Se le emissioni zero sono l’obiettivo annunciato f della Cop26, i modi per raggiungerle sono la materia di discussione a Glasgow. Elettricità pulita, veicoli elettrici, acciaio verde, idrogeno e agricoltura sostenibile. Questi i percorsi delineati ieri nell’ambito della conferenza Onu sui cambiamenti climatici. L’idea, ambiziosa, è quella di rendere accessibili tali impegnativi sentieri a tutte le nazioni entro il 2030 e creare così un valore aggiunto oltre la salvaguardia del clima: 20 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore g re e n . Una svolta significativa dovrebbe arrivare dalla Scozia per quel che riguarda il comparto auto. I veicoli elettrici a breve potrebbero diventare convenienti per il prezzo di acquisto. «Rendendo la tecnologia pulita la scelta più accessibile e attraente», ha dichiarato Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, «possiamo ridurre le emissioni in tutto il mondo». In realtà, alla Cop26 non si è approfondito come realizzare effettivamente gli incentivi per l’auto, ma si è solo parlato di «investimenti record» per spingere sull’energia verde. La Glasgow financial alliance for net zero, coalizione di società finanziarie internazionali nata per affrontare il cambiamento climatico e presieduta da Mark Carney(ex governatore della Banca centrale inglese), ha annunciato ad esempio un impegno fino a 100.000 miliardi di dollari per raggiungere l’obiettivo «emissioni nette zero» entro il 2050. Alla coalizione, a cui aderiscono oltre 450 banche, assicuratori e gestori patrimoniali in rappresentanza di 45 Paesi per 130.000 miliardi di asset, presterà il suo supporto anche Mi - chael Bloomberg, il re dei mass media. Insomma, le risorse economiche non dovrebbero mancare, grazie all’interessa - mento del mondo finanziario. Entusiasta di questa presa di coscienza la segretaria esecutiva della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, Patri - cia Espinosa. «A questa Cop26 ho visto un grande cambiamento nel sistema finanziario, che ha capito che il cambiamento climatico è un grande rischio e che gli investimenti vanno fatti in un modo sostenibile», ha dichiarato. Certo, c’è da sottolineare che alcuni osservatori hanno sollevato qualche dubbio in merito alle cifre «sparate» dai finanziatori della transizione energetica. Per la parte più rilevante di capitale, comunque, si sono impegnati i gruppi di asset management e i gestori di investimenti (57.000 miliardi di dollari), le banche investiranno 63.000 miliardi e, infine, 10.000 miliardi arriveranno dai fondi pensione. Intanto, ieri la presenza di numerosi delegati e la necessità dei controlli per il Covid hanno determinato una situazione caotica. Gli organizzatori sono stati costretti a scusarsi attribuendo i problemi logistici all’alto numero di persone accreditate, circa 25.000. Alle lunghe code per accedere al sito della conferenza si sono aggiunti disservizi per l’acces - so al sito internet. Si spera non vi siano intoppi, invece, per lo stratosferico accordo siglato dal mondo della finanza.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento