STUPIDA RAZZA

sabato 20 novembre 2021

Caro Locatelli, non è «chiarito» proprio nulla

 

«Vorrei ricordare che l’ana - lisi dell’Istituto superiore di sanità ha documentato che fino ai 59 anni di età nessuno dei vaccinati è stato ricoverato nelle terapie intensive». Questa la frase - per così dire, incriminata - pronunciata in conferenza stampa, il 5 novembre scorso, dal professor Fra nc o Locatelli , coordinatore del Cts. Locatelli era al tavolo insieme a Roberto Speranza e a Francesco Paolo Figliuolo. Peccato che le cifre dicessero e dicano ben altro. E il primo a sollevare il caso fu proprio il direttore della Verità M au r i z io B el pietro, che chiese immediate e pubbliche spiegazioni. Infatti, nel mese precedente alle dichiarazioni di L o catel l i , erano entrati in terapia intensiva 474 italiani over 12: tra questi, 332 non vaccinati, 128 vaccinati con due dosi, 14 vaccinati con una dose. Anche considerando le morti, la tesi della «pandemia dei non vaccinati» risultava fragile: tra il 3 settembre e il 3 ottobre, ci sono stati 511 morti tra i non vaccinati, 461 tra i vaccinati con due dosi, 40 tra i vaccinati con una dose. E se poi stiamo ai dati riguardanti tutti i ricoveri per Covid, emerge che sono entrate in ospedale 2890 persone non vaccinate, 144 vaccinate con una dose, 1774 persone vaccinate due volte (entro sei mesi), 618 persone vaccinate due volte (da più di sei mesi) e 17 persone vaccinate già con la terza dose. Davanti a questi numeri eloquenti, e anche in presenza di una interrogazione depositata da Claudio Borghi (Lega), Locatelli ha messo le mani avanti. E prima che il ministro rispondesse (o risponda) in Aula, Locatelli ha rilasciato una laconicissima dichiarazione difensiva all’Ad - nkronos salute, sostenendo curiosamente che «è stato già chiarito tutto». Davvero il coordinatore del Cts può chiudere la vicenda così a buon mercato, senza nemmeno ammettere il grave errore commesso? E infatti, dopo l’edito - riale di B el pietro, anche Bor - ghi è stato nettissimo nell’in - terrogazione, parlando di u n’affermazione che «appare sbagliata e incongruente rispetto ai dati raccolti e pubblicati nel bollettino dall’Is s » . Va detto che già il 7 novembre, intervenendo in tv a Mez - z’ora in più su RaiTre, L o catel l i aveva corretto il tiro, fornendo cifre che smentivano le sue stesse affermazioni, ma senza evocare la sua gaffe in conferenza stampa. Resta da capire se un caso piuttosto grave possa ritenersi chiuso così, senza risposta in Aula e con una frasetta consegnata a un’a ge n z i a di stampa. Sarebbe un finale di partita davvero anomalo.

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