È «urgentissima» una riflessione tra governo e Regioni «sulla tenuta delle regole attualmente vigenti». Il «fronte dell’apa rtheid», capitanato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga , rilancia sul lockdown per i non vaccinati e chiedere un incontro urgente al premier Ma - rio Draghi e al ministro della Salute, Roberto Speranza. Obiettivo: discutere del «peggioramento dello scenario di rischio epidemiologico in alcune aree del Paese» che preoccupa le Regioni insieme alla «ricaduta che tale situazione potrebbe avere sulla ripresa economica e sulle attività sociali, a pochi giorni dall’avvio della stagione turistica invernale e a poche settimane dalle festività natalizie». Eppure, nessuna Regione italiana andrà in giallo da lunedì, ma il partito dei governatori preme per un pass a due velocità. E ad appoggiarlo è pure un ministro come quello della Cultura, Dario Franceschini, che «personalmente» invoca «misure più rigorose» differenziando chi ha il green pass perché è vaccinato perché «d’altra parte qualche provvedimento urgente dobbiamo prenderlo». Si aggiungono al coro il ministro della pubblica amministrazione, Re nato Br u n etta , («dobbiamo precludere agli irriducibili non il lavoro, ma la socialità dei luoghi esterni al mondo del lavoro, che siano stadi o ristoranti») e l’ex ministro per gli Affari regionali, Fran cesco Boccia (Pd), che spera ci sia in Europa «il coraggio politico comune per passare all’obb l i go vaccinale, bloccando sul nascere ulteriori rischi sanitari e di prossimi lockd ow n » . Durante la riunione con i colleghi, il presidente della Liguria, Giova nn i Toti , ha chiesto che la divisione in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. Roberto Occhiut o, presidente della Calabria, si spinge addirittura oltre: «Se restringiamo l’accesso a luoghi affollati ai non vaccinati bisogna farlo per tutti. Inclusi i bambini», ha detto ieri al Cor - riere della Sera. A tifare per il modello austriaco sono poi il toscano Eugenio Giani e, in Lombardia, Attilio Fontana, che invoca limitazioni solo per i non vaccinati per «tutelare prima di tutto la libertà di chi ha fatto il proprio dovere». Fra i governatori, «a parte qualche piccolo distinguo non categorici, siamo tutti d’accordo», ha poi detto Fo nta n a a Radio105, incalzato sulla distanza presa dal presidente del Veneto, Lu - ca Zaia, per il quale, invece, «il lockdown per i non vaccinati ha oggettivi limiti costituzionali. Dovremmo investire di più sul dialogo convincendo gli irriducibili a vaccinarsi», ha detto sempre al Corriere. Anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ritiene che non siano utili ulteriori restrizioni per i non vaccinati o un green pass rinforzato, «perché anche se il contagio ha ripreso a correre siamo in una fase diversa dallo scorso anno» e anche perché «nonostante il primo e il secondo green pass, non stiamo vedendo un aumento sconvolgente delle vaccinazioni». Ulteriori misure, secondo il governatore marchigiano, rischierebbero di creare «altre tensioni e divisioni tra chi è vaccinato e chi non lo è». Nel frattempo, il ministro per gli Affari regionali, Maria - stella Gelmini (di Forza Italia, partito fan delle limitazioni solo per i no vax), ha già risposto a Fe d r i ga che il governo «è ovviamente disponibile a mettere in agenda un tavolo di confronto, che dunque faremo a breve». E il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto in radio che «qualora ci dovesse esser il cambio di un colore, e qualche regione dovesse diventare arancione, dato che questo colore prevede anche misure come la chiusura dei ristoranti alla sera, credo che tutto sommato vada valutato tenere aperte attività solo per chi si è vaccinato». Anche per l’altro sottosegretario, P ie rpaolo Sileri, il lockdown per non vaccinati «può essere valutata in caso di passaggio in zona arancione» aggiungendo però che «qualche area del Paese rischia di finire in zona gialla, ma questa non prevede grosse limitazioni, quindi al momento non vi è motivo di fare restrizioni per i non vaccinati». Luigi Di Maio, invece, in serata ha precisato che «il lockdown per i no vax non è oggetto di decisione». Resta da capire, quindi, cosa finirà sul tavolo del Cdm della prossima settimana, se solo l’estensione alla terza dose dell’obbligo di vaccino per i sanitari o anche altri provvedimenti come la riduzione da 12 a 9 mesi della validità del green pass. Mentre la Commissione europea sta lavorando all’esten - sione della validità delle norme sull’uso del certificato Covid digitale per la mobilità internazionale oltre la scadenza prevista a giugno 2022, dichiarandosi pronta anche a rivedere le regole sui viaggi, il modello austriaco rischia di essere già superato. Perché da lunedì 22 novembre il Salisburghese e l’Alta Austria, due Länder particolarmente colpiti dalla quarta ondata della pandemia Covid-19, entreranno in lockdown duro, che interesserà tutta la popolazione, quindi anche le persone già vaccinate. A seguito della misura presa scuole ed asili resteranno chiusi. Secondo il quotidiano Tiroler Tageszeitung di Innsbruck, il lockdown dalla prossima settimana potrebbe riguardare tutta la nazione e non solo le due regioni: prima scadenza sarà l’8 dicembre.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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