STUPIDA RAZZA

martedì 30 novembre 2021

Pur di terrorizzarci con la variante manipolano i numeri

 

Panico per gli spargitori di panico: forse la variante Omicron non è così terribile, e, per alimentare altro terrore, occorrerà ripiegare - chissà - sulla prossima variante. I più perfidi, sui social, fanno del resto osservare che l’alfabeto greco ha ben 24 lettere, e che dunque nuove opportunità non m a n c h e ra n n o. Ironie a parte, la dichiarazione chiave della giornata - pubblicata dall’edizione domenicale del Te le g rap h di Londra - è quella della dottoressa Angelique C o etze e, medico a Pretoria nonché presidente della Associazione dei medici del Sudafrica: «La variante Omicron provoca una malattia leggera senza sintomi importanti». Nella sua clinica dall’inizio del mese sono arrivati pazienti con «sintomi insoliti ma leggeri»: si sono infatti presentate per farsi visitare «persone giovani di differenti background ed etnie con intenso affaticamento, e un bambino di 6 anni con battito accelerato. Nessuno invece con perdita di gusto e olfatto». E ancora: «I lori sintomi erano molto differenti e più lievi di quelli che avevo curato in precedenza». In totale «due dozzine di pazienti sono risultati positivi con sintomi della nuova variante», e «circa la metà di loro non era vaccinata». Come si vede, dichiarazioni non in linea con la liturgia del terrore alimentata da queste parti. E che tale liturgia appaia forse fuori misura lo raccontano per un verso i numeri e per altro verso un episodio che ha coinvolto una squadra italiana di rugby. Cominciamo dai numeri. Secondo la sintesi del Csse della Johns Hopkins Uni - v e rsity, il 27 novembre il Sudafrica ha registrato 6.048 casi, con una media settimanale, nei sette giorni precedenti, di circa 4.000 casi al giorno (secondo Worl dom eters.i nfo, invece, i numeri sarebbero ancora più piccoli, con circa 3.000 casi al giorno negli ultimi tre giorni). È vero che le segnalazioni sono molto irregolari (l’alternarsi di giorni con numeri alti e numeri bassi fa pensare a un accorpamento temporale dei dati in alcune singole giornate). Ed è anche vero (in questo caso i numeri vengono da Our world in data) che il numero dei test giornalieri in Sudafrica è contenuto (circa 40.000 al giorno). Ma, tutto considerato, le statistiche sui decessi appaiono tutt’altro che catastrofiche: sempre secondo il Csse della Johns Hopkins Un ive rs i ty , i morti sarebbero stati 10 il 22 novembre, 51 il 23, 22 il 24, 114 il 25, 0 il 26, 20 il 27. Anche prendendo tutte queste cifre con un doveroso beneficio di inventario, non sembra affatto uno scenario apocalittico, anzi. A confermare la molto probabile sopravvalutazione del fenomeno Omicron da parte europea e italiana, si aggiunge il racconto dell’avventura capitata alle Zebre, la squadra di rugby di Parma, che ieri ha avuto l’ok per il rientro in Italia dal Sudafrica. Il loro presidente Michele Dalaiha dichiarato: «Siamo chiusi in albergo a Città del Capo, per nostra scelta. La città non è in lockdown, le persone interagiscono all’aperto e al chiuso». E ancora: «La situazione a Città del Capo sembra più serena e tranquilla rispetto a come viene descritta». Per la cronaca, i rugbysti e lo staff (circa 40 persone) sono tutti negativi. Tornando dalle nostre parti, rimane una doppia spiacevole sensazione. Per un verso, quella di una iper reazione da parte delle autorità, di una drammatizzazione anche mediatica che contribuirà a creare altra paura, altro panico, e ad allontanare il ritorno a una qualche forma di normalità. E considerato che altre varianti inevitabilmente saranno identificate, si rischia di entrare in un circolo vizioso. Per altro verso, c’è anche la sensazione di poderosi interessi economici oggettivamente in gioco. Senza complottismi, ma semplicemente guardando l’andamento dei fondi che hanno in portafoglio titoli legati alle società produttrici di vaccini, La Verità di ieri ha già fatto notare a Wall Street il +20% riferibile a Moderna, il +15,5% per Biontech, e il +6% per Pfizer, con un balzo complessivo di 50 miliardi di valore in più per i tre giganti. E resta infine una clamorosa contraddizione logica a carico delle nostre autorità politiche e sanitarie. Come si fa - da un lato - ad ammettere di non sapere quasi nulla della nuova variante e - dall’altro - ad accettare come oro colato la certezza di ricevere vaccini «aggiornati» entro 100 giorni? E ancora: come si fa nello stesso tempo a spargere il panico minacciando nuove restrizioni, e contestualmente a chiedere ai cittadini di avere fiducia nella campagna vaccinal e? Intanto, con immediato rilancio mediatico (G r Rai ), il paziente zero italiano contagiato dalla variante Omicron si è testualmente dichiarato «soddisfatto» di essersi «vaccinato, perché il vaccino nel nostro caso ha funzionato in maniera egregia». Tuttavia, gioverebbe ricordare (elemento emerso già venerdì scorso) che, come riferito dalle autorità del Botswana, dove sono stati individuati quattro casi tra altrettanti viaggiatori, gli infettati erano tutti «vaccinati con ciclo completo». Ottime ragioni per far prevalere un’inte lligente cautela rispetto a una surreale alternanza di trionfalismo e terrore.

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