Venerdì 26 no-
vembre i prezzi
del petrolio sui
mercati mondia-
li hanno subito
un tracollo, per-
dendo oltre il 13% a causa dei
timori sull’insorgere della
nuova variante Covid. Un calo
di dieci dollari al barile in un
giorno solo non si vedeva dai
tempi dei primi lockdown, nel
marzo del 2020. Il brusco ri-
basso è stato favorito anche
dai volumi sottili commerciati
negli Stati Uniti, per via del
lungo ponte festivo di Than-
ksgiving. Anche gli altri pro-
dotti petroliferi quotati hanno
visto un calo robusto, con il
future sulla benzina che è sce-
so del 12% riportando i prezzi
sui livelli minimi dello scorso
a go s to.
Per il presidente americano
Joe Biden, in affanno proprio
sui prezzi della benzina negli
Usa, una boccata di ossigeno.
Giusto martedì scorso la Casa
Bianca aveva ordinato il rila-
scio di 50 milioni di barili di
petrolio dalle riserve strategi-
che (Strategic petroleum re-
se r v e, Spr), con consegne tra
metà dicembre e fine aprile
2 02 2 .
Con questa mossa, B ide n
puntava proprio a ridurre il
prezzo del petrolio sui merca-
ti all’ingrosso, favorendo la di-
scesa del prezzo della benzi-
na, che in Usa a novembre ha
raggiunto in media i 3,5 dollari
al gallone (90 centesimi di dol-
laro al litro), con punte di 1,24
dollari al litro in California.
Negli ultimi sette anni il prez-
zo della benzina alla pompa è
rimasto ben al di sotto dei 3
dollari al gallone, grazie anche
al grande impulso alla produ-
zione nazionale dato a suo
tempo dall’a mmi ni straz io ne
Trump. Un prezzo che in Ita-
lia, dove oltre il 60% del prezzo
alla pompa è costituito da ac-
cise e imposte, sembra un mi-
raggio, ma che negli Usa è con-
siderato alto.
All’annuncio del rilascio la
reazione del mercato è stata
immediata, ma diversa da
quella che ci si attendeva. Il
future sul greggio americano
era infatti salito di oltre due
dollari al barile, assestandosi
poi poco sotto ai 79 dollari al
barile. Il rilascio dalle Spr era
ampiamente atteso e il merca-
to lo aveva già in qualche modo
prezzato, considerando che
negli ultimi dieci giorni il
prezzo era sceso di 8 dollari.
L’annuncio però ha svelato
l’unica incognita residua, ov-
vero i volumi in gioco, e la
quantità immessa sul mercato
si è dimostrata inferiore a
quanto il mercato stesso si
a s p ettava .
Al 19 novembre scorso, se-
condo i dati del Dipartimento
dell’energia americano, la Spr
poteva contare su 604 milioni
di barili. Il rilascio annunciato
martedì scorso rappresenta
quindi poco più dell’8% delle
r i s e r ve.
La mole di greggio rimessa
in circolo dall’azione di B id e n
non era però sembrata suffi-
ciente a frenare la corsa dei
prezzi. Innanzitutto, come di-
mostra la vicenda del carbone
cinese, aumentare e detenere
riserve strategiche da parte
dei governi rappresenta un va-
lore in sé, mentre rilasciarle è
un segno di debolezza. Inol-
tre, paradossalmente, il calo
dei prezzi allontana ancora il
momento in cui la produzione
marginale di petrolio può tor-
nare ad essere economica-
mente vantaggiosa e contri-
buire così a sostenere l’o f fe rta
in difficoltà, facendo scende-
re i prezzi in maniera struttu-
ra l e.
Già dallo scorso agosto l’al -
larme per i prezzi della benzi-
na aveva spinto Joe Biden a
chiedere ai Paesi dell’Opec e
alleati (Opec+) di aumentare
la produzione per contenere il
prezzo della benzina negli
Stati Uniti. Rinnovato l’appel -
lo nelle scorse settimane e ri-
cevuto un secco diniego, una
settimana fa la Casa Bianca ha
coinvolto la Federal trade
commission (Ftc). Con una
lettera, il presidente ha chie-
sto all’autorità indipendente
che vigila sulla regolarità dei
mercati di accertarsi che non
vi siano comportamenti scor-
retti da parte degli operatori
tali da mantenere artificiosa-
mente alti i prezzi della benzi-
na. Un tentativo di scaricare la
colpa dei rincari sulla perfida
speculazione, in modo simile
a quanto accaduto in Europa
con i prezzi del gas. La Com-
missione europea in ottobre
aveva chiesto ad Acer e Esma, i
regolatori del settore dell’e-
nergia e del settore finanzia-
rio, di verificare che sui mer-
cati all’ingrosso di gas, ener-
gia elettrica e CO2 non vi fos-
sero state speculazioni. Le
due autorità questa settimana
hanno pubblicato le risultan-
ze preliminari dell’inda gin e,
da cui non emergono compor-
tamenti tali da dare adito a so-
spetti di abusi di mercato.
È facile pensare che anche
nel caso della Ftc e della benzi-
na americana le indagini non
porteranno ad alcunché. A
mantenere il prezzo della
benzina su valori vicino ai
massimi erano soprattutto le
difficoltà della raffinazione,
della logistica e il calo degli in-
vestimenti nella produzione,
a fronte di una domanda che si
è ripresa molto velocemente,
sia pure restando al di sotto di
quella del 2019. Qui sta tutto il
paradosso nell’azione di Jo e
Biden, che da una parte spinge
per la transizione energetica,
disincentivando i combusti-
bili fossili a colpi di ordini ese-
cutivi, dall’altra pretende che
l’offerta degli stessi si adegui
rapidamente e a costi bassi al-
le richieste della domanda.
Uno strabismo che sta gene-
rando più di un problema e
che molti osservatori valuta-
no già in chiave elettorale. Le
elezioni di midterm, infatti, si
terranno tra un anno ma la
partita è già cominciata. Per i
democratici sarebbe assai de-
leterio presentarsi di fronte ai
cittadini portando in dote i
prezzi della benzina alle stelle
e un’inflazione galoppante.
Ora però la nuova variante
Omicron spariglia le carte ed
apre a nuovi scenari. Il rilascio
di una quota di riserve strate-
giche Usa indebolisce lo sti-
molo all’Opec+ a tornare sul
mercato con quantitativi im-
portanti, è vero. Ma se si do-
vesse tornare a lockdown ge-
neralizzati, il calo della do-
manda che ne conseguirebbe
farebbe crollare ulteriormen-
te il prezzo, riavviando il ciclo
che abbiamo già visto negli ul-
timi 18 mesi e riproponendo il
problema più avanti.
Proprio quando la politica
energetica americana si stava
avvitando in una spirale da cui
sembrava difficile uscire, con
l’offerta in seria difficoltà e
con forti spinte sui prezzi, ec-
co che arriva il terrore pande-
mico a eliminare la domanda
in eccesso e a frenare i prezzi.
Quello dei lockdown in giro
per il mondo è uno scenario
che in pubblico nessuno si au-
gura. In privato, chissà.
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