M au r ic e Stro n g ,
d i r e t t o r e A m -
biente dell’O nu ,
tuonò: «Ancora
dieci anni così,
poi la fine del mondo». Dopo
ci nqua nt’anni di comunica-
zione catastrofista Onu, il 1°
novembre 2021, Boris John -
son nel discorso di apertura di
Glasgow, è stato definitivo:
«Manca un minuto alla mez-
z a n o tt e d e l l ’ Ap o c a l i s s e » .
S t e s s o t o n o ( « d e f u s e t h e
bomb») da parte di tutti gli al-
tri leader occidentali. Chissà
perché mi è venuto in mente
Emi l C io ra n «Ant icame nte
c’era la paura della fine del
mondo - qualcosa che sarebbe
successo nel futuro - ma or-
mai l’apocalisse è presente di
fatto, nelle preoccupazioni
quotidiane di tutti». Quindi,
sotto il bla bla bla delle leader-
ship politico culturali attuali,
n ie nte.
Dopo cinquant’anni di bal-
le spaziali e di ignobili loro
sceneggiate sul tema climati-
co, è tornata G reta T hu n b e rg ,
per fortuna. Ora è maggioren-
ne, sembra più matura in ter-
mini di comunicazione. Solito
sguardo sghembo e gelido, lin-
guaggio del corpo in posizio-
ne fetale, per trasferire giovi-
nezza e forza umile. Suggesti-
va la sua locuzione rivolta ai
potenti: «Non avete un piano
B, non c’è un Pianeta B e bla,
bla, bla». Una perfetta slavina
mediatica creata con un’ono -
matopea universale del chiac-
chiericcio tipico dei politici di
oggi, seppelliti dal loro stesso
bla bla bla. Slogan efficacissi-
mo, se persino il gelido M a r io
D ra g h i si è mostrato seccato.
Nel l ’articolo a sua firma,
«Basta bla bla bla. Vogliamo
adesso la giustizia climatica»,
G reta fa invece un passo avan-
ti nella sua critica: «Certo ser-
viranno drastiche riduzioni
annuali di emissioni, e dato
che non abbiamo ancora tec-
nologie che lo consentano,
vuol dire che dovremo cam-
biare noi». Ecco la novità: noi
giovani, dice, siamo disposti a
cambiare l’attuale nostro stile
di vita, rinunciando a molti
prodotti e processi. Una presa
di coscienza da apprezzare
che si oppone al bla bla bla
d o m i n a nte.
I leader occidentali hanno
finto di non sentire, le hanno
risposto con paterna suffi-
cienza, buttando sul piatto i
soliti 100 miliardi di dollari,
fermi come sono sul loro con-
solatorio principio secondo il
quale qualsiasi problema lo si
supera stampando moneta. Il
«matto» Boris Joh n s o n è stato
l’unico chiaro nell’indicare le
priorità del COP 26: c oa l , cars,
cash and trees». I leader del
mondo devono decidersi a
parlare chiaro con noi cittadi-
ni, e ad agire. Sapendo che la
«giustizia climatica» a livello
globale la decidono, non loro,
ma i tre negazionisti storici:
Cina, India, Russia. A noi occi-
dentali spetta solo pagarla.
Pare evidente, come sottoli-
nea Ross C l a rk (The Telegra -
p h) che nessuno dei tre è di-
sposto a rendere più poveri i
loro cittadini in nome di un
futuro più verde. Questa è la
realtà, inutile fingere: i tre so-
no fermi nella convinzione
che non è il cambiamento cli-
matico a uccidere le persone,
ma la povertà.
Nel frattempo, diciamolo ai
nostri ragazzi che l’e n e rg i a
sarà enormemente più cara,
così i trasporti, il turismo in
presenza sarà solo per le clas-
si alte, viaggeranno per il
mondo a piedi o con il «meta-
verso» dello smartphone. Il
vecchio stile di vita (volo a
Londra con 19 euro, condizio-
natore e riscaldamento a ma-
netta, etc. etc.) scordatevelo,
preparatevi a vivere una vita
molto diversa dall’attuale. So-
pravvivere dignitosamente
sarà la vostra sfida, come fu la
nostra, quando soffrivamo il
freddo, e non il caldo.
Mi chiedo se i leader del-
l’Occidente si rendano conto
d e ll ’enorme responsabilità
che hanno nel decidere un
processo di exec ut io n c he
comporterà la riduzione-di-
struzione di intere filiere so-
c i o - e c o n o m i c h e p e r f a rc i
uscire dal cul de sac nel quale,
secondo gli scienziati, la loro
cinquantennale insipienza
strategica ci ha confinati. Ri-
petono da anni «il tempo è
scaduto» e non hanno fatto
nulla, se non parlare, come os-
serva G reta , con lingua bifor-
cuta. L’Occidente di oggi è sta-
to il frutto dei sogni e del lavo-
ro di decine e decine di gene-
razioni che ci hanno precedu-
to: i nostri vecchi si sono sa-
crificati perché noi uscissimo
dalla povertà (come oggi i ci-
nesi), che fossimo liberi e feli-
ci, tutti. Mi chiedo: Glasgow
sarà come Parigi?
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