«Difendere le
società aperte»
titola Angelo Pa-
nebianco il suo
e d i t o r i a l e s u l
Corriere di lune-
dì 22. Il significato di questo
richiamo sta nella opinione
un po’ sdegnata che rileva
che le proteste per il clima
non sono verso la Cina (socie-
tà chiusa), il maggior inqui-
natore al mondo. Ma dette
proteste (modello Greta) son
espresse in chiave anti capi-
talistica verso l’O c cid e nte
(società aperta), accusato di
aver violentato l’a m bie nte.
Da qui l’invito a difendere le
società aperte.
Certo le società aperte van-
no difese, soprattutto se l’al-
ternativa sono società chiu-
se, ma le società aperte vanno
anche corrette per omissione
di valutazione strettamente
morale delle sue decisioni. E
dovrebbe esser l’autorità mo-
rale a farlo. Il problema am-
bientale negli ultimi trenta
anni nasce proprio nel mon-
do occidentale che, rifiutan-
do relativisticamente i criteri
morali riferiti a vita e nascite,
è stato costretto a compensa-
re il crollo della crescita del
Pil con la crescita dei consu-
mi individuali che, per incre-
mentare il potere di acquisto,
ha necessariamente genera-
to la delocalizzazione pro-
duttiva in Asia per ragioni di
bassi costi. Ma chi in realtà
oggi contesta il modello capi-
talistico che, secondo l’ac c u -
sa, ha provocato impatto sul
clima, non è solo il modello
Greta, è anche la autorità mo-
rale cattolica, persino con do-
cumenti di magistero. Pur es-
sendo una autorità morale,
oggi molto meno assolutista,
meno «nemica» della società
aperta, eppure più in contra-
sto nelle posizioni verso capi-
talismo ed ambiente. La so-
cietà aperta è quella sognata e
progettata da Henry Bergson,
Karl Popper e poi attuata dal
loro discepolo S o ro s . Questa
società aperta si fonda sul
correttissimo principio che
tutti i componenti della so-
cietà devono partecipare ai
processi decisionali che li ri-
guardano. Ma, attenzione, la
loro società aperta dice che,
poiché l’umanità non ha una
verità assoluta, deve dare la
massima libertà di espressio-
ne ai suoi individui. In più
Soros auspica che la verità
vada cercata solo scientifica-
mente. E questo è il punto più
complesso da capire e realiz-
zare e dovrebbe essere l’ine-
vitabile punto di scontro con
l’autorità morale di una fede
assolutista. Invece lo scontro
è altrove. La società aperta
difende il capitalismo occi-
dentale, «inventato» dalla
cultura cristiana, mentre
l’attuale maggior critico del
modello capitalistico occi-
dentale è proprio l’attuale au-
torità morale cattolica. Auto-
rità morale che in più difende
proprio la Cina «quale mi-
glior realizzatrice della dot-
trina sociale della Chiesa». Di
fatto, dimostrando un po’ di
stanchezza nel voler difende-
re i valori assoluti, benedi-
cendola quale società aperta,
più aperta di quella occiden-
tale. Infatti «mons. Sa n ch ez
S o ro n d o, cancelliere della
Pontificia Accademia delle
scienze, esalta la Cina come
Paese dove il bene comune è
il valore primario, dove non ci
sono baraccopoli, né droghe,
dove si rispetta l’am biente.
Non come gli Usa di Tr u m p »
(P. Bernardo Cervellera, Pi-
me. AsiaNews 07- 02 - 2 0 1 8 ) .
L’Occidente va difeso nei
suoi unici valori storici, ma
oggi deve correggersi e ritro-
vare la sua anima se vuole
servire e non vuole cedere al-
l’Oriente il potere economico
morale-pragmatico. La crisi
economica, che ha concorso
a generare la crisi ambienta-
le, ha cause morali. Quelle
stesse cause morali che la ci-
tata società aperta pretende-
rebbe negare perché non de-
ve esserci verità assoluta se
non scientificamente appro-
vata. E quelle stesse cause
che l’autorità morale fatica a
voler difendere a tutti i costi.
Solo se si esalta una società
aperta anche ai valori morali,
frutto di verità assolute, riu-
sciremo a riaffermare la civil-
tà occidentale che si fonda su
radici cristiane. Se insistia-
mo a negarlo da una parte o
ignorarlo dall’altra parte, io
temo che la porta della socie-
tà aperta sia destinata ad
aprirsi ad ogni errore umano
e chiudersi ad ogni valore og-
gi più che mai necessario.
Pe rc iò d i fe n d i a m o c e rta -
mente le società aperte an-
che a valori morali. Corretta-
mente nell’articolo citato si
richiama una considerazio-
ne di Joseph Schumpeter per
diffidare di quegli intellet-
tuali, allevati nella civiltà oc-
cidentale, che si son attribui-
ti il compito di contribuire a
distruggerla. Lo stesso vale
per i teologi? Diceva infatti
Albert Camus che l’i nte l l et -
tuale è un uomo la cui mente
osserva se stessa e Jaq ue s
Prevért raccomandava di
non lasciar giocare gli intel-
lettuali con i fiammiferi. Al-
trimenti incendiano o con-
fondono. Ugualmente i teolo-
gi?
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