STUPIDA RAZZA

lunedì 31 gennaio 2022

Deutsche quadruplica l’utile «L’Italia contribuirà molto»

«Il profitto netto più alto degli ultimi dieci anni, il bilancio più forte e solido degli ultimi venti anni». Così l’ad Christian Sewing ha presentato ieri i risultati 2021 di Deutsche bank: l’utile netto salito a 2,5 miliardi è quattro volte quello del 2020 pari a 0,6 miliardi mentre l’utile lordo di 3,4 miliardi è triplicato dallo scorso anno. I ricavi sono cresciuti a quota 25,4 miliardi, sforando al rialzo l’obiettivo prestabilito. Il rapporto costi-ricavi è sceso all’85% nel 2021 dall’88% del 2020 e 108% del 2019 mentre la liquidità a 207 miliardi supera di 52 miliardi i requisiti prudenziali. Il CET1 ha chiuso il 2021 al 13,2% ben sopra la soglia minima del 12,5% indicata nel progetto di trasformazione lanciato nel luglio 2019. Le quattro attività della core bank (investment bank, corporate bank, private bank e asset management) hanno tutte aumentato utili e ricavi, rendendo la crescita «sostenibile». Le promozioni di tre agenzie di rating nel 2021 hanno portato Deutsche bank a a livello di singola “A” con due outlook positivi che mantengono il momentum  e la potenzialità: il costo della raccolta è calato molto (da 225 punti base del 2019 a 175 nel 2020 e 110bp nel 2021) e continuerà a scendere. Il valore delle azioni è più che raddoppiato in due anni e ieri il titolo è balzato fino a 12,56 euro (+4%) per poi chiudere poco sotto 12,00. DB prevede che i tassi d’interesse saliranno nell’area dell’euro a partire dalla fine di quest’anno, rimpolpando i margini. Intanto ha tagliato accantonamenti e costo del rischio, verso una normalizzazione post-pandemica. Sull’onda dei risultati 2021 Sewing, ideatore e realizzatore della trasformazione, ha promesso che gli obiettivi del 2022 saranno centrati: RoTE di gruppo all’8%, rapporto cost-to-income al 70%, CET1 sopra il 12,5%, leverage ratio al 4,5%. «Ci aspettivamo che l’Italia contribuirà in maniera molto positiva ai nostri successi nel 2022. Abbiamo fatto di recente un enorme investimento in IT in Italia e questo è un segnale del nostro impegno», ha detto Sewing in risposta a una domanda del Sole24Ore. I traguardi 2022 secondo il direttore finanziario James Von Moltke sono raggiungibili, in quanto l’aumento dei volumi dei ricavi ha comportato un aumento dei costi, ma poi arriverà la normalizzazione. Gli investimenti nell’IT sono one-off e aumentano i costi una tantum mentre in prospettiva riducono le spese. In risposta a una domanda sull’M&A nel 2022, Sewing ha detto che non sarà una priorità perché la banca continuerà a focalizzarsi sulla trasformazione, anche se vigilerà sulle opportunità che si apriranno. Deutsche bank ha dimostrato nel 2021 di saper mantenere le promesse, ha rimarcato Sewing, centrando o migliorando gli obiettivi. La banca «ha messo a segno una crescita «sostenibile» in un «contesto pandemico difficile», ha sottolineato l’ad. I progressi sono «frutto di quanto seminato»: investimenti e operatività focalizzati nei punti di forza delle aree di business, uscita dall’equity trading e settori poco redditizi, risk management prudente, disciplina nei controlli. Sewing ha chiarito, alla luce della confermata importanza su utili e ricavi dell’investment bank: «non abbiamo mai detto addio al mercato dei capitali globale», ci siamo limitati a focalizzarci su cosa sappiamo fare meglio, dove diamo valore aggiunti ai clienti che conoscono le nostre competenze. Ci vediamo come una banca europea con attività globali», ha detto Sewing.


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