Da lunedì la platea che potrà ricevere la terza dose si allargherà agli over 40. Le nuove fasce potrebbero richiedere entro fine anno oltre 6 milioni di dosi. Sommando le nuove consegne, comunicate dal commissario Figliuolo, alle scorte delle Regioni non ancora utilizzate, si superano i 15 milioni di dosi. Sufficienti a coprire la platea entro Capodanno, ma serviranno anche gli hub, i vaccinatori e una strategia adeguata per gestire le scorte. La riduzione della durata del pass a nove o sei mesi, inoltre, può rallentare la campagna: molti potrebbero essere tentati di posticipare la puntura, causando un ingorgo a gennaio-febbraio tra i richiami dei fragili, over 80, operatori sanitari, docenti e anche le persone vaccinate con seconda dose a luglio-agosto.Ci risiamo. Ogni qual volta la campagna vaccinale si inceppa, ecco che qualcuno alza la voce per lanciare l’allarme del «mancano le dosi». È successo ai tempi della gestione arcuriana, è risuccesso dopo il gran pasticcio su Astrazeneca, sui richiami eterologhi e anche alla fine di giugno quando le Regioni lamentavano la carenza di vaccini minacciando di sospendere le prenotazioni. Le dosi c’erano ma quelle a disposizione vanno sapute gestire. La sensazione è che con la somministrazione del booster alla popolazione generale si ripeterà lo stesso c o pio n e. Con l’introduzione dei quarantenni e dei cinquantenni, la platea delle persone che potranno chiedere la terza dose è quasi raddoppiata, passando da 20 a 35 milioni. Le nuove fasce di età già lunedì 22 potrebbero richiedere 3,3 milioni di vaccini, perché questo è il numero di quarantenni e cinquantenni che hanno fatto le prime due dosi tra il 27 dicembre 2020 e il primo giugno 2021. Entro fine anno si aggiungeranno altri 3 milioni e a gennaio acquisiranno infatti il diritto (nelle intenzioni del governo, il dovere) di fare la terza dose 5,5 milioni di persone. Nei prossimi mesi potrebbe però servire una macchina vaccinale ancora più potente di quella che viaggiava a pieno regime. E la benzina di fiale. Il tutto, continuando con la strategia degli open day senza prenotazione che, come abbiamo visto in passato, non consente di organizzare adeguatamente le scorte nei magazzini delle Regioni. Ci ritroveremo presto con qualche presidente di Regione che userà il solito alibi del «mancano le dosi» quando invece a latitare è una seria programmazione? Speriamo di no. Ieri la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuoloha diffuso un comunicato in cui si legge che «la campagna vaccinale prosegue positivamente e potrà contare entro fine anno su ulteriori 8,6 milioni di dosi di vaccini mRna. In particolare, è prevista la distribuzione alle Regioni/Province autonome di 4 milioni di Pfizer - che verranno consegnate direttamente alle strutture designate - e di 4,6 milioni di Moderna, che saranno prima accentrate presso l’hub della Difesa di Pratica di Mare e successivamente consegnate a destinazione. Si potranno aggiungere altri 2,5 milioni di dosi di vaccini mRna della riserva centralizzata», ha precisato poi la struttura commissariale annunciando, inoltre, che nella giornata di giovedì «si è registrato il picco di terze dosi, con circa 160.000 somm i n i s tra z io n i » . Ma torniamo alle forniture. Siamo andati a vedere i numeri grezzi registrati sul contatore Github del ministero della Salute. Ebbene, nel quarto trimestre 2021 finora sono state messe a disposizione delle Regioni 1.097.371 dosi dei quattro vaccini. Cui vanno aggiunte le dosi di Moderna e Pfizer della riserva centralizzata per un totale di 2,5 milioni, come comunicato ieri da Fi g l iuol o. Non tenendo conto di queste, che non sono nella disponibilità immediata delle Regioni, le scorte regionali ammontano a 6.899.879 (che comprendono le scorte storiche più le dosi consegnate nell’ultimo mese e mezzo). Di queste, però, 353.025 sono Johnson&Johnson (ovvero la differenza tra quelle consegnate alle Regioni e le inoculazioni effettuate secondo l’ultimo rapporto settimanale). Su Astrazeneca, inoltre, spunta un’anomalia: dal contatore GitHub risultano consegnate alle Regioni, al netto dei versamenti alla riserva centrale (che però, da quanto dice il comunicato diF i g l iuol o, non fanno parte dei 2,5 milioni perché quelli sono solo mRna) 11.544.589 dosi Vaxveria, ma le somministrazioni con Az, secondo il rapporto settimanale, sono fino ad oggi 12.155.098 (ciò significa che da un certo punto in poi su Az si è smesso di contabilizzare i trasferimenti dalla riserva alle Regioni? E perché?). Veniamo alle consegne entro il quarto trimestre. F igliuolo dice che saranno 4 milioni di Pfizer e 4,6 milioni di Moderna. Quindi, sommando le nuove consegne più le scorte delle Regioni non ancora utilizzate si superano i 15 milioni di dosi. Con questi numeri, se si vogliono vaccinare con terza dose 15 milioni di persone entro Capodanno si può fare (presto potrebbero arrivare anche i «rinforzi» di nuovi vaccini come Novavax). Certo, serviranno comunque anche le strutture e i vaccinatori. Quanto ai vaccinandi, molti potrebbero decidere di aspettare la scadenza del green pass prima di fare la terza dose, anche se sono stati superati i sei mesi di copertura garantita. C’è poi da considerare la variabile della durata del pass che potrebbe essere ridotta dagli attuali 12 mesi. «Quelli che ad oggi non hanno raggiunto sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario sono soprattutto persone giovani. Accorciare questo intervallo non avrebbe effetti negativi e potrebbe dare qualche possibilità in più di accelerare la campagna vaccinale, è quindi un elemento da valutare con una certa attenzione», ha detto ieri il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Se la durata del pass verrà abbassata a sei mesi, il rischio è però quello di ritrovarsi a gennaio-febbraio con un mega imbuto tra quel che resta da «richiamare» dei fragili, over 80, operatori sanitari, docenti e anche le persone vaccinate con seconda dose a luglio-agosto. Gente che ora, rispetto al primo giro di somministrazioni, ha bisogno del pass per andare a lavorare. Cui potrebbero aggiungersi anche i bambini tra i 5 agli 11 anni se arriverà il via libera dell’Ema entro dic e m b re.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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