dovrebbe riportare in modo dettagliato lo stato di avanzamento nell’attu a zion e del Pnrr. In realtà i dati sono caricati, attraverso successivi aggiornamenti, in modo pasticciato e di difficile comprensione. Nel portale sono presenti due file. Uno con l’elenco delle misure che prevedono un finanziamento aggiornato al 30 settembre e l’altro con le scadenze, cioè traguardi e obiettivi, risalente al 12 lug l io. Openpolis a un primo esame aveva rilevato errori di compilazione: sia la descrizione testuale delle singole misure sia i relativi codici identificativi non coincidevano. Poi è accaduto che all’inizio di novembre il file delle scadenze è stato nuovamente caricato con un aggiornamento al 10 ottobre. Invece di creare un nuovo file, che avrebbe consentito di valutare lo stato di avanzamento dei lavori, è stato sostituito il precedente e senza modificare la data di creazione, che rimane il 12 luglio 2021. Ne ll’aggiornamento sono scomparse le scadenze intermedie, come la pubblicazione del bando di gara, che il governo aveva posto per meglio gestire la progressione dei lavori mentre sono rimaste quelle fissate dall’Europa, da cui dipende l’erogazione dei fondi. Mentre inizialmente erano indicate 1.148 voci di cui 621 obiettivi e traguardi posti dal governo, ora rimangono solo le 527 scadenze europee. Risulta pertanto impossibile avere una visione sulla progressione dei progetti, se i termini d el l’Europa saranno rispettati e quindi arriveranno i soldi. 

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