Recentemente (Corriere della Se-
ra del 29 ottobre scorso), l’impecca-
bile editorialista Massimo Gramel-
lini ha spiegato, con una sincerità
da brivido, i motivi del successo
internazionale dei Maneskin: «So-
no fluidi». Damiano ha successo
perché «si trucca senza perdere vi-
rilità». Victoria perché «fa la dura
senza perdere femminilità». In al-
tre parole, la loro affermazione nel
panorama musicale non sarebbe
dovuta alla loro bravura sul piano
artistico. La loro musica, e in que-
sto bisogna dar ragione a Gramelli-
ni, è anzi giudicata come un vero
«frastuono». La morale è dunque
molto chiara: se vuoi avere succes-
so devi piegarti ai dettami gender
del momento; e se poi la tua musica
è puro frastuono, non importa. Il
successo e l’apprezzamento, in
u n’epoca di «appecoronamento» di
massa, dipendono da ben altro:
l’ossequio servile verso le ideologie
imperanti. Solo chi si piega, come
nei più perfetti sistemi totalitari,
viene premiato. Il talento può be-
nissimo marcire, tanto all’id e o l og i a
serve il chiasso.
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