STUPIDA RAZZA

giovedì 25 novembre 2021

Pure la Corte dei conti archivia la Fornero



Mentre la m a g g io ra n za continua a litigare su come spartire le poche risorse destinate al taglio delle tasse, la Corte dei conti spinge il governo Draghi ad abbracciare una maggiore flessibilità in uscita sul tema delle pensioni. Ieri il terzo tavolo di incontro al Mef tra il ministro Da n iel e Fra n c o e i vari esponenti della maggioranza si è concluso con un nulla di fatto e la discussione è stata rimandata a giovedì mattina. Luigi Maratti n , presidente della commissione Finanze della Camera, al termine dell’incontro ha spiegato che «il bilancio dello Stato ha stanziato 8 miliardi pluriennali e su quelli stiamo ragionando per fare una riforma fiscale. Cerchiamo di utilizzarli al meglio perché il fisco italiano ha bisogno di una riforma e non di interventi spot». Ha poi precisato che la decisione sugli 8 miliardi sarà soltanto un primo passo dato che «il percorso è da qui a fine legislatura». Nella giornata di ieri in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato è però intervenuta anche la Corte dei conti che ha presentato la sua relazione sulla manovra 2022. Tra i temi affrontati c’è stato anche quello delle pensioni, sul quale non state state risparmiate critiche e auspici in merito all’introduzione di una maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori. Enrico Flaccadoro, presidente di sezione della Corte dei conti, in audizione ha infatti spiegato come la valutazione complessiva sulle misure in materia pensionistica non sia del tutto positiva. Ricordiamo che per il 2022 il governo Draghi ha riconfermato Opzione donna e l’Ap e sociale e ha istituito Quota 102 come regime transitorio, altrimenti si sarebbe dovuta applicare la Fornero, dato che quota 100 vede la sua naturale scadenza il 31 dicembre 2021. «Fin dall’avvio di quota 100 la Corte ha sottolineato come la misura abbia costituito una risposta non efficiente, per gli equilibri della finanza pubblica, all’esigenza di una maggiore flessibilità in uscita del sistema previdenziale. Con il disegno di legge di bilancio, pur se si conferma la piena adesione al principio contributivo, non si rimuove la forte incertezza che si è determinata nel sistema a seguito delle misure recate dal dl numero 4/2019 (decreto che ha introdotto Quota 100)», si legge dal documento della Corte. Accanto al parere poco positivo su quota 102 Fl ac cado ro ha però anche sottolineato come la pandemia abbia esaltato «l’e s i ge n za di disporre di strumenti di flessibilizzazione. Sotto il profilo generale, resta da affrontare su base strutturale il tema di come garantire una maggiore flessibilità preservando le caratteristiche proprie del sistema contributivo, il quale allinea le prestazioni ai contributi e determina quindi l’importo in funzione della speranza di vita. Come rimarcato più volte dalla Corte, andrebbe considerata l’ipotesi di convergere gradualmente, ma in tempi rapidi, verso una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro. Ma è evidente che sia per ragioni di equilibri finanziari che di equità ciò andrebbe fatto prevedendo una correzione anche sulla componente retributiva dell’assegno, in analogia a quanto avviene per la componente contributiva». Quello che chiede la Corte dei conti è quindi di voltare pagina e di strutturare coraggiosamente un sistema pensionistico flessibile in uscita, ben lontano dalle caratteristiche della legge Fornero che invece irrigidisce il concetto di pensione. Una legge che, nonostante sia stata elogiata in tutti questi anni, evidentemente presenta delle criticità che devono essere riviste per garantire una maggiore equità e sostenibilità del sistema pensionistico italiano. Il tema della flessibilità è noto anche a Mario Draghi tanto che il 29 ottobre, quando ha presentato in conferenza stampa la legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri, ha timidamente accennato all’esigenza di garantire una maggiore flessibilità del sistema pensionistico. Parole che finora non si sono concretizzate in nessuna iniziativa normativa volta alla revisione della Fornero. Ieri però la Corte dei conti (e non solo i sindacati) ha riacceso il faro sulla questione con parole inequivocabili. Un’indicazione tra l’altro che arriva a distanza di qualche giorno dall’inizio della discussione tra il governo e i sindacati proprio sulla revisione della Fornero. Ricordiamo infatti che settimana scorsa le parti sociali si sono incontrate con il governo per discutere della manovra ma sopratutto per affrontare il tema delle pensioni. Dopo il confronto il premier ha promesso che a partire dal 1° dicembre inizieranno una serie di incontri con i sindacati con l’obiettivo di ridisegnare la Fornero in chiave di flessibilità. Un percorso che sarà distaccato da quello della legge di bilancio, dato che mancano i fondi per poter inserire una riforma strutturale della Fornero all’interno della manovra, ma che allo stesso tempo risulta essere importante e urgente dato che Quota 102 sarà in vigore solo nel 2022. 

Nessun commento:

Posta un commento