Dopo lo sgradevole periodo dominato dalla triade virus-vaccini-pass, speravo che il 2022 sarebbe stato l’anno della rinascita e della pacificazione. Purtroppo, già a febbraio, quando la ripresa economicoculturale era ancora fragilissima, il criminale Vlad imir Puti n ha d’improvviso calato l’asso della guerra contro l’Ucraina, e l’equilibrio dell’Oc - cidente è entrato, come ovvio, in crisi. Si sta ripetendo lo scontro sui media e sui social dei due anni precedenti facendo entrare la maggioranza silenziosa dei cittadini (sono uno di loro) in uno stato di preoccupazione per un possibile scivolamento verso la terza guerra mondiale. Gli ultimi sondaggi confermano una nostra grande disponibilità verso il popolo ucraino per donare loro tutto il possibile, con però un limite invalicabile, il 70% di noi non vuole che l’Italia sia coinvolta direttamente in una guerra a rischio nucleare. Nel Cameo precedente ho raccontato come, avendo appena finito di scrivere un libro (distopico) come La terza guerra mondiale di Gordon C o m sto c k , mi era rimasto molto materiale preparatorio non usato. Materiale molto utile per analizzare la politica e s te ra . Questa è la vera priorità politica di un Paese, perché si identifica con gli interessi dell’Italia, che dovrebbero essere al centro dell’interesse di tutti i nostri partiti e leader, indipendentemente dalla loro collocazione ideologica. E i nostri interessi, ormai da tanti anni, non coincidono né con quelli imperiali di Jo e B id e n , men che meno con quelli altrettanto imperiali di Vladi - mir Puti n , ma molto più banalmente con quelli di una parte degli europei, come Germania, Francia, Spagna. Più il tempo passa e più questa guerra diventa un confronto fra due potenze termonucleari, con i poveri ucraini, incolpevoli, costretti a metterci il territorio, la fanteria e i morti. E pure con un pesante coinvolgimento economico di noi europei. Suggerirei, per chi lo voglia, di studiarsi uno dei più straordinari documenti di politica estera, il celebre Long teleg ra m , di G eo rge F. Ke nna n. Questo «telegramma» sarà poi la base strategica della successiva dottrina Truman, e il conseguente Piano Marshall. Nel luglio 1947 il documento Long tele g ra m , con altro titolo, uscì come articolo a firma «X» sulla rivista Fo - rein g n A f fai rs . Ricordiamo fatti e contesto di allora, perché ci possono essere molto utili per l’og g i . Ke n n a n era allora l’incari - cato d’affari dell’A m ba s c i ata americana a Mosca. Il 9 febbraio 1946, al Teatro Bolshoi ascolta il discorso di Iosif Sta - lin. La caratteristica dei leader comunisti (e quelli loro speculari fascio-nazisti) è sempre stata di essere molto sinceri sugli obiettivi con i loro adepti. Stalin quella sera lo fu: dichiarò che voleva espandere la politica imperiale sovietica fino ad arrivare al Mediterraneo. Insomma, voleva una politica estera speculare a quella imperiale degli Stati Un i t i . Ke n n a n inviò a Washington un lunghissimo telegrammareport di analisi (e di dottrina), con una sua proposta di c on tain m en t. Questo ispirò per decenni la politica estera americana. Semplificando, lo schema si basava su determinate assunzioni-valutazioni: 1 Se Sta l i n è come H i tl e r, non si fanno trattative, ma guerra totale, se necessario anche nucleare, per distruggerlo; 2 Se Sta l i n non è H i tl e r allora dobbiamo applicare l’arte della «pazienza politica», il co ntai n m e n t . Harr yTr u m a n decise per il c o n tai n m e n t , e questa strategia fu quella che sempre seguirono tutti i presidenti americani, dem e rep, fino all’auto collasso, quarant’an ni dopo, dell’Unione sovietica. A mio parere è lo stesso scenario-dilemma che si pone oggi BA F FO N E Josif Stalin sognava un’Urss proiettata sul Mediterraneo [ A n sa ] verso la Russia di Puti n . Essendo noi una Repubblica parlamentare, tocca all’at - tuale Parlamento e al premier M a r io D ra g h i fare chiarezza, sciogliendo il dilemma di oggi: Puti n è come H i tl e r? Puti n è come Sta l i n?
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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