«Il profitto netto più alto degli ultimi
dieci anni, il bilancio più forte e solido
degli ultimi venti anni». Così l’ad Christian Sewing ha presentato ieri i risultati 2021 di Deutsche bank: l’utile netto
salito a 2,5 miliardi è quattro volte quello del 2020 pari a 0,6 miliardi mentre
l’utile lordo di 3,4 miliardi è triplicato
dallo scorso anno. I ricavi sono cresciuti
a quota 25,4 miliardi, sforando al rialzo
l’obiettivo prestabilito. Il rapporto costi-ricavi è sceso all’85% nel 2021 dall’88% del 2020 e 108% del 2019 mentre
la liquidità a 207 miliardi supera di 52
miliardi i requisiti prudenziali. Il CET1
ha chiuso il 2021 al 13,2% ben sopra la
soglia minima del 12,5% indicata nel
progetto di trasformazione lanciato nel
luglio 2019. Le quattro attività della core
bank (investment bank, corporate
bank, private bank e asset management) hanno tutte aumentato utili e ricavi, rendendo la crescita «sostenibile».
Le promozioni di tre agenzie di rating
nel 2021 hanno portato Deutsche bank
a a livello di singola “A” con due outlook
positivi che mantengono il momentum e la potenzialità: il costo della raccolta è
calato molto (da 225 punti base del 2019
a 175 nel 2020 e 110bp nel 2021) e continuerà a scendere. Il valore delle azioni
è più che raddoppiato in due anni e ieri
il titolo è balzato fino a 12,56 euro (+4%)
per poi chiudere poco sotto 12,00. DB
prevede che i tassi d’interesse saliranno
nell’area dell’euro a partire dalla fine di
quest’anno, rimpolpando i margini. Intanto ha tagliato accantonamenti e costo del rischio, verso una normalizzazione post-pandemica.
Sull’onda dei risultati 2021 Sewing,
ideatore e realizzatore della trasformazione, ha promesso che gli obiettivi del
2022 saranno centrati: RoTE di gruppo all’8%, rapporto cost-to-income al 70%,
CET1 sopra il 12,5%, leverage ratio al
4,5%. «Ci aspettivamo che l’Italia contribuirà in maniera molto positiva ai
nostri successi nel 2022. Abbiamo fatto
di recente un enorme investimento in
IT in Italia e questo è un segnale del nostro impegno», ha detto Sewing in risposta a una domanda del Sole24Ore.
I traguardi 2022 secondo il direttore
finanziario James Von Moltke sono
raggiungibili, in quanto l’aumento dei
volumi dei ricavi ha comportato un aumento dei costi, ma poi arriverà la normalizzazione. Gli investimenti nell’IT
sono one-off e aumentano i costi una
tantum mentre in prospettiva riducono
le spese. In risposta a una domanda sull’M&A nel 2022, Sewing ha detto che
non sarà una priorità perché la banca
continuerà a focalizzarsi sulla trasformazione, anche se vigilerà sulle opportunità che si apriranno.
Deutsche bank ha dimostrato nel
2021 di saper mantenere le promesse, ha
rimarcato Sewing, centrando o migliorando gli obiettivi. La banca «ha messo
a segno una crescita «sostenibile» in un
«contesto pandemico difficile», ha sottolineato l’ad. I progressi sono «frutto di
quanto seminato»: investimenti e operatività focalizzati nei punti di forza delle
aree di business, uscita dall’equity trading e settori poco redditizi, risk management prudente, disciplina nei controlli. Sewing ha chiarito, alla luce della confermata importanza su utili e ricavi dell’investment bank: «non abbiamo mai
detto addio al mercato dei capitali globale», ci siamo limitati a focalizzarci su cosa
sappiamo fare meglio, dove diamo valore aggiunti ai clienti che conoscono le
nostre competenze. Ci vediamo come
una banca europea con attività globali»,
ha detto Sewing.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento