STUPIDA RAZZA

mercoledì 26 gennaio 2022

Obbligo over 50, mezzo flop Vaccinato solo uno su dieci

L’obbligo vaccinale per gli over 50 ha convinto in due settimane 246mila italiani a fare la prima dose (su una platea di 2 milioni). Un primo passo importante per ridurre la platea dei no vax, ma troppo piccolo rispetto agli obiettivi. L’obbligo vaccinale ha convinto in due settimane quasi 250mila italiani over 50 ad allungare il braccio per fare la prima dose. Un primo passo importante per ridurre la platea dei no vax, ma forse troppo piccolo rispetto a quanto si auspicava il Governo quando ha fatto scattare l’obbligo lo scorso 8 gennaio. Proprio in quel giorno secondo il report del commissario Figliuolo si contavano 2,165 milioni di over 50 ancora non vaccinati: dopo due settimane quella platea di no vax si è ridotta - secondo i dati aggiornati al 20 gennaio di Lab 24 del Sole 24 ore - solo dell’11% aggiungendo appunto 246.548 nuovi vaccinati tra gli over 50, la fascia d’età più a rischio di essere colpita da forme gravi di Covid. In pratica finora si è convinto a vaccinarsi solo un no vax su dieci. Tra l’altro l’effetto obbligo dopo aver provocato una prima fiammata nelle vaccinazioni ha già perso nell’ultima settimana il ritmo di somministrazioni dei primi giorni: se dal 7 gennaio al 13 gennaio, quando era appena stata approvata la misura dal Governo, le somministrazioni sono state 128.781 - oltre 18mila al giorno - con un grande balzo (+230%) rispetto alle quasi 39mila della settimana precedente quando l’obbligo era solo una ipotesi, nei sette giorni successivi (dal 14 al 20 gennaio) le somministrazioni sono scese quasi del 10% con 117.767 vaccinazioni tra gli over 50, in pratica meno di 17mila al giorno. Un ritmo troppo lento per arrivare a coprire almeno una buona fetta dei circa 1,9 milioni di over 50 che ancora non sono immunizzati entro il prossimo 1° febbraio quando non solo scatteranno le multe per chi non si è vaccinato ma si dovrà aver fatto almeno la prima dose per aver in tasca il super green pass necessario dal 15 febbraio per andare a lavoro (il certificato verde si può scaricare 15 giorni dopo la prima iniezione). Se si continueranno a tenere questi ritmi solo un quarto degli over 50 no vax si sarà immunizzato entro fine mese. Come si spiega questa adesione non proprio massiccia? Se per chi lavora il rischio di perdere lo stipendio (ma non il posto di lavoro) è un deterrente sicuramente molto forte - questa la sanzione prevista da metà febbraio per i lavoratori sprovvisti di super green pass - non si può dire altrettanto per le multe previste per gli over 50 che non lavorano. Multe una tantum che saranno solo di 100 euro (in Austria dove da febbraio scatterà l’obbligo per tutti le multe arrivano fino a 3.600 euro). In ogni caso la campagna vaccinale continua a macinare numeri da record: nell’ultima settimana come ha sottolineato lo stesso Figliuolo sono state fatte 4,2 milioni somministrazioni - 610mila al giorno - di cui 3,4 milioni sono booster. Numeri importanti si registrano anche tra le prime dosi in altre fasce d’età: secondo i dati di Lab 24 del Sole 24 ore tra il 14 e il 20 gennaio sono stati oltre 450mila i bambini vaccinati nella fascia d’età 5-11 anni e 238mila quelli nella fascia 12-49 anni. Intanto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, ha firmato una nuova ordinanza che prevede il passaggio di Puglia e Sardegna in giallo e di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia in zona arancione. Ma se l’incidenza dei casi è stabile - 2.011 casi ogni 100mila abitanti contro i 1.988 della settimana precedente - cala invece secondo l’Iss l’indice Rt sceso a 1,31 da 1,56 e con diverse Regioni che hanno un Rt sotto la soglia epidemica di «1» segno della possibile inversione di tendenza. Tanto che il suo presidente, Silvio Brusaferro, parla di primi segnali di stabilizzazione: «Dopo 12 settimane di crescita continua dell’epidemia di Covid-19 si osservano questa settimana dei segnali di stabilizzazione dell’incidenza, della trasmissibilità dei casi e dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. L’utilizzo dei servizi ospedalieri resta però importante ed è necessario non incrementare ulteriormente questo impegno». I ricoveri nei reparti ordinari sono infatti ancora 19.485 anche se in leggero calo (-174 pazienti) e le terapie intensive sono stabili con 1.707 posti letto occupati (+9 pazienti). Ancora alto il numero dei morti - 373 i decessi registrati ieri -, ma questo è il dato che scenderà per ultimo presumibilmente da fine gennaio. La prossima settimana, mercoledì, tornerà a riunirsi il tavolo tra Governo e Regioni per rivedere i parametri che decidono i colori oltre che per valutare la mini quarantena da 5 giorni per i positivi asintomatici. Attesa a breve anche una semplificazione delle regole per la scuola.


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