NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
domenica 21 novembre 2021
No vax discriminati, rom coccolati
Da giorni l’intero sistema
me diatico -po litico italiano è in
fibrillazione, e
si balocca con
l’idea di escogitare nuove
forme di apartheid per la minoranza di connazionali che
ha deciso di non vaccinarsi.
Ci sono illustri professori di
medicina che suggeriscono
di «andarli a prendere a casa», industriali che caldeggiano l’inoculazione coatta,
parlamentari di vario calibro
e governatori che s’infiammano al pensiero della reclusione forzata per i renitenti. I
viscidi untori, gridano i commentatori più autorevoli, andrebbero
banditi da bar, ristoranti, palestre eccetera. E non c’è dubbio
che se qualcuno, domani, proponesse di organizzare un bel
pogrom non faticherebbe a
trovare volonterosi carnefici.
Questo feroce desiderio di
discriminazione, ovviamente,
non ha fondamento alcuno. Ha
cercato di spiegarlo perfino il
professor Andrea Crisanti, secondo cui l’accanimento contro chi rifiuta la puntura è una
perdita di tempo, ma sembra
che le sue parole - poiché contrarie alla narrazione dominante - siano state agevolmente dimenticate. È ormai una
certezza, del resto, che se domani tutti i no vax sparissero,
il virus resterebbe comunque
in circolazione, ci sarebbero lo
stesso persone in terapia intensiva e, purtroppo, anche
qualche morto. L’evidenza, in
ogni caso, non ferma l’odio. La
discriminazione viene teorizzata con leggerezza su tutte le
tv, la guerra civile è continuamente fomentata, la minoranza no vax dev’essere sterminata allo stesso modo dei kulaki.
Tale atteggiamento, a ben
vedere, contraddice platealmente la retorica sul rispetto e
l’inclusione delle minoranze
che da decenni i progressisti
vanno propagandando. Esistono, infatti, alcune minoranze (come i no vax) su cui si può
liberamente infierire senza
che alcuna commissione «anti
odio» si mobiliti, e altre a cui
invece si debbono riservare
coccole delle più dolci.
Piccolo esempio. Ieri papa
Fra n c e s c o ha ricevuto in Vaticano una rappresentanza della World rom organization,
che si prefigge di tutelare i diritti dei gitani. Questa associazione ha messo in piedi una
rappresentativa calcistica che
oggi - a Formello, in casa della
Lazio, sfiderà la «Squadra del
Papa-Fratelli tutti», di cui fanno parte 7 guardie svizzere, dipendenti vaticani e relativi figli oltre «a tre migranti, accolti
dalla Comunità di Sant’E g id io,
e un ragazzo con sindrome di
Down, Filippo». A fare da arbitro sarà Ciro Immobile.
L’intera iniziativa è stata ribattezzata «Un calcio all’esclu -
sione» e nel presentarla Fran -
cesco ha ribadito concetti a lui
molto cari. «Troppe volte i rom
sono stati oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di
stereotipi discriminatori, di
parole e gesti diffamatori», ha
detto. «Con ciò tutti siamo diventati più poveri di umanità.
L’evento sportivo a cui voi darete vita ha un grande significato: indica che la via per la
convivenza pacifica è l’i ntegrazione». Che il Papa faccia
appello all’integrazione non
può sorprendere, e non si può
dire che sia sbagliato. D’a l tra
parte, però, non si può sostenere che qui i rom siano perseguitati. Anzi, lo status di minoranza protetta consente ad alcuni di loro - quelli che vivono
nei campi, soprattutto abusivi
- di agire nella impunità pressoché totale. Da settimane le
televisioni raccontano la storia del malcapitato Ennio Di
Lalla, pensionato di 86 anni
che, tornando da un ricovero
in ospedale, si è trovato la casa
occupata da due rom, le quali si
sono premurate di sfasciargliela a dovere dopo averci passato ben 23 giorni. Le gentili
donzelle non si trovano agli arresti. Una (Nadia Sinanovic),
giovedì, era ospite di Paolo Del
D e b bio aDritto e rovescio. L’al -
tra ha già occupato una nuova
abitazione, una casa popolare
assegnata a un’anziana.
Non tutti i rom vivono in
questo modo e delinquono, sia
chiaro. Ma quelli che lo fanno
troppo spesso usano come
scudo la paccottiglia buonista
sulla «minoranza da integrare». L’antirazzismo ipocrita,
negli anni, non solo ha incentivato il proliferare dell’illegali -
tà, ma ha anche impedito agli
stessi rom di emanciparsi e di
uscire dai campi (dove per lo
più la vita è indecente).
Diciamola tutta: le banalità
inclusive ormai non ci toccano
nemmeno più. Ci siamo quasi
rassegnati al fatto che, tra il
pensionato a cui occupano la
casa e gli occupanti rom, a essere presentati come vittime
siano i rom. Non pensiamo
neppure che i gitani siano il
principale problema dell’Ita -
lia o che meritino purghe. Ci
limitiamo a constatare che ad
alcune minoranze tutto è concesso. Per altre, invece, si allestiscono persecuzioni in grande stile.
Cerchiamo di vedere l’aspetto positivo: se girasse la
voce che i campi rom sono pieni di no vax, magari si deciderebbero a sgomberarli.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento