STUPIDA RAZZA

giovedì 25 novembre 2021

Il Palazzo ignora un mondo intero

 

Il successo de La Verità non è un fatto editoriale, è un fatto politico. Non è certo la prima volta che un vasto movimento d’opinione non tutelato da alcuna forza politica si senta rappresentato dal dibattito ideale promosso da una testata giornalistica. Fu così per O m n ib u s prima e per Il b o rgh ese poi grazie a L o n ga - nesi, fu così per il Po l ite c n ic o di V i tto r i n i , fu così per La Voce di Prezzolini e fu così per quella rivista alla quale Marcel Proust era abbonato e la cui lettura, diceva, gli faceva provare «l’ebbrezza delle alte vette alpine». I partiti politici, diversamente da come la pensassero Mar x e Lenin, sono come la nottola di Minerva: si alzano in volo soltanto quando il giorno sta terminando e i giochi sono fatti. Viviamo strani giorni: nel pieno della gestione caotica di una pandemia che si protrae ormai da due anni e che non si sa quando finirà, i partiti politici italiani, a causa di un insieme di fattori concomitanti che culmineranno con l’elezione del Presidente della Repubblica, stanno vivendo una delle loro fasi più tattiche. Il rapporto con l’elettorato si è completamente smarrito, le istanze per le quali sono stati votati sono state apertamente sconfessate («era un altro momento»), l’esigenza di rispecchiare interessi ed aspirazioni è stata completamente sacrificata al posizionamento tattico in funzione del controllo dei fondi che dovrebbero arrivare da Bruxelles attraverso il Pnrr. Sotto la guida del Lord Protettore il Parlamento si limita a prendere atto delle decisioni prese da un Cts che ha cambiato linea innumerevoli volte, da una cabina di regia che non si sa bene quali proposte vagli, e da un Consiglio dei ministri che ratifica sempre e comunque tutto. Se qualcuno ha qualcosa da eccepire si mette la fiducia e non vorrai mica far cadere il governo in piena epidemia. Eppure sarebbe stato impensabile immaginare che mentre si sta disegnando il «super green pass» con tutto il corredo di limitazioni connesse, una parte consistente della Nazione lo avrebbe accettato senza batter ciglio come si accettano le disposizioni dei Servizi sociali in Emilia Romagna. Chi sono i non rappresentati dalla politica che apprezzano un luogo di riflessione quale La Ve rità? Non lo so, ma so cosa non sono: non sono novax. In primo luogo perché i no vax non esistono. I no vax sono un’invenzione dei media, funzionale al Covid Show: «l’epidemia dei no vax». Magari ci fosse l’epidemia dei no vax: se così fosse l’e pid e m i a sarebbe finita giacché se si ammalassero solo i no vax allora si vaccinerebbero tutti e non ci sarebbe più nessuno che si ammala. La verità è che i «no vax», cioè coloro che rifiutano per principio il presidio medico del vaccino, sono numerosi quanto quelli che per motivi religiosi rifiutano le trasfusioni di sangue. Visti i dati sulle vaccinazioni infantili, forse anche meno. Certo è molto funzionale alla Narrazione dipingere una parte di popolazione come «nemici della Scienza» (nemici di Dio) e immaginare di poterli relegare in casa perché così gli altri saranno salvi. Gli altri continueranno con un richiamo ogni cinque mesi - mentre scrivo la terza dose è passata da sei a cinque mesi ma in Austria a quattro mesi e non vorrei che quando il giornale uscirà sarà una dose ogni tre mesi - mascherine, distanziamento e se dovranno fare qualcosa di importante come entrare in un ospedale o in una conferenza stampa dovranno comunque farsi il tampone. Ma esistono persone, milioni di persone, che al di là dell’appartenenza politica ed al di là finanche dell’appartenenza ideale, non riescono ad accettare l’a s su r - dità del vaccino ai bambini o delle dosi perpetue a vita o della perdita definitiva della normalità, insomma che non possono accettare di bersele tutte sempre e comunque. Ecco, questo mondo non è oggi rappresentato in alcun modo dalla politica e ciò interroga innanzitutto la destra. Un mondo che si ritrova in ciò che dice Massimo Cacciari (ex sindaco di Venezia del Pd), Carlo Freccero, Giorgio Agamben o da molti altri raffinati e prestigiosi pensatori tutti «di sinistra», che però non è di sinistra e che anzi deve sentirsi dire dai politici che ha votato che va tutto bene così e che lo Stato d’emergenza si può benissimo estendere. Queste persone dopo che hanno letto La Verità chi voteranno? 

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