« L’obbligo vaccinale per alcune categorie non è a s so luta m e nte un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga». Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ieri mattina ha praticamente spianato la strada all’ennesimo provvedimento del governo prima annunciato, per vedere l’effet - to che fa, e poi eventualmente varato alimentando nel frattempo la confusione e un clima già abbastanza teso dopo l’introduzione del green pass obbligatorio per i luoghi di lavoro. Costa non spiega, infatti, quali potrebbero essere le categorie. Insegnanti? Forze dell’ordine? Baristi? Chissà. Così come ancora non viene chiarito perché una cassiera di un supermercato non può lavorare senza pass ma può fare la spesa, idem per un capotreno che non può lavorare ma può viaggiare. «Ci possono essere dei parametri» ma «ci sono delle riflessioni da fare», ha detto il sottosegretario buttando lì un’altra ipotesi: l’ob - bligo per fasce di età, che diventerebbe però un ginepraio ancora più fitto. «Non è corretto che chi si è vaccinato debba sopportare misure restrittive a causa di una minoranza che non si è vaccinata. Le scelte non saranno molte: o proseguire con le misure restrittive imponendole anche a chi si è vaccinato, o introdurre delle distinzioni, o introdurre degli obblighi vaccinali per alcune categorie come alcune fasce d’età over 50 e over 60 dove ci sono molti concittadini che non si sono vaccinati e alcune categorie a stretto contatto con il pubblico». Quanto alla possibile reintroduzione dell’obbligo di mascherina all’aperto «ad oggi questa non è un’ipotesi sul tavolo del ministero». Almeno una buona notizia. Ma «molte scelte dipenderanno da quanti non vaccinati decideranno di vaccinarsi», ha subito aggiunto C o s ta . Che nei giorni scorsi aveva dato qualche anticipazione anche sulla terza dose: «Le indicazioni ci dicono che è ragionevole pensare che già entro fine anno ci possa essere un ampliamento della platea, pensiamo ai cinquantenni, ad alcune categorie come gli insegnanti». Oltre il «ragionevole» per ora non si va. Perché anche ieri dall’Ai fa non sono arrivate informazioni più chiare, né sull’estensio - ne della platea, né sulla tabella di marcia. L’Agenzia italiana del farmaco si è infatti limitata a rendere noto il parere della Commissione tecnico scientifica (Cts) sulla somministrazione di un richiamo del vaccino Janssen (Johnson&Johnson). «Le evidenze più recenti con fermano l’efficacia di una dose booster soprattutto con vaccino a mRNA nel potenziare la risposta immunitaria al Janssen. Si ritiene, pertanto - afferma la Cts - che per i soggetti vaccinati con Janssen sia opportuna la somministrazione di una dose booster eterologa con vaccino a mRNA (nei dosaggi autorizzati per la dose booster) a partire da sei mesi dalla prima dose». I dati disponibili indicano una «sostanziale stabilità della risposta immunitaria, sia umorale che cellulare, fino a otto mesi dalla somministrazione di una dose di vaccino Janssen. Anche la protezione nei confronti di malattia grave, ospedalizzazione o morte risulta sostanzialmente stabile fino ad almeno sei mesi dalla vaccinazione. Allo stesso tempo, tuttavia, con il passare dei mesi si osserva un lento declino dell’effica - cia vaccinale nei confronti delle forme lievi/moderate di malattia», viene aggiunto. Nel frattempo, continuano a far discutere le sollecitazioni provenienti da più fronti, come dal primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti e il virologo Fabrizio Pregliasc o, sul lockdown per i non vaccinati. Una stretta al green pass togliendo la possibilità dei tamponi? Lockdown per chi non è vaccinato nel caso in cui il numero di ricoveri in terapia intensiva aumentasse sul modello Austria? «Non si può fare. È assolutamente discriminatorio e in tutto incostituzionale. O si impone a tutti l’obbligo vaccinale per legge o si lascia intatta la libertà di scelta», ha commentato ieri all’agenzia Adnkronos Anto n io B a l d a s s a r re, presidente emerito della Corte costituzionale. «Se si lascia la libertà di scelta - prosegue B a l d a s s a r re - non si può discriminare chi non si vaccina. Un lockdown che impedisca la circolazione ai non vaccinati è dunque assolutamente incostituzionale». L’obbligo di green pass potrebbe essere esteso all’ester - no? «La certificazione verde garantisce la libertà di scelta tampone-vaccino, dunque non è incostituzionale. Ma l’obbligo di green pass non è assolutamente estendibile all’esterno perché è dimostrato che all’aperto il rischio di contagio non c’è, se si rispettano le misure di sicurezza», risponde il presidente emerito. Concludendo che «se non c’è obbligo vaccinale, non si possono eliminare i tamponi perché non si possono penalizzare i non vaccinati in assenza di obbligatorietà. Si possono adoperare cautele, non discriminazioni come il lockdown ai non vaccinati, in cui invece sarebbero soppresse tutte le libertà costituzionali».
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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