STUPIDA RAZZA

giovedì 4 novembre 2021

Il cittadino trasformato in paziente può solo obbedire allo Stato-medico

 

Il momento dell’agnizione lo abbiamo avuto quando l’e pid emiologo israeliano intervistato dalla trasmissione complottista e di destra Re p o rt ha risposto che la questione della terza o della quarta dose semplicemente non dovrebbe essere posta: «Dobbiamo smettere di contare». Lo scenario nel quale siamo proiettati sarà quello di un richiamo ogni sei o nove mesi per sempre. Per un ipocondriaco è un sogno, per gli altri sembra invece il finale di un racconto di Edgar Allan Po e. C’è chi ringrazia le case farmaceutiche perché «sono loro che ci hanno salvato» e c’è invece chi nota come la vendita periodica di un prodotto a tutte le persone del mondo in base alla motivazione che senza quel prodotto si muore sia un discreto risultato commerciale. E visto che ormai il controfattuale si è stabilito come norma fondamentale della logica, per ogni innalzamento di contagi tra persone vaccinate occorrerà una nuova dose che abbasserà i contagi fino a quando non si esaurirà il suo effetto. In pratica ci stanno dicendo che bisogna vivere sempre con la febbre ma prendendo sempre antipiretici e molti pensano che sia giusto e salutare così e che il sistema immunitario sia una credenza medievale come i salassi. Ma la questione principale non sta nella conquista da parte delle case farmaceutiche del ruolo guida all’i nte r n o del sistema di produzione capitalistico - non per niente M a rk Zucke r b e rg sta mollando Facebook e Bill Gates ha mollato Microsoft da un po’ - la questione decisiva consiste nella trasformazione del cittadino, sia esso depositario o meno di presunti «poteri democratici di scelta», in paziente. Il cittadino finora ha dovuto sottostare alle leggi e in cambio ha ottenuto protezione dallo Stato. Però esiste uno «stato d’eccezione», e non è certo un’epidemia o un terremoto che durano per definizione per brevi periodi e sono «stati d’emergenza». Lo «stato d’eccezione» è la guerra. Durante lo stato di guerra il cittadino è sottoposto a doveri eccezionali che, dalla Rivoluzione francese in poi, consistono nella coscrizione obbligatoria. Lo Stato (il re) ti chiede di andare al fronte a combattere. Qui però nasce il problema. La civiltà umana è infatti entrata in una fase nella quale la guerra tra Stati industrialmente avanzati non è più u n’opzione vantaggiosa per qualcuno. In altri termini non si buttano più le bombe su cose che attraverso la finanza internazionale fai prima a comprare o a costringere a indebitarsi con te. Il cittadino che sa che non andrà più in guerra è, per definizione, meno sottoposto al controllo da parte dello Stato (o del re). E come si fa a controllare un cittadino se non esistono più le caserme? Si attua un’ulteriore trasformazione: da uomo a cittadino, da cittadino a soldato, da soldato a paziente. Il paziente, come il soldato, deve obbedire agli ordini del medico e non è necessario che ne comprenda il senso. La medicina è una disciplina complessa e il paziente è meglio che non sappia quello che deve fare o che gli stanno facendo. Il paziente non può rifiutare una cura perché «è per il suo bene» e comunque esiste il «trattamento sanitario obbligatorio» per forzare i riluttanti (pazzi). Le caserme non ci sono più ma ci sono gli ospedali che funzionano in modi molto simili. La «salute pubblica», che per ironia della sorte era proprio il nome del comitato che durante la Rivoluzione francese doveva decidere chi, come e quando ammazzare, è il bene supremo e la sua salvaguardia prevede una serie di limitazioni della libertà individuale che vedrà i pazienti ringraziare di vedersele tolte. Siamo tutti sempre malati e quindi dobbiamo tutti prendere le medicine che lo Stato terapeutico compra coi nostri soldi per la salute pubblica; il contagio è sempre in agguato e quindi i test non devono finire mai. Accidentalmente, nelle fasi di transizione emergono dei sempliciotti come il presidente di Confindustria Alto Adriatico, M ich el a n gel o Ag rusti, che l’altro giorno ha detto che chi protesta per il green pass è come un disertore e i disertori in guerra si fucilavano. Non gli hanno spiegato che quella metafora lì oggi è sup e rata.

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