STUPIDA RAZZA

giovedì 27 gennaio 2022

La rivoluzione della Tari: rate obbligate se aumenta e rimborsi entro sei mesi

 

I Comuni e le aziende di igiene urbana dovranno indicare per ogni via il giorno e la fascia oraria in cui si svolge la raccolta dei rifiuti, lo spazzamento e la pulizia delle strade. Dovranno garantire almeno una modalità senza costi aggiuntivi per il pagamento della Tari, e assicurare rateizzazioni con un occhio di riguardo alle famiglie in difficoltà che rientrano nella platea del bonus sociale per le utenze elettriche, idriche o del gas; dovranno anche attivare un numero verde gratuito per i contribuenti, come gratuito andrà assicurato il servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti. Tempi certi, e celeri, andranno garantiti per i rimborsi degli importi non dovuti, o per gli interventi da attivare quando l’utente segnala un problema. Il lungo elenco dei doveri, o per meglio dire degli standard da assicurare nel tentativo di archiviare la caotica geografia attuale del servizio rifiuti che a seconda delle città raggiunge picchi di eccellenza o abissi di emergenza, è contenuto nella delibera 15/2022 con cui l’Arera, l’Autorità di regolazione del settore, tenta un deciso passo avanti nella riforma della Tari. Passo ambizioso ma probabilmente destinato a moltiplicare l’agitazione nelle amministrazioni locali, che dovranno definire il proprio regolamento entro il 31 marzo per far scattare gli standard dal prossimo anno. Quello di fine marzo è lo stesso termine già previsto per i bilanci preventivi e per le delibere Tari, che i sindaci stanno chiedendo finora senza successo di spostare con la conversione del Milleproroghe o con il decreto Sostegni-ter, in cui al momento non è riuscita a farsi largo nemmeno la richiesta di rinnovare i fondi per gli sconti Tari alle attività economiche in crisi. Fra le ragioni della richiesta di proroga ci sono del resto proprio le novità rappresentate dal debutto a regime del nuovo metodo tariffario Arera, di cui gli standard di servizio costituiscono una parte integrante. Le nuove regole, è però il ragionamento di Arera evidenziato nella delibera, vanno decise ora anche per i costi che possono comportare nel piano tariffario, con gli investimenti necessari a farle partire operativamente dal prossimo anno. Nel frattempo si lavorerà alla definizione delle “sanzioni”, sotto forma di indennizzi automatici a favore degli utenti in caso di mancato rispetto degli standard. Gli schemi regolatori elaborati dall’Autorità viaggiano su quattro modelli, da minimo» ad «avanzato» per consentire agli enti di entrare nel nuovo modello al livello più praticabile in base alla loro condizione attuale. In ogni caso è previsto un set di obblighi di qualità contrattuale e tecnica, minimi e omogenei per tutte le gestioni, affiancati da indicatori di qualità e relativi standard generali differenziati per Schemi regolatori, individuati in relazione al livello qualitativo effettivo di partenza garantito agli utenti nelle diverse gestioni. Tra gli aspetti tariffari più importanti, va segnalato l’obbligo di garantire la rateazione quando l’importo in bolletta supera del 30% il valore medio del biennio precedente, e il termine per effettuare i rimborsi delle somme versate in eccedenza fissato in 120 giorni. In questo modo il regolamento sembra entrare in modo diretto in una competenza del legislatore statale. Con la delibera n. 15/2022 viene anche disciplinata la presentazione della documentazione per l’avvio a recupero o riciclo dei rifiuti da parte delle utenze non domestiche che decidono di uscire dal servizio pubblico, come previsto dal Dlgs 116/2020, prevedendo il termine del 31 gennaio di ciascun anno. Per i gestori del servizio rifiuti l’intervento di Arera riguarda invece il tempo di consegna delle attrezzature per la raccolta (fissato a cinque giorni lavorativi), l’attivazione di uno sportello on line e di un numero verde gratuito, garantire il ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio senza costi aggiuntivi, intervenire entro un tempo determinato in caso di segnalazione di disservizi o di riparazione di attrezzature, predisposizione di una mappatura delle diverse aree di raccolta, eccetera. Viene comunque rinviata a una fase successiva l’adozione di standard specifici e indennizzi automatici a favore dell’utente in caso di mancato rispetto degli standard, in analogia agli altri settori regolati dall’Arera. 



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