A che punto è
la campagna vac-
c i n a l e ? L e s o -
stanze inoculate
a decine di milio-
n i d i p e r s o n e
funzionano? E la pandemia ha
ripreso a correre, mettendoci
in situazioni sanitarie simili a
quelle di un anno fa?
«Guardiamo i dati» è un’in -
tenzione sana, ma occorrono
fonti certe e una chiave di let-
tura il meno possibile orienta-
ta. Con il Covid calza a pennel-
lo l’abusata frase sui numeri
che, se torturati abbastanza a
lungo, confesseranno qualsia-
si cosa. Offriamo quindi ai let-
tori una tabella tratta dai dati
della sorveglianza integrata ef-
fettuata dall’Istituto superiore
di sanità, presieduto da S i lv io
Br u s a fe r ro. I report sono di-
sponibili al sito t .ly/rjrj sotto la
dicitura «Documento esteso»,
e aggiornati settimanalmente.
Il colpo d’occhio può essere
impegnativo ma è inevitabile
fornire un certo numero di da-
ti coerenti nel tempo se si vo-
gliono evitare banalizzazioni o
conclusioni parziali e dunque
errate. In tabella si ottiene il
quadro dell’andamento della
pandemia negli ultimi due me-
si secondo gli ormai tradizio-
nali indicatori: contagi, rico-
veri, terapie intensive e deces-
si. Ogni dato è scomposto, ol-
tre che per cronologia, per fa-
sce d’età e per «condizione
vaccinale»: non vaccinati (per
qualunque ragione), vaccinati
con una dose (ovviamente nel
caso di preparati che richieda-
no il richiamo) e individui che
hanno completato il ciclo vac-
cinale (non sono qui distinte le
eventuali terze dosi).
Nota bene: ogni fotografia -
scattata con cadenza settima-
nale - dà conto di tutto il mese
che la precede. Può non essere
il modo più efficace e imme-
diato per leggere la pandemia,
ma è il metodo scelto dall’Iss e
consente comunque di coglie-
re il trend in atto. Ad esempio,
le 104.890 diagnosi totali di po-
sitività tra non vaccinati pub-
blicate l’8 settembre sono rife-
rite ai 30 giorni precedenti.
Scattare la stessa istantanea
una settimana dopo permette
di conteggiare i contagi dal 15
agosto al 15 settembre: in parte
dunque sono gli stessi, ma si
può apprezzare l’and amento
complessivo ovviamente ta-
randolo con l’aumento delle
quote di vaccinati. Cambiando
parametro, si può così com-
prendere come sia del tutto
normale che crescano i ricove-
ri tra vaccinati nel tempo: au-
menta infatti anche il totale
degli «inoculati» stessi. Analo-
go discorso per le intensive e i
decessi: non vanno sommati in
senso orizzontale (si sovrap-
porrebbero impropriamente)
ma considerati nel loro trend.
Cosa dicono i dati, dunque?
Che i vaccini riducono anche
drasticamente ricoveri, inten-
sive e decessi, ma non li azze-
rano. E che l’incidenza di con-
tagi, ospedalizzazioni e deces-
si tra i vaccinati (si ottiene pa-
ragonando le percentuali delle
rispettive categorie alle per-
centuali di vaccinati sul totale
nello stesso lasso di tempo) è in
leggera ma costante ascesa.
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