STUPIDA RAZZA

giovedì 27 gennaio 2022

Come si può misurare l’impatto delle tecnologie dei quanti?

 

C ome si misura l’impatto del quantum computing sul mercato? A partire dagli investimenti. Almeno è questo un primo messaggio che arriva dall’Osservatorio Quantum Computing & Communication del Politecnico di Milano che vuole rendersi un punto di riferimento precompetitivo sul tema a livello italiano, coinvolgendo una community di aziende interessate. «Ad oggi - spiega Marina Natalucci senior researcher del nuovo osservatorio promosso dal Politecnico di Milano - è l'Asia che sta investendo di più. Si parla di 12 miliardi di dollari in 26 anni contro. Sono 613 milioni all’anno contro i 250 degli Stati Uniti e i 517 milioni dell’Europa». «In Italia - aggiunge - sappiamo che il Pnrr ha stanziato 1,6 miliardi di euro nella creazione di Campioni Nazionali di R&S nelle Key Enabling Technologies, tra cui le tecnologie quantistiche». Che non è molto anche rispetto agli altri Paesi europei ma è un segnale di attenzione. Anche perché a muoversi sembrerebbe non esserci solo il pubblico. Le domande di brevetto  del settore privato erano 400 nel 2015 e oggi sono più di 2000. Complessivamente, secondo l’Osservatorio, negli ultimi sei anni le imprese del computer quantistico (prevalentemente tutte negli Stati Uniti) hanno raccolto sul mercato 1,3 miliardi di dollari. Il che non è poco se contiamo sul fatto che manca l’elemento fondamentale di questo mercato: il computer quantistico. «È vero - osserva Natalucci - ma oggi possiamo già studiare evoluzioni del software in attesa di avere l'hardware quantistico disposizione, ottenendo dei miglioramenti in termini efficienza nella risoluzione di alcuni problemi». E non mancano gli esempi di nuove aziende che insieme ai Big del tech stanno correndo fortissimo. IonQ, che nel 2021 è diventata la prima azienda di informatica quantistica ad essere quotata a Wall Street lavora a computer quantistici con trappola ionica che implementano i qubit utilizzando stati elettronici di atomi carichi chiamati ioni. Rigetti Computing, una startup che punta ad andare in Borsa ha annunciato a dicembre un sistema a 80 qubit, basato su un nuovo design modulare che unisce due processori da 40 qubit. I qubit superconduttori sono costruiti con circuiti elettrici superconduttori che funzionano a temperatura criogenica. D-Wave è la prima azienda ad aver prodotto commercialmente un dispositivo che svolge i calcoli tramite un processo chiamato quantum annealing (ricottura quantistica). Il suo ultimo sistema Advantage vanta 5.000 qubit. Molti di più del dispositivo a 127 qubit che Ibm ha riportato a novembre. Tuttavia parliamo di un approccio diverso da quello “generalista” che hanno per esempio Google o la stessa Ibm. I qubit di ricottura di D-Wave non hanno le qualità quantistiche generali che hanno i gate-based quantum computer. Sono soluzioni per esempio adatte a risolvere problemi di ottimizzazione come ad esempio nel campo della logistica. Come detto non è un piano inclinato ma qualcosa si sta muovendo. E anche velocemente.

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