L’obbligo vaccinale per gli over
50 ha convinto in due settimane
246mila italiani a fare la prima
dose (su una platea di 2
milioni). Un primo passo
importante per ridurre la platea
dei no vax, ma troppo piccolo
rispetto agli obiettivi. L’obbligo vaccinale ha convinto in
due settimane quasi 250mila italiani over 50 ad allungare il braccio
per fare la prima dose. Un primo
passo importante per ridurre la
platea dei no vax, ma forse troppo
piccolo rispetto a quanto si auspicava il Governo quando ha fatto
scattare l’obbligo lo scorso 8 gennaio. Proprio in quel giorno secondo il report del commissario Figliuolo si contavano 2,165 milioni di
over 50 ancora non vaccinati: dopo
due settimane quella platea di no
vax si è ridotta - secondo i dati aggiornati al 20 gennaio di Lab 24 del
Sole 24 ore - solo dell’11% aggiungendo appunto 246.548 nuovi vaccinati tra gli over 50, la fascia d’età
più a rischio di essere colpita da
forme gravi di Covid. In pratica finora si è convinto a vaccinarsi solo
un no vax su dieci.
Tra l’altro l’effetto obbligo dopo
aver provocato una prima fiammata
nelle vaccinazioni ha già perso nell’ultima settimana il ritmo di somministrazioni dei primi giorni: se
dal 7 gennaio al 13 gennaio, quando
era appena stata approvata la misura dal Governo, le somministrazioni
sono state 128.781 - oltre 18mila al
giorno - con un grande balzo
(+230%) rispetto alle quasi 39mila
della settimana precedente quando
l’obbligo era solo una ipotesi, nei
sette giorni successivi (dal 14 al 20
gennaio) le somministrazioni sono
scese quasi del 10% con 117.767 vaccinazioni tra gli over 50, in pratica
meno di 17mila al giorno. Un ritmo
troppo lento per arrivare a coprire
almeno una buona fetta dei circa 1,9
milioni di over 50 che ancora non
sono immunizzati entro il prossimo
1° febbraio quando non solo scatteranno le multe per chi non si è vaccinato ma si dovrà aver fatto almeno la prima dose per aver in tasca il
super green pass necessario dal 15
febbraio per andare a lavoro (il certificato verde si può scaricare 15
giorni dopo la prima iniezione).
Se si continueranno a tenere
questi ritmi solo un quarto degli
over 50 no vax si sarà immunizzato
entro fine mese. Come si spiega
questa adesione non proprio massiccia? Se per chi lavora il rischio di
perdere lo stipendio (ma non il posto di lavoro) è un deterrente sicuramente molto forte - questa la sanzione prevista da metà febbraio per
i lavoratori sprovvisti di super green pass - non si può dire altrettanto
per le multe previste per gli over 50
che non lavorano. Multe una tantum che saranno solo di 100 euro (in
Austria dove da febbraio scatterà
l’obbligo per tutti le multe arrivano
fino a 3.600 euro).
In ogni caso la campagna vaccinale continua a macinare numeri da
record: nell’ultima settimana come
ha sottolineato lo stesso Figliuolo
sono state fatte 4,2 milioni somministrazioni - 610mila al giorno - di
cui 3,4 milioni sono booster. Numeri importanti si registrano anche tra
le prime dosi in altre fasce d’età: secondo i dati di Lab 24 del Sole 24 ore
tra il 14 e il 20 gennaio sono stati oltre 450mila i bambini vaccinati nella fascia d’età 5-11 anni e 238mila
quelli nella fascia 12-49 anni.
Intanto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce
dei dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, ha firmato una nuova ordinanza
che prevede il passaggio di Puglia
e Sardegna in giallo e di Abruzzo,
Friuli Venezia Giulia, Piemonte e
Sicilia in zona arancione. Ma se
l’incidenza dei casi è stabile - 2.011
casi ogni 100mila abitanti contro i
1.988 della settimana precedente -
cala invece secondo l’Iss l’indice Rt
sceso a 1,31 da 1,56 e con diverse
Regioni che hanno un Rt sotto la soglia epidemica di «1» segno della
possibile inversione di tendenza.
Tanto che il suo presidente, Silvio
Brusaferro, parla di primi segnali
di stabilizzazione: «Dopo 12 settimane di crescita continua dell’epidemia di Covid-19 si osservano
questa settimana dei segnali di stabilizzazione dell’incidenza, della
trasmissibilità dei casi e dell’occupazione dei posti letto in terapia
intensiva. L’utilizzo dei servizi
ospedalieri resta però importante
ed è necessario non incrementare
ulteriormente questo impegno».
I ricoveri nei reparti ordinari
sono infatti ancora 19.485 anche se in leggero calo (-174 pazienti) e
le terapie intensive sono stabili
con 1.707 posti letto occupati (+9
pazienti). Ancora alto il numero
dei morti - 373 i decessi registrati
ieri -, ma questo è il dato che scenderà per ultimo presumibilmente
da fine gennaio.
La prossima settimana, mercoledì, tornerà a riunirsi il tavolo tra Governo e Regioni per rivedere i parametri che decidono i colori oltre che
per valutare la mini quarantena da
5 giorni per i positivi asintomatici.
Attesa a breve anche una semplificazione delle regole per la scuola.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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