STUPIDA RAZZA

sabato 6 novembre 2021

L’EPIDEMIA DEI NON VACCINATI È UNA BUFALA: ECCO I NUMERI

 

C o n f e s s o :
non sopporto le
balle e soprat-
tutto i ballisti.
Dunque, quan-
do sento qualcu-
no spararla grossa, anche se
è un ministro o un professo-
re, non riesco a voltarmi dal-
laltra parte e far finta di
niente. Ieri, per esempio, mi
è capitato di ascoltare la con-
ferenza stampa di Franco Lo-
catelli. Probabilmente il co-
gnome non vi dice nulla, ma
dal marzo scorso costui è il
coordinatore del Comitato
tecnico scientifico, ossia il
portavoce del gruppo di tec-
nici che ispira le scelte del
ministro della Salute Rober-
to Speranza. Con la faccia se-
ria che lo contraddistingue,
il luminare (è direttore del
dipartimento di oncoemato-
logia e terapia cellulare e ge-
nica allospedale  pediatrico Bambin Gesù,

oltre che ordinario di pedia-
tria a La Sapienza di Roma)
ha spiegato che «fino a 59
anni nessun vaccinato è fini-
to in terapia intensiva». Il
che può essere considerata
una buona notizia, per lo me-
no per la stragrande maggio-
ranza degli italiani, cioè di
coloro che si sono immuniz-
zati, perché significa che a
rischiare complicazioni qua-
lora si ammalino di Covid so-
no, se si hanno meno di 60
anni, solo i non vaccinati, op-
pure le persone più fragili.
Insomma, la platea delle per-
sone a rischio si riduce e la
cosa non può che farci piace-
re.
Peccato che la notizia sia
semplicemente non vera. E a
dirlo non sono io, che non ho
titolo per contraddire un si-
mile scienziato, ma i dati che
vengono regolarmente pub-
blicati dallIstituto superiore
di sanità, cioè dallorga ni-
smo a cui lo stesso L o catel l i
dovrebbe abbeverarsi prima
di ogni conferenza stampa. Il
nostro Antonio Grizzuti si è
preso la briga di controllare,
anche perché la tesi che se si
è vaccinati non si finisce in
terapia intensiva e non si
muore, la ripetono a pappa-
gallo durante le trasmissioni
tv alcuni virologi e non pochi
giornalisti. Non sto a riporta-
re tutti i dati, che comunque
per chi voglia approfondire
potete trovare qui a fianco,
ma nel mese che precede il 27
ottobre, data dellultima rile-
vazione disponibile - ma an-
che quella in cui i ricoveri nei
reparti durgenza sembre-
rebbero calare - nella fascia
di età indicata da L o catel l i
(12-59) gli intubati non vacci-
nati sono stati 142, quelli vac-
cinati con ciclo incompleto 7
e quelli che avevano ricevuto
sia la prima che la seconda
dose 16. Ossia, allincirca il
10% dei contagiati che ri-
schiano la vita. Il dato parla
da solo ed evidenzia che il
vaccino serve, perché se ci si
ammala di Covid si rischia di
più se non ci si è sottoposti
al liniezione antivirus, ma
perché sostenere una balla e
cioè che nessun vaccinato fi-
nisce in terapia intensiva?
Purtroppo, anche le persone
che hanno ricevuto prima e
seconda dose sono a rischio,
checché ne dica il professor
L o catel l i . Del resto, se le stes-
se case farmaceutiche di-
chiarano che i loro sieri han-
no una copertura che varia
fra l80 e il 90%, vuol dire che
la possibilità di contrarre il
virus in maniera più o meno
grave esiste. Se poi a questo
aggiungete ciò che ormai
perfino i più tenaci sosteni-
tori della campagna vaccina-
le ammettono e cioè che do-
po sei mesi (qualcuno dice
anche dopo quattro, ma la-
sciamo perdere) le f f ic ac i a
del vaccino cala, è ovvio che
anche chi ha ricevuto en-
trambe le dosi, se contagiato,
rischia di finire in terapia in-
tensiva. La probabilità che
ciò accada è molto più bassa
rispetto a quella con cui deve
fare i conti chi ha scelto di
non ricevere la somministra-
zione del farmaco? Certo, ma
nessuno, neanche se si chia-
ma L o catel l i , può dire che i
vaccinati non rischiano di fi-
nire nei reparti durgenza e,
purtroppo, perfino di mori-
re. G r i z zuti , controllando i
dati dellIstituto superiore di
sanità, ha tirato le somme: a
essere intubati in quel mese
sono stati 474 italiani di età
compresa fra i 12 e gli 80 an-
ni: di questi, 332 non erano
vaccinati, 14 avevano ricevu-
to solo la prima dose del siero
e 128 entrambe.
Se poi si guardano i deces-
si, sui 1.012 registrati nel me-
se di ottobre, 511 sono di per-
sone non vaccinate, 40 di ita-
liani che non avevano otte-
nuto lintera copertura e 461
con doppia dose. Chiariamo:
questo vuol dire che il vacci-
no non fa la differenza, per-
ché si muore ugualmente?
Ovviamente no, perché i pri-
mi si riferiscono a una platea
di qualche milione di perso-
ne e i secondi a 43 milioni di
italiani. Però la realtà non si
può nascondere, raccontan-
do che solo chi non è vaccina-
to finisce in ospedale e ri-
schia la pelle perché poi,
quando si tocca con mano la
verità, ci si accorge di essere
stati presi in giro.
Qualcuno dubita dei cal-
coli del nostro G r i z zuti ? Beh,
premesso che chiunque può
verificare sul sito dellIs t i tu -
to superiore di sanità, le stes-
se cifre si ritrovano online
ogni giorno su Lab 24, nella
sezione «I vaccini in tempo
reale». Non basta? Beh, guar-
datevi tutti i giornali del
mondo che pubblicano cifre
e percentuali del contagio: in
ogni Paese si registra una
percentuale di vaccinati che
si ammalano. Solo che alle-
stero, a differenza che da noi,
nessuno racconta balle.

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