STUPIDA RAZZA

lunedì 1 novembre 2021

Il summit verde dei leader mondiali? Una scampagnata con il codazzo di Suv

 

 Come direbbero a Oxford (o forse a Cambridge: non vorremmo essere imprecisi), anche questo G20 ce lo siamo levati dalle p…: insomma, è finito. E si è concluso a livelli perfino provocatori di presa in giro rispetto ai cittadini di tutto il mondo: i parrucconi pro tempore al potere non riescono nemmeno a gestire il livello dell’inflazione nell’area euro, ma pretendono di fissare il livello del clima su tutto il pianeta nel 2050. Non sono in grado di fare in patria previsioni a sei mesi, ma ne fanno su scala globale su uno spettro di vent’anni. E chi se ne frega se la Cina continuerà imperterrita a bruciare carbone come se non ci fosse un domani: i 20 «grandi della terra» ridono felici e si applaudono fra loro, compiaciuti e tronfi, incartapecoriti e cotonatissimi, un po’ f i nt i tonti e un po’tonti veri, come se le loro parole al vento avessero davvero qualcosa di storico e di solenne. E nel frattempo? Vacanze romane, dolce vita e gran turismo a spese dei rispettivi contribuenti. Non senza momenti da Marchese del Grillo («Io so’ io e voi non siete un c…»): prendete Joe Biden che arriva al vertice con 85 auto (avete letto bene: 85, e pare che due abbiano pure avuto un piccolo incidente). Però lui è «green», si capisce. Mica come voi, brutti inquinatori che non siete altro, che distruggete il pianeta con la vostra vecchia Ypsilon del 1995 tutta scassata. Sbrigatevi a cambiarla, altrimenti fate piangere Greta! Poi c’è la tragicomica gestione dell’emergenza Covid, che compare e scompare tipo mostro di Loch Ness. Ecco le foto con i potentoni tutti smascherati e gli inservienti dietro di loro sistematicamente imbavagliati. Ma sarà mica un p o’ classista questo virus, pronto a colpire solo gli inquilini del piano di sotto, salvando quelli del piano di sopra? Servirebbe una seduta del Cts per spiegare il comportamento del virus, che - desumiamo - citofona oppure manda un messaggino Whatsapp e chiede: «Scusi, lei è per caso un potente della terra? Ah sì? Allora stia tranquillo, mi sposto e vado a infettare il cameriere lì dietro di lei…». Stessa storia per il momento del magna-magna. In tv, ci avevano raccontato con la faccetta di circostanza e la boccuccia a culo di gallina che avremmo dovuto rinunciare - noi - al cenone di Natale e a quello di Capodanno («Fateli via Zoom», aveva ammonito non so più quale virologo di corte), ma loro li abbiamo visti attovagliati e smascherati («vicini vicini», mormorerebbero a Striscia la notizia) al gran pranzo di stato offerto al Quirinale dai contribuenti italiani. I quali saranno ben lieti di aver sfamato le venti bisognose comitive con: salmone marinato all’aneto con polvere d’olive, risotto alla zucca, e filetti di spigola. Tra l’altro, a leggere le cronache, non si capisce bene quando e come i nostri illuminati leader abbiano discusso così pensosamente dei problemi del pianeta, se stavano in giro a svacanzare. Abbiamo appreso della grande amicizia tra le signore Jill Biden e Brigitte Macron (non fate battute, per carità, se no vi arrestano per sessismo, hate speech e vilipendio); abbiamo saputo di frenetici giri tra Vaticano, Colosseo e le viuzze del centro di Roma; e di un lavoro massacrante degli staff per procurare ai vipponi cene extra presso ristoranti stellati. Anche se, ci informa Rep ub bl ic a, sempre attenta agli aspetti geopolitici decisivi, i grandi erano «tutti pazzi per la cacio e pepe di M a r io D ra g h i » (che deve essere anche diventato chef, presumiamo). Gran finale alla Fontana di Trevi, dove i 20, di spalle come da tradizione, hanno lanciato una monetina all’i n d ie - tro. Poi, a scenetta conclusa, Angela Merkel si è avvicinata al bordo della fontana, suscitando il panico generale: voleva forse ripetere le gesta felliniane di Anita Ekberg? N o, con sollievo, gli altri 19 hanno constatato che la cancelliera voleva solo bagnarsi le mani. Qualcuno - più perfido - ha perfino temuto che intendesse recuperare le monetine. Alla fine di questo circo, sfiniti (noi, non loro), osiamo supplicare: i prossimi G20 fateli online. Ci avete imposto per mesi lo smart working e la didattica a distanza? Fatene un po’ anche voi. State a casa vostra e accendete il computer per parlarvi e chattare coi colleghi. Tanto non decidete niente lo stesso, ma almeno ci risparmiamo il turismo politico di familiari e famigli, i resoconti vassalli della stampa di regime, e soprattutto i contribuenti di mezzo mondo non saranno chiamati u n’altra volta a finanziare i vostri gruppi vacanze. Grazie in anticipo. 


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